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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: da briga a goschenen
MessaggioInviato: martedì 14 agosto 2012, 22:50 
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Iscritto il: sabato 25 febbraio 2006, 22:05
Messaggi: 558
Località: pogliano, sulla milano domodossola
eh......a zermatt non ci sono andato....(ma presto ci andrò.....appena aprono il sempione a settembre) .......guarda , è difficile fare una classifica......si diciamo che l'albula è l'albula!!! ma la svizzera dove vai treno che trovi......e sono tutti percorsi affascinanti!! io da italiano provo sempre un senso di rabbia ogni volta. capisco quanto siamo provinciali e fuori logica.......per non parlare degli autopostali .......sono in ogni dove e sono tutti con orari cadenzati insieme ai treni......sabato scorso ero a montreux, ragazzi da lì parte il goldenpass verso zweisimmen e la cremagliera verso rochers de naye......ma vogliamo parlare di martigny , bex, aigle da dove partono ben 3!!! dico 3 linee elettrificate a scartamento metrico ..........cosa dire??? ci vorrebbe un mese solo a girare bene un cantone (solo per le ferrovie......eheh) treni ovunque!! io li invidio......


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 Oggetto del messaggio: Re: da briga a goschenen
MessaggioInviato: venerdì 17 agosto 2012, 9:39 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 13:25
Messaggi: 520
Capisco perfettamente.
Anch'io, in questi giorni, ho fatto un giro un Svizzera nella zona del Canton Vallese.
Treni e Autoipostali per tutti i gusti e tutte le necessità.
Tutta un'altra storia rispetto al nostro squallore...
E non mi si dipinga come esterofilo. Quelle riscontrate in Svizzera sono evidenti, eclatnti differenze rispetto al nostro "sistema".
Poi si può discutere sulle origini e sulle motivazioni di queste differenze. Ma il gap, rimane, oggettivamente.


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 Oggetto del messaggio: Re: da briga a goschenen
MessaggioInviato: venerdì 17 agosto 2012, 20:47 
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Iscritto il: mercoledì 9 marzo 2011, 19:52
Messaggi: 73
L'amministatore delegato di TRENORD Giuseppe Biesuz (con un lungo passato in Svizzera) ha recentemente ripetuto durante una conferenza stampa che il ritardo del sistema ferroviario lombardo è di una trentina d'anni. Una realtà della maggiore regione italiana. Quanto alla Svizzera...: il sistema ferroviario si è sviluppato nell'800 e nei primi anni del 900 con una direttrice principale ovest-est (Ginevra-confine austriaco) che attraversa quasi tutte le principali città della Confederazione e una linea principale nord-sud che parte dal confine con la Germania/Francia a Basilea, passa da Lucerna per dirigersi in Ticino attraverso il tunnel del San Gottardo (1882). Altra trasversale nord-sud la linea del Lötschberg/Sempione Berna-Domodossola. Poi altre linee importanti e secondarie in parte (e qui c'è la particolarità svizzera) costruite con il compromesso tecnico dato dallo scartamento ridotto. Non poche linee sono state disattivate e trasferite alla strada (gestione PTT, ora LA POSTA oppure società di autobus in concessione). L'operazione si è svolta a cavallo degli anni 50 e 60 nell'ambito della pianificazione dei finanziamenti del trasporto pubblico: per regioni debolmente abitate sono (politicamente) insostenibili i costi per l'infrastruttura ferroviaria. Rimane il settore turistico: il treno caratterizza quasi sempre una stazione turistica estiva/invernale. Perché la situazione in CH è così?... Occorre dire che la rete ferroviaria era ben messa fra le due guerre e, importante, non è stata assolutamente danneggiata dagli eventi bellici. Una fortuna che ha indotto gli svizzeri (autorità e popolo) a mantenere e (a partire dagli anni 70/80) potenziare la rete (progetto "Ferrovia+bus 2000"). Si è dunque proceduto a una pianificazione del trasporto pubblico in previsione dei futuri decenni (fine del petrolio fra x anni). Una scelta dunque che si somma alla buona realtà stradale/auutostradale della Confederazione. In ogni caso niente si improvvisa: quello che si vede ora (che non è perfetto) è il frutto di 20/30 anni di lavoro preparatorio/progettuale/pianificatorio. Per il prossimo mezzo secolo gli investimenti ferroviari potrebbero arrivare a 100 miliardi di 100 CHF... Si tratta di spese importanti con soldi che si devono trovare con un accurata sceltà di priorità fra le altre necessità del Paese.


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