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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2011, 14:17 
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Ultima composizione in cui inserire il modello della locomotiva a vapore Gr653 annunciata da Roco e' il treno 708 straordinario dal 1/10/27 al 31/3/28, che da Trieste (p. 19,30) saliva a S. Pietro del Carso (a 21,32 p 21,37) richiedendo una doppia trazione a vapore.

Treno F.s. 708

locomotiva a vapore Gr 653 (mod annunciato Roco) e Gr 688 (mod Klein Modelbahn)
del deposito di Trieste
DIz BBO bagaliaio a carrelli Trieste Vienna (mod ?)
CIz BBO carrozza a carrelli 3a cl TS- Vienna (mod ex KKstB Muras Train o VB Model)
WL CIWL a cassa di legno TS - Vienna (mod Liliput in teak livrea blu)
ABIz BBO carrozza mista di 1/2 cl TS - Vienna (mod ex KKdtB Muras Train o VB Model)
WL CIWL a cassa di legno Venezia Budapest (mod Liliput in teck livrea blu)
ABIz FS tipo 1921 Roma Budapest (mod Roco 45555)
CIz D.S.A. Trieste Budapest (mod ? tipo Sudbahn)

Un treno internazionale con una spettacolare doppia trazione a vapore necessaria per salire
fino a S. Pietro del Carso, da qui proseguiva con la sola Gr 653 per la frontiera di Postumia (a. 21,55).


Ultima modifica di fermod il martedì 6 dicembre 2011, 12:10, modificato 2 volte in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: lunedì 5 dicembre 2011, 14:32 
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Interessante l'ultima vettura appartenente alla Duna-Szava-Adria-Vasuttarsasag o DSA della Direzione Generale di Budapest, che esercitava parte delle linee della ex Sudbahn.

Da Wikipedia: Il trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919) sancì lo smembramento dell'Impero austro-ungarico. La Sudbahn fu colpita gravemente nelle sue proprieta', dato che solo 673,4 km di linee ferroviarie erano rimaste in territorio austriaco. Più del 70% dell'intera rete si trovava nelle acquisizioni italiane, jugoslave ed ungheresi e di conseguenza il materiale rotabile fu spartito fra le quattro nazioni.

Le linee italiane gia' fin dall'Armistizio furono esercitate dale ferrovie dell Stato che le rilevarono formalmente nel 1920. Nel Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, invece, la societa' austriaca mantenne l'esercizio provvisorio fino al passaggio alle ferrovie statali, avvenuta nel 1924. La societa' sopravvisse in Austria, assumendo nel 1923 la denominazione di Donau-Save-Adria- Eisenbahngesellscaft (Societa' delle ferrovie del Danubio, della Sava e dell'Adriatico, DOSAG) e in Ungheria D.S.A. La D.S.A. ungherese esercì le linee della vecchia Sudbahn fino al 30 giugno 1932 quando confluì nella Mayar Allamvasutak (MAV).

Questo ci fa' pensare che il modello della carrozza terza classe D.S.A. per Budapest potesse essere simile ad una carrozza delle Sudbahn, ma purtroppo non ne conosco nessuna riproduzione commerciale.
Ciao. Stefano.


Ultima modifica di fermod il martedì 6 dicembre 2011, 12:04, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2011, 12:03 
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Per le carrozze letti, il manuale composizioni del 1927 indica che erano ancora entrambe a cassa di legno: preponderei per il tipo R (regle) della CIWL, con lucernario centrale, di cui esiste solo un vecchio modello Liliput in livrea blu a cassa di teack, ancora con gancio ad occhiello.
Per il couplage con destinazione Vienna ho supposto infine l'impiego di due carrozze ex KKstB, di cui almeno esiste un modello, benche' difficile da trovare, di Muras Train, o ricavabile dal famoso set VB Models, di cui si e' parlato.
Sarebbe interessante sapere de la doppia vapore prevedeva o no una locomotiva in spinta in coda. Grazie per eventuali contributi da Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2011, 22:36 
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penso che nel 1927 la DSA ungherese potesse utilizzare anche queste
http://erojr.home.cern.ch/erojr/content/Pictures/Prototype/Pass/ds_ca_1.jpg
meglio descritte qui
http://www.mavnosztalgia.hu/hu/gallery/show/113
pietro


Ultima modifica di merlotrento il martedì 6 dicembre 2011, 22:45, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: martedì 6 dicembre 2011, 22:39 
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La questione Sudbahn è un poco più complessa....regolata dagli "accordi di Roma" del 1923,
si complicò negli anni 40 e si trascinerà fino al 1964.....
pietro


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: mercoledì 7 dicembre 2011, 21:44 
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Buona sera a tutti. Apprezzo moltissimo il livello di informazioni che si possono attingere su questo filetto, e vorrei chiedere a chi ne sa più di me (vale a dire tutti quanti) se sia possibile fare il punto sulla produzione modellistica attuale e passata delle carrozze CIWL, dall'epoca II agli anni sessanta. Naturalmente riguardo ai convogli che hanno percorso i binari italiani. L'argomento é vasto, me ne rendo conto, ma é mia intenzione comporre almeno un convoglio realistico. Io possiedo alcune carrozze Rivarossi della vecchia produzione, senza i timoni di allontanamento, e una confezione della Liliput art. 860 in legno, con quasi tutti i mancorrenti rotti forse per una sorta di stress da fatica per i materiali di stampaggio usati all'epoca, e non certo per incuria da parte mia. A tale proposito sto realizzandoli in fotoincisione di ottone da 4/10 di mm, per una sostituzione che dia anche garanzia di durata. Ora che stanno uscendo le carrozze di LSmodels, vorrei sapere come stiamo con la scala 1/87 di tutta la passata produzione. Qualcuno mi vorrà aiutare a capirci qualcosa?
Grazie anticipate, e non appena avrò le fotoincisioni sarà mia cura inserire qualche foto per i vostri commenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: mercoledì 7 dicembre 2011, 21:55 
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mi associo alla richiesta di capolinea,
saluti elle


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: venerdì 9 dicembre 2011, 11:11 
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La produzione CIWL è repertoriata su http://gamos81.altervista.org/ dal buon Gabriele.
Modelli europei / carrozze passeggeri / CIWL

Più chiaro di così non conosco niente. Penso che il suo elenco sia completo. Tutto ciò che è nell'elenco è in 1:87.

Quanto alle composizioni, discorso vastissimo....

Ciao, alpiliguri.


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: venerdì 9 dicembre 2011, 13:31 
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Un caro saluto a tutti gli appassionati dell'epoca II e dei servizi internazionali e nazionali della CIWL.
Per rispondere alla Vostra domanda, cerco di fare un piccolo riassunto indicativo, ma vi rinvio comunque alla rilettura delle numerose precedenti pagine che contengono tutta la serie di dati sulle composizioni di treni internazionali riguardanti l'Italia recuperati dal nostro gruppo di appassionati.
Per quanto riguarda un'analisi dei treni della CIWL, sarebbe importante acquisire anzitutto una bibliografia di base, utile per approfondire l'analisi delle diverse serie di carrozze delle varie tipologie (letti, ristorante. pullmann e bagagliai) utililizzati nei servizi diurni e notturni gestiti nei vari anni dalla Compagnia.
Per sintetizzare come detto, facendo riferimento ai dati piu' interessanti raccolti, vale a dire quelli riferiti all'orario dell'anno 1927, i servizi della CIWL piu' importanti possono riassumersi nei seguenti sei convogli di prestigio:
Rome Express (Parigi-Roma e v.v.) di cui si e' detto a pag 41, materiale letti, WR e F CIWL;
Tutto-letti (Torino-Milano-Roma e v.v.) pag 42, materiale letti e WR CIWL, bagaliai 2 assi FS;
Riviera-Express (vienna Cannes e v.v.) pag 43, letti, WR e bagagliai tutti CIWL;
Milano-Cannes Pullmann Express e v.v, pag43, carrozze pullmann CIWL e bagagliai a carrelli FS;
Gotthard Pullmann Express (Milano-Zurigo), a pag46, carr. pullmann e bagagliaio SBB a carrelli;
Simplon Orient (Parigi-Stamboul e v.v.), carrozze letti e WR, bagagliai CIWL.
Se rileggete quanto scritto, viene approfondito se le carrozze appartenenvano alle serie a cassa di legno (R regle) o alle piu' recenti serie a cassa metallica (s stell, Z o Y), e le tipologie di modelli disponibili per la riproduzione dei convogli, con l'indicazione delle motrici a vapore o trifase.
Occorre ricordare infine che nell'epoca II, praticamente ogni treno a media percorrenza nazionale ed internazionale comprendeva, a seconda che fosse diurno o notturno, una carrozza ristorante o letti . Per cui, e' possibilissimo ambientare i modelli della CIWL anche in piu' semplici convogli di materiale ordinario FS, magari impreziosito dall'inserimento di qualche carrozza straniera (PLM o EST dalla Francia, DR dalla Germania, SBB o BLS dalla Svizzera) sulla base delle indicazioni inserite nelle compsozioni gia' postate, ribadisco, tutte frutto di ricerca anche modellistica.
Per quanto riguarda il giudizio sulle riproduzioni, spesso non e' che c'e' molta scelta, per cui occorre valorizzare quanto disponibile. Mi riferisco alle riproduzioni di carrozze a cassa di teack in livrea blu, delle quali esistono delle vecchi rirpoduzioni di Liliput (ancora con gancio ad occhiello), oppure delle riproduzioni di Trix con carrelli a sei assi, ambientabili correttamente solo in un platico di stile tedesco o francese. Per quanto riguarda le ultime riproduzioni di Ls Models che stanno venendo consegnate in questi giorni, dovrebbero porsi al top della gamma, anche se per il giudizio definitivo occorre attendere come sempre l'esame degli esperti. A mio parere infine le carrozze della Rivarossi, ad es. la ristorante a cassa metallica o le diverse serie che completano correttamente la gamma delle carrozze Pullmann (Fleche d'Or, Etoile du Nord, e Cote d'Azur), non sfigurano comunque per le loro caratteristiche di finezza. La riproduzione della Liliput art 860 si riferisce in effetti all'Orient Express in epoca I, che transitava all'epoca solo attraverso la Germania e l'Austria. Sono pero' delle belle riproduzioni e nulla toglie di poterle utilizzare per un ambientazione italiana, tipo per un San Pietroburgo-Cannes pre prima guerra mondiale, sempre pero' in epoca I. La caratteristica livrea marrone, tipica delle carrozze con cassa in teack, e' andata perdendosi a partire dal 1922, quando sono state consegnate le prime carrozze CIWL in livrea blu (tipo S stell a cassa metallica per il Calais Mediterranee Express). Ciao. Stefano.


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: venerdì 9 dicembre 2011, 21:47 
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Un grazie ad alpiliguri per la sollecita segnalazione e un grazie anche a fermod per la risposta ad hoc. Le cinquanta pagine di questo interessantissimo filetto le ho scorse molte volte ma se non prendo appunti non mi ci raccapezzo di sicuro.
Segnalo qui che sull'elenco di Gabriele non sono riuscito a trovare il carro trasporto casse mobili realizzato a suo tempo da Rma e abbastanza introvabile. Un altro quesito: la colorazione degli imperiali delle carrozze CIWL in bianco o grigio é attribuibile a quale epoca?


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: venerdì 9 dicembre 2011, 22:08 
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Grossomodo, altri saranno più precisi, bianco Ep. II, grigio Epoca III e IV.
Caffelatte come alcune Rivarossi: qualcuno a Como aveva fumato la moquette....


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: domenica 11 dicembre 2011, 16:05 
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capolinea ha scritto:
Segnalo qui che sull'elenco di Gabriele non sono riuscito a trovare il carro trasporto casse mobili realizzato a suo tempo da Rma e abbastanza introvabile.

questo perché il Truck RMA (i francesi lo chiamano cosi) non rispetta le condiziono che Gabriele ha fissato per essere accolto nella sua lista:
il rispetto esatto del modello.... infatti il RMA Ha la lunhezzza sbagliata di alcuni cm (1 o 2), dovuta al riutilizzo di uno chassis preesistente nella gamma RMA. Poi é un modello di almeno 30 anni fa... anche la riproduzione del dettaglio non é quella a cui siamo abituati oggi ...
In generale tutta la produzione RMA e France trains non é molto presente nelle liste di Gabriele.

sebastiano (che non ha paura di contaminarsi e che il truck RMA lo fa tirare a una super pacific Jouef.... modello sbagliato con modello grezzo, ma come nell'originale!)


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: lunedì 12 dicembre 2011, 13:38 
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Un caro saluto a tutti ed in particolare a Sebastiano, che col suo gradito ritorno mi ha come sempre, bruciato sul tempo. Ma poiche' nel week-end, la ricerca me l'ero fatta anch'io, Vi
illustro quanto ho trovato. Questo a dimostrazione che qui non cui sono degli 'esperti', ma solo degli appassionati a cui piace risalire con un poco di analisi su documenti dell'epoca, alla storia ed alla motivazione delle cose. Indispensanbile per seguire l'epoepa della CIWL e' il libro: 'La Compagnie des Wagons Lits' di G. Coldert, M. Kneaper e P.Y. Toussirot, pubblicato dalla 'Vie du rail' nel 2009.
Secondo il libro (pag 328), i bagagliai con casse mobili a cui si fa' riferimento, detti Furgons-Truck sono stati costruiti in soli 3 esemplari da ANF nel 1927 e portavano i numeri di serie 1260, 1261 e 1262. Inizialmente furono conseganti con una livrea crema e marrone fino al 1932, poi blue crema e infine solo blu (ma il testo non specifica le ulteriori date).
Sempre secondo il libro, questi bagagliai hanno circolato nella 'Fleche d'Or', il treno di sole carrozze pullmann che collegava Parigi a Calais e proseguiva, attraverso il collegamento mare di un piroscafo, da Dover a Londra grazie alla coincidenza con il 'Golden Harrow'.
Il servizio e' continuato, fino alla dichiarazione di guerra della Seconda Guerra Mondiale e poi furono venduti.
Sempre nel libro, sono riportate alcune composizioni di treni di solo materiale CIWL, per lo piu' relative ad un'ambientazione francese', fra cui, d'interersse, una Fleche d'Or del 1926, con in composizione un solo Furgon-Truck in livrea crema e marrone con 5 couplage di carrozze pullmann del tipo Fleche d'Or (senza e con cucina) trainate da una locomotiva Pacific delle ferrovie Nord in livrea tutta marrone. Strano che, per un treno di importante composizione come questo, ci fosse soltanto un bagagliaio in testa, ma il motivo, penso, potrebbe essere che il treno fosse di utilizzo elitario da parte di un ristretto numero di facoltosi uomini d'affari, che si recavano alla City di Londra e che non abbisognavano quindi di molto bagaglio al seguito. Le carrozze pullmann d'altra parte, presentano un numero di posti a sedere limitato a circa una trentina per vettura.
Da quanto sopra, questo tipo di furgon-trucks non dovrebbero essere mai stati utilizzati su percorsi che abbiano interessato l'Italia, a differenza di altri due tipi di bagagliai, di cui abbiamo parlato per l'epoca II, vale a dire l'F1206, costruito da Ringhoffer a cassa di legno nel 1908, e riprodotto da Trix con art 23797, ambientabile nel 1927 gia' in livrea blu, con due garitte/vedette e 4 porte scorrevoli, per un Vienna-Cannes o Riviera Express,
oppure i bagagliai a cassa metallica 1274M o 1265M riprodotti da Rivarossi art 2496, con una garitta e 6 porte scorrevoli, ambientabili per treni CIWL a cassa metallica tipo un Simplon- Orient del 1931, assieme a carrozze letto tipo S steell (modello annunciato da LS Models) ed alla carrozzza ristorante Rivarossi. Per quanto riguarda la colorazione dei tetti, non voglio rinfuocare qui le polemiche gia' sviluppate anche in altri forum. La documentazione CIWL riferisce che dovevano essere inizialmente bianchi, cosi' come si evince anche da alcune fotografie di carrozze appena consegnate dalla fabbrica (vedi foto Breda contenute nel libro del Perret), ma suppongo che l'impiego delle carrozze ne comportasse poi via via nel tempo lo scurimento del colore. In epoca III e' uso utilizzare carrozze con un tetto grigio. Ciao. Stefano


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: martedì 13 dicembre 2011, 18:47 
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Grazie a fermod per tutte queste preziose informazioni.
Adesso sono di corsa, ma ho trovato un libro con alcune belle foto, che posterò presto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Carrozze straniere in Italia ep. I e II
MessaggioInviato: martedì 13 dicembre 2011, 20:33 
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Ho letto in giro qualcosa di più preciso, il tetto bianco dovrebbe essere arrivato solo fino al 1932, poi si è passati al grigio, in corrispondenza del passaggio dalla cifre in rilievo o dipinte in oro a quelle dipinte in giallo.
Alcune carrozze, come le Pullman Cote d'Azur, sono state consegnate nel 1929 già con il tetto grigio.

La questione del tetto bianco sporco può essere, ma considerate che la CIWL aveva una pulizia maniacale, niente a che vedere con i canoni attuali.
Anche in epoca "tetto bianco" i bagagliai lo avevano grigio, erano posti sempre dietro la locomotiva per diminuire il fastidio del fumo ai passeggeri, farli bianchi sarebbe stato davvero inutile....

Ciao, alpiliguri.


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