MALTE ha scritto:
solita storia:
questa mattina ore 07.30 stazione termini di roma;
stavo fotografando ''con il celluare'' un normalissima E 402 A.
Ecco che m s avvicina il ''fancazzista'' della protezione aziendale d trenitalia, sapevo gia a cosa andavo incontro, infatti esordisce con un bel ''scusi lei, posso chiederle cosa stava facendo'', rispondo con sicurezza, certo che puo chiedermelo, ma facciamo prima glielo dico io, stavo fotografando.
inizia la tiritera, ma lo sa che.........si si lo grazie; io continuo ma lei la legge RD 1161/1941.....?
allorache il ''fancazzista'' si blocca un attimo.
gli enuncio i tre punti fondamentali
1) ero su banchina, quindi area accessibile al pubblico
2) non avevo cavalletti o treppiedi, ma un misero cellulare
3) non stavo impegnando personale di trenitalia
lui ribatte dicendomi che e' una legge vecchia come il cucco ed era valida finche' le ferrovie erano ente totalmente pubblico.
insiste dicendomi che c e' una circolare interna (che io sapevo) che vieta d fare foto senza preventiva autorizzazione.......il fancazzista pero' non sa che appunto e' una circolare interna a trenitalia quindi senza NESSUN tipo di valore giuridico.....
il tipo si scalda, e stava chiamando i polferini....allorche' gli dico guarda no problem, non faccio piu foto.
Naturalmente sono andato su un altro binario e ho fatto un altra ora e mezzo di foto in attesa del mio treno.
Io pero ancora dopo tanti anni sinceramente non ci ho capito tanto in merito a questa storia delle foto, nessuno sa dare un esauriente risposta legislativa corretta?
alla fine della fiera si possono fare o no ste foto?
grazie malte
certo che rompere le palle a chi fotografa i treni a ROMA TERMINI dove tra zingari, ladri di ogni genere, vagabondi, matti, venditori abusivi, gente che orina nei sottopassi... beh... bello farsi leoni con la gente per bene! complimenti! ora l'azienda è più protetta...
poi un giorno qualcuno mi spiegherà perchè la protezione aziendale a termini attraversa i binari senza i dispositivi di PROTEZIONE individuale quale giubbino arancione (e scarpe antinforunistiche...)
siamo un paese di merda