Concordo con la maggior parte delle riflessioni postate in questo 3d, mi permetto solo di puntualizzare un dettaglio che - sia ben chiaro - non vuole difendere questa o quella parte politica in quanto destra o sinistra o... quello che è, ma quella parte di amministratori che gestisce oculatamente ciò che gli viene affidato, nel caso specifico il tpl ferroviario.
Il dettaglio è che in Italia esistono realtà dove la ferrovia è ancora considerata qualcosa che vale e sulla quale investire.
Toscana, terra il cui indirizzo politico è ben noto, ben definito e storicamente presente praticamente da sempre, ha adottato una gestione completamente diversa delle proprie ferrovie, soprattutto quelle minori. Giusto per dare qualche indicazione:
- la Porrettana, prima ferrovia transappenninica, oggi è suddivisa in due tratte a carattere locale; la tratta "toscana" (Pistoia - Porretta Terme) è la meno frequentata della regione (in alcune stazioni i pax giornalieri si contano sulle dite di una mano...), complice anche il tracciato tortuoso che la rende poco efficiente come prestazioni; quest'anno metà treni sono stato sostituiti con bus, ed è stato istituito un tavolo tecnico permanente dove il confronto con le realtà locali permetterà di calibrare il servizio rispetto alle reali esigenze, e più volte è stata ribadita la ferma volonta di non dismettere questa linea;
- la Asciano - Monte Antico, chiusa al traffico regolare, è oggi uno dei pochissimi esempi in Italia di ferrovia turistica, con un successo dimostrato dalle oltre 10.000 presenze annue - inutile dire prevalentemente turisti stranieri;
- la Cecina - Saline di Volterra ancora sopravvive, nonostante l'ammodernamento della parallela strada regionale, ma mostra già abbondanti "segni" preoccupanti come la frequente autosostituzione improvvisa delle corse previste su ferro; ciò nonostante è per ora sopravvissuta ai tagli;
- dopo aver introdotto Memorario su quasi tutte le linee locali principali - orari cadenzati e mnemonici - dall'anno scorso è nato il progetto Regiostar: un'Alta Velocità Regionale che collegherà senza fermate intermedie (o quasi) Firenze con i principali capoluoghi di provincia; ad esempio, Firenze Santa Maria Novella - Aeroporto di Pisa in un'ora secca, con unica fermata intermedia Pisa Centrale; a fine anno verrà attivata una coppia tra Firenze e Siena, con tempo di percorrenza attualmente previsto di 67', concorrenziale non solo rispetto all'attuale servizio su ferro (intorno ai 90' abbondanti) ma anche al frequentissimo autoservizio che è avvantaggiato dal tragitto più breve attraverso il raccordo autostradale Firenze - Siena (non proprio una meraviglia di strada, anzi... ma non vado oltre nell'OT onde aprire un autentico vaso di Pandora...).
Certo, non è tutto rosa e fiori, non mancano disservizi, deficit infrastrutturali (vedasi il singolo binario tra Pistoia e Lucca), ecc. eppure con la mentalità "giusta" è possibile gestire oculatamente il patrimonio ferroviario disponibile senza per forza arrendersi totalmente al dio gommato e/o all'altare dell' AV... ed anche quando non serve più e si decide di dismettere in favore di un qualcosa di innovativo per l'Italia (innovativo è una parola grossa, ma non ne trovo un'altra adatta) si cerca di mantenerlo in vita con impegno.
Ovviamente non tutte le ferrovie dismesse possono diventare turistiche: recentemente la Poggibonsi-Colle Val d'Elsa ha visto perdere definitivamente la penetrazione urbana di Poggibonsi - la trincea è stata interrata totalmente

a favore della viabilità urbana

ma la tratta extraurbana è in corso di recupero come pista ciclopedonale con fondo "bianco" (cioè non asfaltato).