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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Grazie Steve
MessaggioInviato: giovedì 6 ottobre 2011, 9:51 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 18:51
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Non conoscevamo di persona Steve Jobs (ma avremmo voluto) ma il papà della mela morsicata è stato vicino a noi per 24 anni, tutti i giorni, all'interno di queste macchine che sono qualcosa in più di un mero elaboratore di dati: e questo sin dall'autunno del 1987, quando venne impaginato il primo numero di tuttoTreno. Infatti tutto il materiale edito dalla nostra casa editrice (riviste, libri, video, web) viene elaborato con i computer Mac ed è anche grazie alla visione che Jobs ha avuto del "mondo che verrà" che siamo cresciuti. A Steve grazie di tutto dai redattori di tuttoTreno


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: giovedì 6 ottobre 2011, 9:54 
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Iscritto il: giovedì 24 gennaio 2008, 12:17
Messaggi: 931
da buon appassionato di android..
se non ci fosse stata apple, android non esisterebbe.
una grande mente,
un grande uomo.

renato


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: giovedì 6 ottobre 2011, 10:18 
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Iscritto il: sabato 16 settembre 2006, 10:34
Messaggi: 1541
Oggi il mio Mac Plus del 1988 è terribilmente, orribilmente spento :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: venerdì 7 ottobre 2011, 15:19 
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Iscritto il: domenica 2 aprile 2006, 9:16
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Località: Nato a Firenze 25/01/1962 - Vive tra Toscana e Marche
Da ieri siamo tutti ....... tutto il mondo è più povero .......


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: venerdì 7 ottobre 2011, 15:29 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 0:23
Messaggi: 1552
Località: Senigallia
Ciao Riccardo, è vero, tutto il mondo è più povero, mancherà il suo genio e la sua inventiva, ma ora il mondo è anche più ricco, perché molte persone avranno conosciuto le sue imprese, i suoi sogni ed anche i suoi limiti e questo non può essere che un ulteriore arricchimento che Steve ci lascia!

Ora sarà lassù, sulla sua nuvola, che con tanta preveggenza sembra avesse ideato e ci osserverà mentre continueremo ad usare i suoi meravigliosi oggetti, un po' come quando si nascondeva fuori dai suoi store per "spiare" le reazioni dei clienti verso i suoi prodotti!

Qualcuno ha detto che da ieri anche San Pietro abbia un iPad! :wink:

Ciao Steve!


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: venerdì 7 ottobre 2011, 16:25 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 19:26
Messaggi: 2268
Località: Roma Tiburtina linea merci
:cry: :cry: :cry: :cry: :cry: :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: venerdì 7 ottobre 2011, 19:40 
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Iscritto il: domenica 2 dicembre 2007, 11:43
Messaggi: 2262
Località: Catanzaro
Da grande appassionato di Apple e utilizzatore dei SUOI prodotti...ADDIO STEVE, rivoluziona qualcosa anche lassù. :cry:


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: sabato 8 ottobre 2011, 8:40 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
Messaggi: 4160
Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
I mie figli usano Apple da molti anni,quando ai più questo nome era sconosciuto-grazie all'amico MDP che circa 10 anni vendette a mio figlio maggiore un Imac-ma il mio incontro casuale con le capacità dei prodotti Apple risale al settembre 1985 quando un amico di Padova mi fece vedere una carta da lettera che recava il logo della fortunata trasmissione di Arbore "quelli della notte"(una luna che suona la chitarra):rimasi stupefatto e lui mi disse semplicemente "l'ho fatto col mio McIntosh!"....lì per lì,da vecchio audiofilo,la mente ando' ai favolosi ed enormi ampli e finali della ditta "omonima",ma dopo solo un mese quando conobbi Mdp ad un treno a vapore,mi resi conto,visitando la sua stanza di lavoro,cosa fosse realmente il Mac...pochi anni dopo con un altro Apple e poi con l'Imac di cui sopra Mario riusciva a prepare titoli e locandine per i miei video e questo è andato avanti fino a qualche anno fa...i miei ragazzi,ogni giorno usano Mac Book e Ipod,mentre gelosamente conserviamo l'Imac che è fuori uso da qualche mese.
Ciao Steve,grazie per la tua genialità ed il tuo spirito...

Ps:purtroppo al momento per noi medici di famiglia nessuna azienda produce software per l'uso quotidiano in studio che possa "girare" su Apple,ma mesi fa durante un corso di aggiornamento interattivo ho avuto modo, con altri colleghi ,di usare l'Ipad.


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: sabato 8 ottobre 2011, 20:24 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
Messaggi: 6769
Località: Regione FVG
Io non ho mai avuto Apple, non l'ho mai provato, non posso dire nulla se non che una morte è una morte, chiunque abbia colpito. :( :(

Sono rimasto sorpreso dal tipo di male che ha stroncato Jobs: una curiosa e tragica analogia con due persone che conoscevo e validi professionisti nei propri campi, un medico e un insegnante.


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2011, 12:52 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Di solito concordo molto poco con quanto afferma Antonio Socci, ma questa volta sottoscrivo integralmente.
Omnibus

Ora basta! Jobs non era il Messia!
di Antonio Socci - Da “Libero”, 8 ottobre2011

E’ nata una nuova religione: la Chiesa catodica. Che non rivela il senso della vita, ma vi priva del senso del ridicolo. Questa chiesa si è scelta come suo (involontario) messia (provvisorio, in base ai gusti del mercato) il povero Steve Jobs. A sua insaputa.
I suoi celebranti, prosternati e adoranti, sono giornalisti, intellettuali, vip di ogni genere, politici e opinionisti. I quali, non credendo più a Dio, non è che non credano in nulla, ma – come diceva Chesterton – credono a tutto.
Si sono convinti perfino che Jobs sia il messia: colui che “ha cambiato il mondo”.
D’altra parte nei decenni scorsi intellettuali, politici e giornalisti avevano acclamato come “salvatori dell’umanità” dei sanguinari tiranni, che avevano milioni di vittime sulla coscienza, quindi con quelli di oggi in fondo c’è un miglioramento: il buon Jobs non mai fatto male a nessuno.
Ha semplicemente dato sfogo alla sua inventiva, producendo tanti aggeggi elettronici, diventando un grosso industriale e accumulando un patrimonio enorme. La sua attività di industriale però non può spiegare lo stupefacente spettacolo di queste ore.
I tg che aprono su Jobs e occupano mezzo telegiornale, tutte le catene televisive del mondo che celebrano il defunto con tonnellate di incenso, come una divinità dei nostri tempi e poi i programmi della serata che inneggiano al “grande”, a colui che ha “realizzato il sogno dell’umanità”.
Un telegiornale ieri titolava: ““E ora? Come sarà il mondo senza di lui?”. Tranquilli: sarà esattamente come prima. Se l’umanità ha superato perfino la scomparsa dell’inventore della lavatrice, ce la farà anche stavolta.
Solo che della morte dell’inventore della lavatrice nessuno ha nemmeno dato notizia. Per la morte di Jobs invece siamo stati alluvionati dalle “lacrime” mediatiche.
Come si spiega? Si dice: la sua tecnologia ha cambiato le nostre abitudini. Bene. C’è qualcuno che conosce padre Eugenio Barsanti e Felice Matteucci? Non credo. Nemmeno fra giornalisti e intellettuali.
Eppure hanno cambiato la vita dell’umanità forse anche più di Jobs: hanno infatti inventato e brevettato il primo motore a scoppio. Auto, moto e quant’altro vengono da lì.
Scusate se è poco: senza di loro andremmo ancora a piedi, o in bicicletta. Ma restano del tutto sconosciuti (neanche noi italiani – loro connazionali – li riconosciamo come esempio di ingegno nostrano).
Volete un altro esempio proprio nel campo dei computer e di internet? Bene. C’è un tizio che – secondo me – è stato molto più decisivo di Jobs nel rivoluzionare i nostri modi di vivere e – sorpresa! – è un italiano.
Solo che nessuno lo conosce. Almeno in Italia, perché in America lo conoscono benissimo: si chiama Federico Faggin e il 19 ottobre 2010 ha ricevuto dalle mani di Barack Obama il più alto riconoscimento americano in campo scientifico, la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione.
E’ a lui che si deve il progetto del primo microprocessore, cioè quella cosina minuscola che fa funzionare tutti i nostri computer e tutti i congegni elettronici.
Credo si possa dire che senza quest’invenzione non ci sarebbero né Internet, né Jobs, né Bill Gates, né Google, né Facebook, perché non ci sarebbero nemmeno i personal computer e gli smart phone. E tante altre cose.
Ma in Italia resta uno sconosciuto. Non ricordo di aver mai letto un articolo su di lui (tanto meno in prima pagina) o di aver visto un programma tv che mostrasse questo vanto del genio italiano.
Un altro caso. Qualcuno conosce il dottore Albert Bruce Sabin? Molto pochi. Eppure è colui che ha realizzato il vaccino antipolio che ha liberato l’umanità (e anche il popolo italiano) dalla terribile poliomielite.
Ebbene Sabin, che poteva diventare miliardario con la sua scoperta, non ne ricavò neanche un dollaro. Rinunciò infatti a brevettarla e a sfruttarla in senso commerciale perché il prezzo del vaccino fosse alla portata di tutti.
Disse: “Tanti insistevano che brevettassi il vaccino, ma non ho voluto. È il mio regalo a tutti i bambini del mondo”.
Sabin era ebreo e aveva avuto due nipotine uccise dalle SS: nel suo cuore c’erano i tanti innocenti che soffrivano ingiustamente. Non vi sembra un grande? Non vi pare che abbia fatto una cosa immensa per l’umanità?
Eppure alla sua morte, nel 1993, non si sono fatte paginate di giornali. Né editoriali dove si diceva che era un uomo che aveva cambiato il mondo.
Potrei continuare con gli esempi. Ce ne sarebbero tanti. E tutti dimostrerebbero che non si spiega l’enfasi mitologica dei media, i titoli messianici e queste ovazioni planetarie per Jobs.
Il Corriere della sera, per fare solo un esempio, ha dedicato – oltre all’apertura di prima pagina – otto pagine (ripeto: otto!) al decesso, peraltro annunciatissimo di Jobs. Non ha esitato – il “Corriere” – nemmeno a titolare: “A Cupertino come da Madre Teresa”.
E, per non farci mancare niente, ha affidato l’editoriale a Beppe Severgnini il quale ha occupato la prima pagina del quotidiano milanese per dare al mondo due fondamentali notizie: 1) “il primo portatile l’ho acquistato vent’anni fa in California” (e chi se ne frega!); 2) “il (mio) primo computer è stato un Macintosh: ci ho scritto il primo libro” (cosa che potrebbe gravare sulla coscienza di Jobs come un macigno).
Perfino i giornali di sinistra hanno partecipato alla devota processione con i turiboli per la mitizzazione di Jobs, sebbene sia un simbolo del grande capitalismo. “Il Manifesto” gli ha dedicato l’apertura e un editoriale laudatorio intitolato: “Un borghese rivoluzionario”.
E un altro titolo che (letto su un giornale comunista) fa un po’ ridere: “Il morso dell’utopia”. Di questo passo rischiano di mitizzare pure Berlusconi.
Anche “Avvenire” – il giornale dei vescovi – ha dedicato a Jobs un articolo (con foto) in prima e all’interno addirittura quattro pagine. Che francamente lasciano un po’ perplessi considerato che ci sono tantissimi missionari che donano la loro vita intera, fin da giovani, per assistere i più diseredati della terra, in condizioni durissime (ho presente certi lebbrosari africani) e la loro morte non è segnalata da nessuno, nemmeno sulla stampa cattolica.
Eppure credo che potrebbero testimoniare qualcosa, sulla vita e sulla morte. Penso che loro siano dei veri maestri. E la loro vita potrebbe essere più interessante e istruttiva della vicenda professionale di Jobs che in fin dei conti viene magnificato per delle massime che trasudano una certa banalità.
Sentite queste: “nella vita tutto serve”, “bisogna credere in qualcosa”, “quando la vita vi colpisce con una bastonata non scoraggiatevi”, “nessuno vuole morire, ma alla morte nessuno è mai sfuggito”.
Non c’era bisogno di Jobs: questi pensieri li abbiamo già sentiti tutti da nostra nonna. Decantare queste parole come perle filosofiche rischia di farci finire nell’assurdo o nel ridicolo.
Jobs è un uomo del nostro tempo. E’ stato un bravo inventore e un industriale di grande talento. Anche un tipo simpatico e tosto, per come ha vissuto la malattia. Ma, sinceramente, non mi pare uno che ha rivoluzionato la storia umana. Nemmeno un filosofo.
Le sole due frasi suggestive da lui pronunciate nel famoso discorso di Stanford non sono sue: sono citazioni (e lui peraltro lo dice esplicitamente). Eppure vengono evocate come massime del mito Jobs.
“Continuate ad aver fame. Continuate ad essere folli” è una frase del “Whole Earth Catalog” di Steward Brand. Mentre “vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo” è un pensiero della spiritualità monastica cristiana che Jobs lesse a 17 anni in forma di battuta umoristica: “Se vivrete ogni giorno come se fosse l’ultimo, un giorno sicuramente avrete avuto ragione”.
Jobs è stato semplicemente un creativo e un grosso industriale. Non facciamone il messia. E non inventiamo miti per coprire il nostro vuoto. Credo che lui stesso, che continuava a vestire jeans e girocollo, avrebbe trovato assurda questa enfasi messianica planetaria.


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: martedì 11 ottobre 2011, 13:03 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
Messaggi: 32444
Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
snajper ha scritto:
Sono rimasto sorpreso dal tipo di male che ha stroncato Jobs: una curiosa e tragica analogia con due persone che conoscevo e validi professionisti nei propri campi, un medico e un insegnante.
Mia cognata ci ha lasciati a fine luglio per il medesimo male in meno di un anno.
Le statistiche dicono che non c'è speranza per il 95% dei colpiti.
E adesso c'è un mio collega di lavoro ...
Omnibus


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2011, 7:47 
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Iscritto il: martedì 26 ottobre 2010, 7:34
Messaggi: 1792
Località: la città delle tre T...
Grande creativo, magari geniale, ma non dimentichiamo che costui è stato ed è tutt'ora un simbolo evidente del grande capitalismo arricchitosi vendendo oggetti prettamente consumistici di cui il mondo può benissimo fare a meno.
Detto questo gli si riconosca la pietà dovuta ad ogni essere umano che lascia questo mondo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: mercoledì 12 ottobre 2011, 10:12 
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Iscritto il: giovedì 13 aprile 2006, 11:34
Messaggi: 1803
Località: San Remo
Direi che - indipendentemente dalle opinioni di ogniuno sui punti di vista commerciali, umani e/o consumistici - se n'è andata una persona che ha segnato il tempo.
Grande intuito, grande professionalità, grande lungimiranza, grandi doti tecniche informatiche, grande capacità di adeguarsi ai tempi (e, in certi casi, precursore di questi ultimi) e grande abilità nella scelta delle persone con le quali sviluppare le propie idee ed intuizioni.
Indubbiamente - a parte le possibili critiche sulla sue doti umane, lette sui giornali e delle quali non conosco nulla - un uomo che si è distinto davvero fra tanti venditori di fumo, quaqquaraqquà ed Amministratori Delegati o Direttori Generali che non capiscono un "acca" di quello che stanno facendo e ricoprono incarichi solo per riscuotere le loro spettanze a fine anno ... e che nessuno si ricorderà di loro !
Riposi in pace nel ricordo dei suoi cari.
Riccardo


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: domenica 16 ottobre 2011, 13:11 
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Iscritto il: venerdì 27 gennaio 2006, 23:27
Messaggi: 1056
Località: Arma di Taggia (IM)
Ciao Steve,
ho conosciuto il Mac nel 1984, al militare e da allora non so più farne a meno...

Think different.

Danilo 8)


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 Oggetto del messaggio: Re: Grazie Steve
MessaggioInviato: lunedì 17 ottobre 2011, 11:29 
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Iscritto il: domenica 15 luglio 2007, 9:46
Messaggi: 6769
Località: Regione FVG
Ma è vera la storia che Jobs, o i suoi ingegneri, avevano messo a punto e installato un sistema che permetteva la disinstallazione in remoto (da Cupertino, cioè) di programmi, installati in qualsiasi computer Apple nel mondo che venivano rilevati come "sgraditi" (non solo piratati ma anche non "commerciali") a casa Apple?

Una simile storia gira anche su Bill Gates, ma più brutta: che abbia finanziato la campagna elettorale dell'"amico dei boia" G.W. Bush per ottenere la pena di morte per pirateria informatica. In effetti la pena di morte per pirateria informatica negli USA è stata introdotta, è contenuta nelle leggi post-11/9 che la considerano una forma di terrorismo.


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