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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 11:12 
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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 11:18 
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dariod ha scritto:

Io non lavorerei per pochissimi dollari al giorno, se tu vuoi sei liberissimo di farlo.



http://www.kader.com.hk/career_opportun ... nings.html


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 12:01 
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dariod ha scritto:
Giacomo ha scritto:
...li fanno dove la burokrazia ti permette di lavorare al minor costo...
Se io avessi i mezzi ($$$) e volessi aprire oggi una Azienda produttice di modelli ferroviari, piuttosto che auto o aerei, dotata di:
1 ) silos stoccaggio granuli plastici
2 ) magazzini stoccaggio vernici e solventi
3 ) reparto stampaggio materie plastiche
4 ) reparto verniciatura
5 ) reparto assemblaggio
6 ) laboratori prova
7 ) reparto stampaggio materiali metallici
8 ) reparto controllo qualità
9 ) magazzino
ecc ecc...


Non è una questione di burocrazia: ti dicono niente le parole "costo del lavoro"?
Io non lavorerei per pochissimi dollari al giorno, se tu vuoi sei liberissimo di farlo.

Sei poi sicuro che anche in Cina esistano fabbriche come quelle che tu idealizzi?
Tralasciando il reparto qualità, che per alcune ditte italiane, ma anche francesi o tedesche, non serve, esiste, anche per loro il concetto di "delocalizzazione".


Magari anzichè pochissimi euro al giorno di utile potresti avere MOLTI euro di PERDITA a produrre in Italia.

E comunque non è proprio vero che in Cina lavori per pochi dollari al giorno, dipende se li spendi in Cina o in Italia! E' tutto rapportato al costo della vita.
Il governo cinese è bravo (oppure interessa anche ad altri!) a tenere la propria valuta sottoquotata rispetto alle altre per cui tutto quello che arriva da li costa poco.

Ciao

Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 14:59 
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crosshead ha scritto:
Giacomo ha scritto:
Si...frustati e incatenati...



guarda qui

http://www.kader.com.hk/

http://www.kader.com.hk/our_business/ma ... vices.html


Lo so. Il mio era ironico ;-)


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 16:04 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 3:48
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dariod ha scritto:
Giacomo ha scritto:
...li fanno dove la burokrazia ti permette di lavorare al minor costo...
Se io avessi i mezzi ($$$) e volessi aprire oggi una Azienda produttice di modelli ferroviari, piuttosto che auto o aerei, dotata di:
1 ) silos stoccaggio granuli plastici
2 ) magazzini stoccaggio vernici e solventi
3 ) reparto stampaggio materie plastiche
4 ) reparto verniciatura
5 ) reparto assemblaggio
6 ) laboratori prova
7 ) reparto stampaggio materiali metallici
8 ) reparto controllo qualità
9 ) magazzino
ecc ecc...


Non è una questione di burocrazia: ti dicono niente le parole "costo del lavoro"?
Io non lavorerei per pochissimi dollari al giorno, se tu vuoi sei liberissimo di farlo.

Sei poi sicuro che anche in Cina esistano fabbriche come quelle che tu idealizzi?
Tralasciando il reparto qualità, che per alcune ditte italiane, ma anche francesi o tedesche, non serve, esiste, anche per loro il concetto di "delocalizzazione".


Ho tenuto fuori l'ambito "fiscale italiano" ed ho solo esposto parte degli oneri di carattere "tecnico" (tra l'altro c'era qualche giorno fa un articolo sulla Stampa in merito) Ovvio che anche quello che dici tu blocca qualsiasi imprenditore a venire in italia...Di uno stipendio medio, lo Stato se ne intasca la metà. Però se tu sei convinto che non si tratta anche di ciò che ho esposto io...ti riporto un fatto recente che stà interessando un ditta che lavora nello "stampaggio di materie plastiche". Ha circa 70 presse con cui fa tante cose di uso comune presenti in ogni casa italiana e sugli scaffali dei supermercati. Il principio è lo stesso per fare le casse e gli acessori dei nostri trenini; cambia solo lo stampo. Un bel giorno, un "legislatore" si è inventato una nuova norma regionale: "chiunque effettua lavorazioni su materie plastiche deve chiedere l'autorizzazione alle emissioni in atmosfera" ed io aggiungo commentando, "indipendentemente da che vengano prodotte emissioni o no". (n.b. la norma nazionale dice "chiunque produca emissioni deve chiedere l'autorizzazione"... ) Cosa vuol dire?
Che se lavori materie plastiche è scontato che inquini e devi per forza chiedere una autorizzazione. Tale azienda ha fatto rilievi ed analisi sulla qualità dell'aria all'interno del capanonne e tutto risulta ok. Aria pulita. Ciò nonostante la legge è legge. Per cui tutte le 70 presse dovranno essere dotate di impianto di aspirazione, condotte, filtri, camino, controlli annuali, analisi chimiche, ecc ecc senza contrare il blocco del ciclo di lavorazione obbligato... Spesa: 1.500.000 di euro solo per l'impianto più qualche altra centinaia per la mancata lavorazione...il tutto per aspirare dell'ARIA PULITA.
La ditta è tedesca con tante sedi ed in nessuna sede sparsa per l'Europa ha mai sentito una legge del genere.
Secondo te, cosa farà adesso??? :-D ;-)
Ho riassunto, in quanto la vicenda è lunga e complessa... Voglio solo far notare che nonostante l'Italia sia produttivamente nelle canne, esistono molti pirla che si divertono comunque a inventare norme e burokrazia per un avere "mondo più sano e pulito". Poi magari questi cari legislatori o questi simpaticissimi ispettori arpa, arrivati a casa loro a sera, non si rendono conto che la caldaia del loro condominio come quella di altri migliaia di condomini, magari va ancora a olio combustibile... ;-) W l'ipocrisia.


Tornando in topic, vedere come si costruiscono i modellini, o comunque un qualsiasi oggetto, dall'automoblie al cestello della lavastoviglie, piuttosto che un Ferrero Rocher, è bellissimo.

http://www.youtube.com/watch?v=p8on-DLW ... re=related

questi sono cinesi "schiavi".


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 17:00 
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Ultima modifica di Dario Durandi il giovedì 6 luglio 2017, 18:59, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 17:49 
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Anche ciò che dici tu succede, certo...
soprattutto per i motivi di cui sopra. Costi e ricavi, altrimenti non saresti un imprenditore, ma un Ente Benefico (un po' come le amministrazioni pubbliche e i propri dirigenti, in pratica...) ;-)

p.s. anche io odio le abbreviazioni da cellulare stile bimbominkia....ma la K in burokrazia è voluta. E' di "protesta". ;-)


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 18:42 
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Re460 ha scritto:
Questo é un video della ROCO

http://www.youtube.com/watch?v=4PWEMYaSWu4


uguale allo stabilimento di Salisburgo da me visitato nel 1999.
ricordo che la cosa che più mi colpì furono proprio le maestranze, quasi tutte
donne, a parte il fatto che anche la titolare era una donna. poi non molto tempo dopo,
il passaggio di mano, la chiusura della fabbrica...........ecc.


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: giovedì 15 novembre 2012, 22:01 
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Nessuno finora ha "rivelato"dove siano queste aziende,se abbiano un nome etc-ma questa è solo una curiosità;invece mi fu detto anni fa-non so se sia una balla- che questi stabilimenti producono anche altri oggetti in materiale plastico,tant'è che bisognava "prenotarsi"(da parte dei costruttori nostrani e stranieri)per far produrre il modello :tutto mi fu raccontato in particolare modo per giustificare i frequenti ritardi delle consegne ed i rimandi che vediamo anche oggi;la persona che mi raccontò a queste cose era un progettista e ben noto a tutti e la conversazione risale a circa 4 anni fa,mi sembra all'expo di Novegro.


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: venerdì 16 novembre 2012, 11:05 
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Messaggi: 1078
Località: 'Lisondria...
Certo. Si deduce da ciò che ho scritto prima.
Le macchine per lo stampaggio di materie plastiche hanno più o meno tutte le stesse caratteristiche funzionali. Basta cambiare lo stampo. Poi nello specifico, produrre un trenini comporta anche un reparto verniciatura, tampografie, assemblaggio ecc ecc. Per cui ci sono Ditte molto grosse che lavorano "conto terzi", che avranno reparti utili e comuni a diverse tipologie di oggetti, dal treno appunto alla macchinina.
Questo ormai è la prassi, perchè, come detto prima, mettersi a produrre oggi dalla A alla Z un modellino con un proprio stabilimento ed i relativi reparti, costa svariati milioni e milioni di euro. Costa meno farlo fare a "terzi". Una realtà tipo la "Lima" di Como anni '80, è oggi impensabile.
E' cosi per molti oggetti che avete sotto al naso. In pratica la Ditta si occupa del progetto e applica alla fine il proprio marchio su prodotto finale, materialmente costruito da altre Ditte.


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: venerdì 16 novembre 2012, 13:36 
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Ultima modifica di Dario Durandi il giovedì 6 luglio 2017, 19:00, modificato 1 volta in totale.

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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: venerdì 16 novembre 2012, 14:51 
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Pardon.;-)
Comunque il concetto è quello.


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 Oggetto del messaggio: Re: COME LO FANNO
MessaggioInviato: venerdì 16 novembre 2012, 15:29 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Nella primavera del 1987, su segnalazione di un amico di mio padre,siamo andati in un paese vicino, a conoscere un appassionato,anche se all'epoca il mio "fuoco sacro" era un po' sopito;questo signore,che faceva il gioielliere,aveva una collezione notevole di modelli Marklin ed un circuito(chiamarlo plastico anche a quell'epoca era un po' troppo...);ebbene,ci disse che una sua concittadina,alla quale avavea fatto da padrino di battesimo o cose del genere, emigrata in Germania,lavorava a Goppingen ed ogni tanto, quando tornava per le ferie o altro,gli portava qualcosa in regalo!!Poco tempo fa, ho saputo che il signore è deceduto,il suo negozio l'ho visto quando sono andato in quel paese per ritirare un nuovo pc dal mio fornitore e mi sono ricordato di quella visita di 25 anni fa.


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