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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 7:54 
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Nome: Andrea Brogi
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robertolampani ha scritto:
...
3)Quale valore aggiunto? Lo chiedete per caso a chi vi vende una patata? E perchè lo chiedete a me? Lo chiedete per caso al commerciante americano o tedesco? No. E' semplicemente più conveniente perchè si trova nella situazione di offrire qualcosa a meno in quanto ha meno passaggi, non perchè è più bravo, più attento' più servizievole.

Se le trovassi saltando a piè pari grossisti e distributori (equivalente nazionale degli importatori) lo farei anche per le patate
che tra le altre cose mi piacciono e le potrei acquistare per 1/10 SLURP!

:roll:
:D


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 9:13 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 10:31
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Cribbio, come sono belle queste "solite" menate fra clienti e commercianti.
Per solidarietà di mestiere, sono d'accordo con robertolampani e vi spiego anche il perchè.

Rovesciando tutta, la medaglia del discorso, mi trovo a leggere che un operaio, non deve avere più diritto ad una paga sindacale ( listino ) perchè fà ... cartello ?
Quindi chi ha un mestiere ed ha studiato anni, dovrà adeguarsi alle regole del libero mercato anzi, non più al mercato della zona, della regione, ma bensì al libero mercato mondiale ( paga da cinese ? )

Questi ragionamenti sono tipici dell'area nord-est della Lombardia, ma sappiamo tutti che fine ha fatto il gruppo Lima-Rivarossi, e con questo tipo di ragionamento, anche la nuova Hornby, ne subisce i risultati.

Il fatto poi, di poter saltare dei passaggi ( importatore, rappresentante, commerciante ) non è mica un problema; le licenze sono libere a tutti, la partita IVA la potete richiedere, ed i costruttori vi manderanno la merce direttamente a casa vostra negli imballi stabiliti. ( 6, 12, 24 pz ) quindi perchè prendersela con e-bay o con altri operatori del settore ?

Il libero mercato è una libera scelta, ed ognuno di noi, che sbaglia le proprie scelte, deve prendersela solo con sè stesso ... oppure no !

... Armando(FK)


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 9:29 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 14:18
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Armando, scusami, ma te lo devo dire: il tuo intervento è completamente fuori strada. Non aggiungo altro.


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 10:38 
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Armando, magari fosse vero.
Prova a chiedere a Roco Austria (non gieffeci) 24 tartarughe e vedi cosa ti rispondono..... (e' un esempio, se ne potevano fare altri).
In realtà l'importatore / distributore non è saltabile a piè pari. Se fosse possibile non pensi che molti rivenditori andrebbero direttamente alla fonte? Ognuno ha il suo ruolo e va rispettato. Discorso diverso sui ricarichi che vengono imposti sui prodotti. Perchè lo stesso prodotto posso comprarlo a meno altrove? E altrove è sempre in Europa, non in Cina!

Tutto qui

Ciao

Luca


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 10:56 
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Nome: Andrea Brogi
Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 15:03
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Anche in USA talvolta si trovano modelli italiani (produttore e modello!!) a costi inferiori a quello italiano...
Comunque resto dell'idea che troppi passaggi tra importatori grossisti e distributori
(che in Italia formano una gran bella lobby) siano deleteri oltre che inutili.
Vi ricordate anno scorso lo scandalo delle verdure con prezzi aumentati di qualche 0 da quello pagato al produttore?
I negozianti facevano pochissimo ricarico ma attraverso i passaggi (restati misteriosi) gli 0 (zeri) aumentavano...


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 11:10 
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Iscritto il: mercoledì 1 febbraio 2006, 12:40
Messaggi: 2815
Località: Bracciano (Roma)
Deleterio per come sono gestite le cose. Inutile forse no. Ricordiamoci che proprio grazie ad alcuni importatori, nel passato abbiamo avuto bellissimi modelli che forse non avrebbero mai visto la luce.
Quindi sono d'accordo con il fatto che ci vorrebbe una vera liberalizzazione del mercato permettendo a chiunque di poter acquistare direttamente dalla produzione saltando tutti gli intermediari. Ovviamente non parlo del cliente finale ma di chi sia titolato per farlo. Questo indurrebbe le aziende produttrici ad osare anche di più. Non lavorare più a minimi garantiti in termini di pezzi acquisiti (e torna la funzione dell'importatore), ma ampliare la produzione per vendere di più (e qui i cinesi danno una mano).
Spero di aver reso l'idea (assolutamente personale)

Luca


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 14:33 
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Iscritto il: giovedì 2 marzo 2006, 15:00
Messaggi: 66
Località: Savona
.


Ultima modifica di robertolampani il mercoledì 23 dicembre 2009, 18:42, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 15:11 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 15:59
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Auguri.
gino visentini
Per Fiskiotto:
Attento a non mescolare i concetti di libera concorrenza,mercato protetto,cartello,liberalizzazione.
Sono concetti diversi tra loro anche se per alcuni aspetti,magari i loro limiti possono combaciare.
Sono del Nord Est(non me ne vanto però molto)ma non penso che la crisi RR sia stata dovuta solo al fatto della liberalizzazione dei mercati.Lì era solo un problema di management dalla testa di pisello.(anzi no,i loro obbiettivi li hanno perseguiti e raggiunti,svuotando le casse e il know how di marchi prestigiosi e arraffando più soldi possibili).
Comunque anche nel mercato del lavoro ormai è in atto una conversione verso la liberalizzazione sia delle competenze sia quindi delle remunerazione. I"cartelli sindacali"valgono solo per stabilire un salario minimo proprio per evitare che imprenditori,con lo zerbino sullo stomaco,applichino,a chi magari ha bisogno,salari da cinese,chiedendo invece sul suo prodotto ricarichi Italiani.
In ultimo vorrei risottolineare che io non condanno il ruolo di chi fa un lavoro sia esso importatore o negoziante.Condanno chi pretende che questo ruolo venga remunerato dal cliente senza dargli dei contenuti(il cosidetto valore aggiunto).Oggi non si possono più pretendere rendite di posizione,bisogna guadagnarsele.Ciao
gino


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 15:29 
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Iscritto il: mercoledì 25 gennaio 2006, 1:23
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cortez ha scritto:
... Ma avete mai provato a comprare 10 scambi tutti assieme?se ti va bene ne trovi 2,massimo 3. ...


Non è colpa del negoziante. Da quando per lo stato il "magazzino" è fonte di guadagno (compreso quindi l'invenduto per i negozi!), è diventato imperativo per tutte le ditte ridurlo al minimo.
Ma torniamo hai tuoi 10 scambi, se non glieli compri ne te, ne nessun altro, per qualche anno, che ci fa? Ci paga le tasse perchè gli son rimasti sul groppone!

Vale per tutti i campi: il mercato lo fan compratori e venditori, ma il tutto è inserito nel regime fiscale dello stato, da quà non si scappa.
Quindi ok per i discorsi sui risparmi, ma NO per le generalizzazioni con "commercianti [artigiani] = oppurtinisti e/o ladri".
È vero che alcuni passagi son diventati di fatto inutili, ma questi che ci lavorano cercan di continuare a farlo (come penso chiunque di noi) finchè proprio non è più possibile.
Basta guardare la realtà: se fosse un "facile guadagno" negozi, ditte, magazzini, importatori aumenterebbero invece di chiuder bottega o peggio andar falliti, pieni di debiti, e inguaiando fornitori (sempre), dipendenti (spesso) e clienti (talvolta)...


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 15:43 
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Ok Gino,
questa volta sono d'accordo con tè, il fatto della LLRR è dovuto solo, alla "conduzione" di un certo tipo di manager che tu hai ben espresso.
Per la questione "cartello", ho volutamente rovesciato il concetto sull'operaio, proprio per esprimere i miei timori verso questa tendenza alla .... "quotazione di mercato" del tipo; quanto vale un manager oggi, quanto un commerciante domani, quanto un lavoro X , quanto un trenino ?.

Vedo che Tassisti, Farmacisti, Avvocati, Notai ecc. ecc., insomma coloro che avevano un TOT garantito, sono stati avvolti e presi dal governo, nell'ondata di "liberalizzanione o libero mercato", creando in loro parecchi ... scompigli. ( non posso parlare chiaramente, ma hai capito )

Per quanto riguarda la difesa della "pagnotta" quotidiana, creando un valore aggiunto, volevo concludere con una battutaccia scherzosa e rilassante.

Secondo tè, se io mi metto a vendere i treni, indossando un cortissima minigonna, ce la faccio, oppure mi si vede troppo la pancia ?

... Armando(FK)


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 15:45 
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Armando, ora vogliamo vedere una tua foto!!!! anche senza minigonna ;-)

Luca


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Concordo 100% con Gino....

Fossi un negoziante o un rappresentante mi chiederei perchè accade tutto questo, invece di 'autoproteggersi' fino alla fine...
Di soldi in giro mi sembra che ce ne siano sempre meno, la gente non va più dal negoziante, ma al centro commerciale, solo per risparmiare! E visto che al centro commerciale i trenini non li vendono, benvenuta internet!

Nessuno dei negozianti che conosco è riuscito a spiegarmi in maniera convincente perchè acquistando i modelli all'estero spendo meno che in Italia!!!!

Saluti

Max


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Messaggi: 84
Località: Saronno, VA
dani ha scritto:
come si comporta la dogana in caso di acquisto da un'entità privata (vedi utente di ebay) dagli USA? Alla fine non è soggetto a fattura l'acquisto o sbaglio?


di solito ti chiede copia della avvenuta transazione (paypal, carta di credito, email, ecc).


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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 15:59
Messaggi: 1501
Località: Brescia
caro Armando
Dipende da come viene preso dall'utente il valore aggiunto della minigonna.E poi bisogna capire quale tipo di messaggi fai transitare(in termini di "servizietto").
Per me un pò schifo con la minigonna lo fai!
E se tu provassi con i tacchi a spillo??


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MessaggioInviato: mercoledì 2 agosto 2006, 16:17 
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Cribbio, siamo parecchio fuori tema, ma devo rispondere.

Per Gino, NON intendevo "quel" tipo di valore aggiunto ... eddaiiii.
Per i tacchi a spillo, non mi ci vedo; 87 Kg. su una scala da 1,80mt con tre loco in mano e scendere con i tacchi ... no ! non mi ci vedo.

Per Lucaregoli, spiacente, Fiskiotto nofoto, solo racconti semplici ...

... Armando(FK)


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