Anche se non ho ben capito la tua spiegazione, credo di aver capito cosa hai chiesto.
Ti mostro uno schemino e scrivo la mia idea.
E' uno schema noto, e ne esistono anche varianti.
Allegato:
Blocco automatico a relè.JPG
Funzionamento :
- è mostrata la condizione di riposo, con la tratta libera ed il segnale a via libera
- il relè è in condizione di reset. Nessuna bobina è alimentata.
- il primo treno transiterà, perchè la sezione è alimentata dal contatto NC (Normalmente Chiuso)
- quando il treno passa sul Reed 1 della sezione 2, aziona il Set del relè, causando :
* apertura permanente dei contatti NC e chiusura dei contatti NO
* disalimentazione della sezione che precede il segnale
* commutazione del segnale da verde a rosso
- se arriva un secondo treno, esso troverà la sezione disalimentata, e si fermerà (1)
- quando il primo treno arriverà al Reed 2 della sezione 3, azionerà il Reset del relè, causando :
* richiusura permanente dei contatti NC e riapertura dei contatti NO
* rialimentazione della sezione che precede il segnale
* commutazione del segnale da rosso a verde
- ormai il primo treno è sulla sezione 3, quindi il blocco automatico ha fatto il suo dovere
Ma ...
non mi pare un sistema affidabile al 100%, perchè :
- se un treno perde vagoni, il sistema non lo rileva
- se il traffico è fitto, un terzo treno già sulla sezione 3, potrebbe liberare erroneamente la sezione
- non gestisce i treni navetta, perchè il treno si fermerebbe con la locomotiva al segnale, quindi col treno nella sezione da proteggere !
- (1) se il treno arriva veloce, potrà avere bisogno di un tratto disalimentato di una certa lunghezza, che aumenta lo spazio necessario
- occorre trovare una tensione che sia un compromesso fra le velocità delle varie locomotive, in modo che la più lenta muova in modo accettabile e la più veloce non vada a 3000 km/h. Questo a causa del fatto che sono alimentate sempre alla stessa tensione
Se avessi un sistema digitale, non ci penserei un secondo ed userei il sistema ad assorbimento con gli appositi moduli.
Sarebbe sufficiente dotare i carri di coda (e qualche intermedio) di assi con la resistenza, correntemente in vendita, per ottenere un' affidabilità simile al vero.
Con l' analogico la cosa si complica un poco.
Si può fare con reed e relè, ma usando schemi collaudati.
Credo esistano anche moduli apposta, credo ne facciano TILLIG, UHLENBROCK, ...
Ed ora una piccola raccomandazione (scusa la paternale) ...
Il mio mestiere di progettista mi ha suggerito nel tempo che tutte le volte che si realizza un automatismo, occorre capire bene come funziona.
Questo ci consente di individuare e correggere eventuali difetti.
Altrettanto importante è provarlo prima, perchè anche le cose che ci sembrano più logiche, possono nascondere qualche punto debole.
E se lo scopriamo ad impianto fatto ... buonanotte !!
Magari si farà un po' di fatica subito, ma poi si otterrà un qualcosa che fà quello che vogliamo.
Stefano Minghetti
Ciao Stefano e grazie mille per la risposta.
E' chiaro come funziona il sistema "completo" da te descritto (che utilizzo con successo in altre zone del plastico).
Il mio quesito (evidentemente mi sono spiegato male) riguarda il caso in cui (riprendendo in esame il tuo disegno) il convoglio passa sul reed e pone esclusivamente a ROSSO il segnale precedente (togliendo tensione alla sezione di binario, ovviamente) e non esiste un reed che ha comportamento DUALE (come nel tuo caso, dove il reed successivo rimette il sistema nelle condizioni iniziali) e quindi, il primo reed, è sprovvisto di filo verde che arriva dal segnale e di filo che da' alimentazione al binario...