La coalizione tra la giunta regionale ed i sindaci di Cogne e Gressan sta facendo pressioni al consiglio regionale per sancire la definitiva demolizione.
Vogliono far credere che la demolizione della tramvia sia l'unica cosa giusta, ma se pensate che sia a costo basso vi sbagliate.
A tale proposito è interessante la risposta del Sindaco Allera del 4/2 ad un'interpellanza della minoranza consigliare di Cogne, che aveva caldeggiato almeno il ricupero della tratta Cogne Epinel come ferrovia turistica.
“La possibile riconversione del tratto di ferrovia da Cogne ad Epinel come pista ciclabile rientra in un più ampio ed articolato progetto di riconversione dell’ex Villaggio Cogne e delle pertinenze minerarie ad esso annesse.
Tale idea di riconversione era presente nel nostro programma elettorale anche se, vista la sua complessità, non poteva certamente essere considerato un progetto, ma semplicemente un’idea e come tale suscettibile di miglioramenti ed anche di stravolgimenti.
La nostra iniziativa di portare a conoscenza dell’Amministrazione Regionale questa idea è stata fatta solo nell’ottica di bloccare un’ipotesi di “fantasiosa riconversione”, portata avanti dalla precedente Amministrazione comunale e condivisa da alcuni esponenti di spicco del vostro gruppo, che prevedeva l’utilizzo dell’attuale tramvia tra Cogne e Epinel ad uso turistico per portare avanti e indietro i passeggeri, farli transitare nella galleria di Crétaz, all’interno della quale con il passaggio del trenino si sarebbero illuminate delle foto d’epoca del trenino stesso e della miniera.
Su questa iniziativa la Regione ha commissionato uno studio di cui cito solo i dati essenziali dell’investimento riferiti al progetto Cogne-Epinel:
· Costo dell’intervento – Euro 2.285.000
· Costo di esercizio – Euro 260.000 annui
· Possibili entrate – Euro 40.000, stimando 8.000 passaggi a 5 euro il singolo biglietto
· Disavanzo a carico del Comune – Euro 220.000 annui
La pista ciclabile tra Cogne e Epinel, da noi ipotizzata, prevede semplicemente lo smantellando dei binari e delle traversine (che potrebbero facilmente essere rivenduti), la realizzazione di un percorso pedonale e ciclabile in asfalto ecologico, accessibile anche ai disabili, che collegherebbe Cogne ad Epinel su un percorso pianeggiante, molto soleggiato, con splendida vista sugli abitati di Cogne, Crétaz ed Epinel.
Oltre a questo, la nuova pista ciclabile, in un futuro prossimo, potrebbe fornire un facile accesso pedonale tra la discarica Cogne, in cui sarebbe ipotizzato spostare l’Area Camper (liberando i parcheggi di Revettaz ad esclusivo utilizzo della sosta per accedere all’abitato di Cogne ed al Villaggio Cogne) e il centro del Paese.
Oltre a ciò, la pista ciclabile, nel suo tratto iniziale, potrebbe essere utilizzata anche per il transito di eventuali mezzi di soccorso, tra la Centrale Unica prevista all’interno dell’ex stazione e la piazzola di elisoccorso, che a detta dei vertici della Protezione Civile Valdostana e dell’ENAC, troverebbe la sua collocazione ideale proprio sulla discarica, in quanto in posizione strategica ai fini della sicurezza, soprattutto per il volo notturno.
Tale utilizzo permetterebbe inoltre di destinare fin da subito l’attuale stazione a Centrale Unica del Soccorso e a presidio fisso dell’Arma dei Carabinieri, che ormai da troppi anni manca nel nostro Paese.
Sull'ipotesi di uso turistico tra Cogne ed Epinel ribadisco quanto già detto in passato, non aveva senso trasportistico, tuttavia l'intenzione della precedente amministrazione era di mantenere le infrastrutture e mezzi per un utilizzo turistico museale, in attesa di tempi migliori.
Lo studio era stato commissionato nel marzo del 2010 ad un ingegnere della Soc. Inten, la stessa società che, assieme a Geodata ed un esperto giuridico, aveva steso la relazione sullo stato della tramvia nel 2008: era prevista la consegna in 3 settimane per un'importo di 7721 euro.
Finora non ero venuto a conoscenza dei contenuti di tale studio, ma dai pochi dati che il sindaco ha riportato si possono fare parecchie osservazioni, in primis sui costi di ripristino ed esercizio francamente eccessivi.
Principalmente i costi infrastrutturali di ripristino per un servizio turistico Cogne Epinel riguardano lavori di riassetto del binario per 3,5 km circa, con sua regolazione, allargamento e sopraelevazione in curva.
La galleria di Cretaz di 905 m non ha mai denotato problemi, essendo rettilinea il binario potrebbe essere disassato quanto basta per lasciare lo spazio laterale per un'eventuale evacuazione dal convoglio.
I costi per tale lavoro, già riportati in post precedenti, li ricaverei dagli studi Geodata ed Inten: per l'intero tracciato di 11,9 km si erano stimati 1,5 mil.€, ossia circa 125.000 €/km.
Largheggiando e comprendendo il rinnovo dei pochi scambi nella stazione di Cogne si può considerare un costo medio di 150.000 €/km: il costo totale per i 3,5 km da Cogne ad Epinel sarebbe sui 525.000 €.
Per i locomotori e carrozze non si avrebbero spese, sono perfettamente riutilizzabili e su di un binario ben regolato si può effettuare il servizio ad una velocità massima di 20 km/h.
Anche se i locomotori avrebbero un peso di 38 tonn. non si avrebbero problemi al binario, tanto più che si svolgerebbe un servizio limitato a poche corse al giorno, quindi senza problemi di autonomia, con lunghi periodi di inattività nelle mezze stagioni.
Ciò in analogia ad altre ferrovie turistiche, anche minerarie, con molti casi di utilizzo con 1 o 2 corse A/R in giorni festivi nell'alta stagione, al limite con servizi giornalieri nelle due settimane a cavallo delle feste natalizie e quelle di ferragosto.
Il servizio sarebbe a spola con 2 persone, un tramviere alla guida ed un dirigente, ad Epinel non servirebbe un binario di raddoppio ma sarebbe da realizzare una pensilina.
A tale proposito i costi di esercizio annuale ipotizzati (260.000 €) equivalgono allo stipendio annuo di ben 4 - 5 persone: con le considerazioni sopra riportate e le esperienze di impianti simili sono cifre fuori luogo, il servizio potrebbe essere effettuato dal personale del museo od addirittura da volontari, come nella Ferrovia del Furka.
La ricarica delle batterie dei locomotori potrebbe avvenire nel deposito officina di Cogne, già attrezzato allo scopo.
La composizione del convoglio potrebbe essere ridotta a circa 5 carrozze (80 persone) ma aumentabili in caso di comitive, con i 2 locomotori agli estremi (quello in coda inattivo e di riserva in casod i guasto).
Ritornando alla demolizione della tramvia il sindaco di Cogne pensa di guadagnare dalla vendita del binario, ma ciò non ripaga la manodopera, anzi.
Infatti sempre negli studi Geodata ed Inten la soluzione del trenino turistico su gomma in galleria prevedeva un costo di 10 mil.€: detratti i 6-7 mil.€ per la messa in sicurezza della galleria del Drinc, i restanti 3-4 mil.€ sarebbero i costi di demolizione ed asfaltatura della sede, con un costo chilometrico medio di 250.000 - 330.000 €/km: dal binario si potrebbe ricavare circa 20.000 €/km, meno del 10%, considerando un costo del rottame ferroso di 280 €/tonn.
Applicata alla Cogne Epinel si avrebbe un costo tra gli 870.000 ed i 1.100.000 €, mediamente 1 mil.€: se ne spenderebbe la metà per mantenere la tramvia.
Per la demolizione della tramvia in prospettiva verrebbero comunque spesi 10 mil.€, tra l'asfaltatura della Cogne - Epinel e della Plan Praz - Acquefredde, ma anche della galleria del Drinc e quella di Charemoz: il binario sarà d'impiccio, si vuole posare anche una condotta del metano, inoltre per l'ipotizzata condotta d'acqua pensata a servizio degli impianti di innevamento di Pila ora si pensa anche ad un'uso idroelettrico.
Vedo qualche nesso con le vicende della ristrutturazione della centrale di Chavonne, tale condotta può fungere da gronda e captare acque da Pila verso la progettata diga presso Cretaz.
Saluti da Flavio Menolotto
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