Tradotta ha scritto:
La cosa migliore è che la regione faccia una seria gara d'appalto cui partecipino anche soggetti stranieri i quali, tra le altre cose, fanculizzino sindacati & co. coi loro doppi e tripli agenti con percorrenze ridicole e le autolinee parallele. Tempo due mesi e ti rifiorisce perfino la Ceva-Ormea!

Caeo Tradotta, a parte gli annunci, alla regione piemonte (di qualunque colore politico essa sia stata, sia, o diventi) non interessa nulla delle ferrovie. Si salvano, forse la To-Asti-Alessandria, la To-Modane e la To-Mi, dove fra un po' anche i TGV fermeranno a Castelrosso.
Il problema grave, secondo me, non sono tanto i sindacati che - tutto sommato - rivendicano diritti per la maggior parte rispettabili: il problema sta nel perverso rapporto fra regione e trenitalia.
La regione finanzia treni che poi diventano di proprietà di trenitalia e che quindi, allo stato attuale, non potrebbero essere dati/donati/prestati/noleggiati ad un ipotetico operatore alternativo.
Trenitalia fa gli orari che vuole, con tempi di percorrenza di treni a vapore con la caldaia bucata e la regione li accetta calando le braghe. Se anche (raramente) prova a protestare, spinta da qualche comitato di pendolari, trenitalia risponde "o così o niente", nel senso: "se vuoi quella modifica allora ti tolgo 6 treni che per me sono incompatibili".
La regione e trenitalia "contrattano" il contratto di servizio che però parla unicamente di quanti treni*km sono finanziati e di quanti minuti può essere il ritardo massimo per non pagare sanzioni (più altre cose attualmente inutili come come se c'è l'aria condizionata o no)
Nel contratto di servizio non compare da nessuna parte il concetto di "qualità del servizio" inteso come numero di collegamenti, tempo globale di percorrenza, numero di interscambi medi, perditempi ingiustificati in stazione, ecc. ecc. Chissà perché.
In sostanza: la regione paga e non ha strumenti per controllare (i cosiddetti "tecnici" dell'assessorato credono ciecamente a tutte le cavolate che trenitalia dà loro a bere..) e trenitalia fa esattamente quello che vuole.
Tutto questo salvo rarissime eccezioni, come per esempio la Santhià-Biella (beati loro), dove hanno un treno ogni mezz'ora nelle ore di punta oltre a collegamenti particolari come il Biella-La Spezia, seppure solo alcune domeniche all'anno. Se però altrove, su linea analoga (singolo binario a trazione diesel e pochi posti di incrocio) chiedi situazioni analoghe ti dicono che non si può, che c'è un problema di maglia, che non ci stanno, che non va, bla bla bla.
Comunque, se vogliamo dar credito agli annunci, qualche giorno fa è uscito un articolo (
http://www.pendolaribra.altervista.org/articoli/articolo.php?a=2645) su un'ipotesi di utilizzo delle linee "secondarie" della regione. Da notare, che per trenitaGlia, anche la Torino-Savona è secondaria...
Certo, liberarsi di quella manica di incompetenti (parlo del trasporto regionale) sarebbe già un gran passo avanti. Ma liberarsi proprio di quell'elefante burocratico che è trenitalia sarebbe un sogno che, ad oggi, secondo me non ha possibilità di realizzarsi in tempi brevi. (Ovviamente spero di sbagliarmi in pieno)