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 Oggetto del messaggio: Vaporiere in fotoincisione
MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 10:32 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
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Rileggendo TTM del dic.2004,in particolare l'articolo sulla 471 in fotoincisione,mi chiedevo se cose simili fossero prodotte a livello industriale-per esempio da Vitrain o altri-QUANTO costrerebbe infine una vaporiera montata e completa,magari anche motorizzata.Voi che ne pensate?dico questo perchè il motivo addotto dalle ditte per la mancanza di produzione di locomotive è che quelle a vapore necessitano di più stampi,di particolari diversi etc.Visto poi il risultato illustrato dall'articolo citato,non mi sembra che sia da disprezzare,per cui, fatto da un industria con tutti i crismi,vorrei capire cosa potremmo avere sui nostri plastici.


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 11:18 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 14:13
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Il costo? Un barile di euro... basta vedere quanto costano i gioielli Micrometakit , Lemaco o Top Train ... :cry:


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 11:37 
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L'alto costo dei modelli in fotoincisione è dovuto in massima parte al montaggio, che non è fatto di incastri e/o pezzi che si accoppiano tra sé, per non parlare delle operazioni di piegatura, spesso necessarie: tra l'altro gli accoppiamenti ad incastro vengono molto bene con la plastica che non con ottone, in quanto questo tende a deformarsi permanentemente con molta facilità. Inoltre c'è da considerare che non tutti i pezzi possono essere fatti con la fotoincisione (duomo, sabbiera, blocco cilindri ecc.), per cui si va ad utilizzare la microfusione o la lavorazione meccanica. Da non sottovalutare i costi delle ruote....

Poi va considerata la motorizzazione: in effetti molti produttori adottano motorizzazioni costose, sulle quali si potrebbe risparmiare utilizzando motorini più standard senza peraltro grossi problemi sulla funzionalità. Ma questa è una loro scelta..... In certi casi esistono vincoli dimensionali, non sempre, però....

Di per sé la fotoincisione è piuttosto economica, più sono i pezzi, meno costa. Stesso discorso per la microfusione, ma con costi di attrezzatura più elevati (credo...)

Nonostante lo scarso tempo, mi piace molto montare da me i modelli....

Saluti

Max


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 11:40 
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 23:12
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Guarda,non ci crederai,ma dal punto di vista,del produttore,costa molto ma molto meno riprodurre una vaporera in fotoincisione di ottone con le sue microfusioni ecc,rispetto ad una di una plastica,il risultato,se la macchina è progettata bene,può essere decisamente superiore a quello delle macchine in plastica,le "grandi" ditte costruttrici di vaporiere in ottone,pur vendendo pochi pezzi hanno un grosso giro di guadagni,in quanto utlizzano appunto la fotincisione facendo montare le macchine all'estero,spesso aggiugendovi anche la realizzazione delle fotoincisoni stesse e tutto quanto il resto(fusioni-microfsuioni-motorizzazioni ecc),l'investimento è minimo,ed il guadagno assai alto per l'appunto,è per questo che le vaporiere FS in plastica difficilmente le potremo vedere a breve termine.
Fare una macchina in plastica costa caro perchè appunto è richiesta una enorme quantità di stampi,e spesso con dei limiti tecnici come la riproduzione dei mancorrenti,che non possono essere troppo fini,pena il rischio di rotture e deformazioni,poi giustamente lamentate dai clienti,tutti problemi che nel mondo dell'ottone non esistono,per quel che mi riguarda,se mi facessero dei kit in ottone di macchine FS unificate sarei l'uomo più felice sulla faccia della terra,risparmio ed ottengo un prodotto di pregio,chi me lo fa fare di comeprare roba già montata?

Voglio una 480 Lemaco in kit! :x


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 11:41 
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Iscritto il: martedì 24 gennaio 2006, 23:12
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Vedo ora l'intervento di max(mentre lo ha postato stavo scrivendo il mio),visioni opposte per i prezzi,ma pareri concordi in chiusura 8)


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 16:41 
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Può darsi che per i prezzi sia rimasto un pò indietro, mi sono basato su ricordi di una decina di anni fa, quando per il mio lavoro avevo bisogno di fusioni, stampate di plastica, fotoincisioni ecc.

In effetti, come dice E432 030 il costo degli stampi è elevato, anche se probabilmente hanno una durata maggiore rispetto all'attrezzatura per le microfusioni...
So per certo che il costo della fotoincisione è basso, faccio spesso circuiti stampati per elettronica!

Concordo anche sul risultato, al 100%. Quando sono uscite le varie E402, non ho avuto dubbi: Lineamodel!. Magari utilizzerò una motorizzazione HRR, se mi fa fatica farmela da solo....

Io, in ottone oltre alla 480 vorrei una 743, una 746, una 670.............

Ciao

Max


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 17:07 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Mi sembra che le lastrine dell'articolo non costassero poi così tanto,pur aggiungendo ruote e motore(per chi lo volesse)potremmo arrivare a 120-150 euro:ma se fosse fatto tutto da una industria?? :roll:


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 17:16 
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Scusate volevo aggiungere una cosa: l'autore dell'articolo è ALESSANDRO BARONE:se ci legge,potrebbe dirci quanto ha speso in tutto per realizzare la macchina descritta nell'articolo.
Grazie


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 19:35 
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Nome: Gianmarco Aulino
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Località: praticamente Africa
Fai conto che una settantina di euro servono per le lastrine, poi ci sono gli aggiuntivi per cui mi hanno chiesto 100 euro, poi nella mia 480 c'è il gruppo cilindri che è costato 10 euro, poi ci devi mettere ruote e motorizzazione, per le ruote un 30-40 euro er la motorizzazione non so.
Ecco quanto.
Saluti.
Gianmarco


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 20:18 
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Vi sto leggendo, e penso che i pensieri di Dario li facevo anch'io qualche anno fa. Poi, entrando via via sempre più nell'ambiente della costruzione, mediante amicizie che si sono via via più strette con alcuni noti artigiani, mi sono reso conto che fare una vaporiera, ben progettata, completa di tutti i particolari necessari e di una motorizzazione ( pur banale come quella che ho montato sulla 471: vite senza fine e ingranaggio della Romford ) comporta una mole di lavoro non esattamente piccola per chi si cimenta nell'opera, e alla fine non potrebbe costare meno di di 2-300 euro al grezzo, che poi l'autore voglia ricavarci qualcosa sopra per il lavoro svolto....
La 471 dell'articolo è costata: 80000 lire le lastre, 50000 il gruppo cilindri ( direttamente dal produttore ), un'altra ventina di mila lire per aggiuntivi vari ( duomo, camino che poi non ho usato, valvole, ecc,) tenendo conto che avevo già in casa un certo numero di particolari che ho potuto utilizzare, magari adattandoli, acquistati in tempi diversi per cui non ho controllo del costo. Gli assi Roco mi pare abbiano costato 5000 lire l'uno ( e non sono i più cari!! ), la trasmissione Romford costa pochissimo, attorno alle 3 sterline ( 9000 lire + spese post. ), il motore proviene da un cd-rom e va meglio di un Faulhaber. Ho speso 30000 lire per alcune fotincisioni di particolari per migliorare il kit di partenza, ai quali vanno aggiunti i soldi spesi per fotocopie a colori di immagini necessarie a svolgere il lavoro con un minimo di documentazione. Tirando le somme siamo attorno alle 220.000 lire, pari a 220 euro di oggi ( 1€ = 1000 lire questo è il cambio che noi consumatori realmente paghiamo). Vedi che non siamo lontani dai 300 € che ho ipotizzato sopra.
Sarebbe bello che una ditta industriale proponesse kit completi; ma già ci sono, e cosa costano?? E' vero che da 300 ai 7-8-900 euro che chiedono ce n'è di strada, però è anche vero che chi acquista non accetta di trovare una scatola"pressapochista", con dettagli accennati o mancanti per riaparmiare. Con ciò non approvo i prezzi "stellari" che hanno raggiunto alcune scatole di montaggio, infatti per me restano là dove sono.
La produzione in ottone richiede un investimento piccolo e può dare un grosso ricavo; la produzione in plastica richiede grossi capitali e un ricavo molto più piccolo in proporzione, da cui: fare uno scatolone moderno, con pochi stampi lo produci e riesci ad avere ricavi interessanti; fare una locomotiva costa molto di più e perciò non è interessante commercialmente ( differenza costi-ricavi ). Non voglio entrare in temi fanta-economico-spazial-politici, per carità, però questo è quello che ho appreso dalla mia piccola esperienza.


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MessaggioInviato: giovedì 10 agosto 2006, 22:03 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Alessandro,grazie per esser intervenuto! R302 dice di aver speso per una 480(che non è certo una 880 o una 835)la cifra da me ipotizzata,tu qualcosa di più;non so però perchè hai voluto ragionare in lire,forse ti riferivi a quando hai fatto il modello e cioè almeno 4-5 anni fa.Il problema è proprio questo:un modello come la 471 citata, secondo me ,dovrebbe farlo non la ditta "artigiana"da 300 euro ad articolo,ma un'INDUSTRIA di medio calibro,non so,Mehano per esempio.E' logico che se il tutto viene fatto da una piccola ditta (fra le tante sorte come funghi,dall'esistenza effimera e con tutti i problemi che si tiran dietro) che poi è costituita da un titolare e 2 lavoranti,magari nel garage del condominio o giù di lì,è logico che costi non 150 o 200 euro ma 300-400!!!
Poi -secondo me-per le vaporiere c'è anche un aspetto di tipo cronologico: chi comprerebbe una vaporiera in buona percentuale non ha meno di 35-40 anni,quindi il pubblico giovane,il popolo che sbava per Minuetto,TAF,XMPR,che chiama ferrovecchio una 940 e non la distingue da una 880,beh,non comprerebbe mai un modello del genere.


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MessaggioInviato: venerdì 11 agosto 2006, 11:56 
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Beh, l'effetto "cronologico" c'è perchè non ci sono i modelli, mi spiego meglio: se esistessero i modelli delle locomotive italiane sicuramente la cultura media sarebbe decisamente più alta, e ciò contribuirebbe ad un suo naturale accrescimento per una sorta di circolo virtuoso che si formerebbe negli appassionati. Ma se l'adepto diciottenne non può conoscere le nostre locomotive, se non per un suo naturale desiderio, come biasimarlo se parla solo di taf, XMPR e giù di lì? I treni speciali dove poter ammirare una locomotiva in azione sono pochi e generalmente concentrati nelle aree di disponibilità dei mezzi, perciò o abiti in zona o sei tagliato fuori, salvo sorbirsi qualche centinaio di Km per andare a vedere il treno.
Mehano. o ditte di quello spessore, non so se mai potrebbero interessarsi alla riproduzione di vapore italiano, che comunque sarebbe in plastica e non in metallo. Credo che ci sia una situazione del tipo " il gatto si morde la coda " cioè dato che non c'è cultura della storia ferroviaria ( intesa come conoscenza delle locomotive ) non c'è il quantitativo di acquirenti necessari a soddisfare le spese necessarie allo sviluppo del modello; o meglio con gli stessi soldi posso fare dell'altro dove ho maggior sicurezza di ritorno dell'investimento. Io resto sempre della mia idea, chiaramente controcorrente e fortemente di parte, che se si facesse un modello di vaporiera nota ( tipo la famosa 740 che Hornby "dovrebbe" farci ) il mercato risponderebbe, per due motivi: 1° il potenziale cliente di modelli ferroviari HA un'età media superiore ai trent'anni, perciò vicino a quella soglia che tu hai indicato dei 40; 2° il fascino del movimento delle bielle e la maggiore semplicità di costruzione di un plastico-diorama nell'epoca antecedente la linea aerea, potrebbero essere elementi di non poco conto.
Aggiungerei inoltre che la vaporiera la puoi inserire anche nel plastico ultra-moderno come treno storico, l'ETR500 di certo non lo puoi inserire nel plastico old-time. Ma alla fine le nostre sono solo parole al vento, spese perchè la passione che ci lega su questo argomento ci spinge a farlo, quasi che a parlarne ci sia un attimo in cui i nostri sogni si avverano, ma poi, chiusa la finestrella di scrittura del Forum, torna tutto come prima, con un piccolo rimpianto in più.


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Caro Alessandro,hai proprio ragione,sono pianmente d'accordo con te,sulla questione vaporiere in plastica è inultie sperare invano,più si va avanti e più tutto finisce nel dimenticatoio,peccato davvero,non sono fiducioso per il futuro.
Le scatole di montaggio di vaporiere?,chi lavora sull'ottone le consoce bene,ed effettivamente di buone ce ne sono in giro,ma non gisutificate per il prezzo a cui vengono proposte,in quanto appunto mancanti di alcuni particolari,e talvolta approssimate anche come resa finale del modello,le lastre di Velimir sono sicuramente interessanti e meritevoli di attenzioni,meriterebbero un restylyng,ma poco importa,del resto bisogna lavorarci sopra in modo pesante per tutto il resto,quindi alla fine,se si ha la voglia di metterle su sono la via migliore per risparmiare,divertirsi,ed ottenere buoni risultati,senza fretta,con il tempo libero che si ha a disposizione,fosse solo di un minuto al giorno.


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Località: Roma
Salve a tutti,
personalmente ho fatto molta esperienza con i kit in ottone, e confermo quanto detto da alcuni di voi. Ossia che, il lavoro che c'è dopo l'acquisto di un kit è tanto, serve tanto tempo, e tanta abilità.
Si perchè una macchina in ottone, deve essere montata con precisione estrema, altrimenti non funziona come deve.
Il costo per chi produce non è eccessivo, anzi costa meno di farla in plastica. E' il montaggio che complica le cose. Infatti se un kit costa 400 euro, il prodotto finito costa almeno 800! Certo questo vale se il lavoro è fatto in Italia, da un montatore Italiano il quale a conti fatti se impiega 30/35 ore a fare un modello di media difficoltà dalla A alla Z, comunque non si va a prendere più di 6/8 euro l'ora (da ciò capirete che non ne vale affatto la pena).
Sicuremente su una Micro da 1700 euro realizzata e montata in Cina, il guadagno per il produttore sta sui 1000 euro al pezzo!
Questo perchè il cinesino che fa il lavoro lo pagano 1,5 euro al giorno.
Inoltre, a parte alcune realizzazioni (per es.Lineamodel), la maggior parte dei kit hanno il difetto di essere poco funzionali sul plastico.
Quante bellissime realizzazioni in ottone hanno poi sotto un carrello Tenshodo? E quante non hanno la minima possibilità di iscriversi in curva?Ciò afflige anche le produzione superprestigiose delle note Micro, Lemaco e Top Train. Una curva del Vs plastico o anche la deviata di uno scambio (anche lungo) non sono adatte per tali macchine.
Sono mezzi da vetrina.
Personalmente non ho vaporiere in ottone tra i miei pezzi, ma se le trovassi mi piacerebbe una bella 905 o una 735 delle ultime Tecnotren.
Saluti!


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