Le cisterne SNCF di cui sopra sono bellissime.
A me piacerebbe la versione Esso, per allungare il mio gruppo di cisterne Esso in epoca III, ambientabile in Italia nella meta'd egli anni '60.
Unico mio dubbio e' che non mi pare di vedere sulla destra della cisterna il classico rettangolino che riquadra la scritta RIV e che in epoca III contrassegnava i carri per servizio internazionale.
Percio' desumo che siano per servizio interno, cosa un po' strana per delle cisterne per idrocarburi, ma non poi tanto per dei carri di costruzione molto vecchia.
Saluti
Stefano.

...

Chi mi può indicare anche in mp, il negozio dove conviene prendere Makette e ree a prezzi meno disumani?
Grazie in anticipo

Francesco

intriganti le bisarche!!
Queste, perdonatemi se potrò scrivere una caxxata, ma ritengo che siano arrivate in Italia per il trasporto delle auto francesi.....

P.

Libro Cesa de Marchi Dep di Torino pag 57. Composizione mista con i carri LS Models. Che mi dai in cambio???

Le bisarche ovviamente??
che ti do??
due randellate

p.

Quindi il dubbio sulle bisarche che nei miei nebulosi ricordi c'erano è risolto!!
Resta sempre il dubbio riguardo i carri cisterna ambientati in epoca II e III:
avranno varcato i confini italiani???

paolo.

Ciao Maurizio,
stavo pensando di acquistare le due cisterne Socaline e 4 o 5 "cerealiers" visto che adesso si trovano anche in Italia a prezzi più o meno uguali...

Bruno

A mio parere i flussi petroliferi sono sempre da un porto marittimo (con annesse raffinerie) all'entroterra (non essendo ne l'italia ne la Francia paese produttore)... mi sembra quindi poco probabile un trasporto di derivati del petrolio dalla francia all' italia (o viceversa) per ferrovia; al massimo una qualche specialità (ma avrebbe il logo Esso o shell o piuttosto un qualche logo di una ditta chimica?) .....

Non so invece se Shell Italia potesse far capo al pool di carri di Shell Francia se abbisognava di carri supplementari.... boh, non so come erano gestite le varie succursali ed i loro mezzi. Possiamo sempre dire di si e farci il piacere di far girare un particolarissimo convoglio!

sebastiano

Sinceramente non so come potesse essere in epoca III, ma in epoca IV e V le cisterne VTG ed EVA scorrazzavano per tutta Europa indipendentemente dall' amministrazione ferroviaria di appartenenza.
Non vedo perche' dovrebbe essere diversamente per le cisterne di proprieta' delle varie compagnie petrolifere.
Saluti
Stefano.

Ovvio che si sta discutendo di un non problema, se piacciono i carri si comprano e amen.....
Solo che sarebbe bello arrivare in fondo al quesito.....
paolo.

Per includere un carro straniero nel mio parco carri mi e' piu' che sufficiente che sia marcato RIV o RIV Europ, senza pormi minimamente il problema se abbia mai circolato effettivamente il Italia. Perche' "poteva" farlo.
Quelle cisterne Shell, pero', non mi paiono marcate RIV...
Saluti "carristi"
Stefano.

Hanno il simbolo T di "transito" l'equivalente più antico rispetto alla marcatura RIV, nel periodo di transizione tra la marcatura T e la RIV, potevano trovarsi anche entrambe sul medesimo carro..

paolo.

Ciao Paolo,
sospettavo fossero parecchio vecchiotte, un po' troppo per me.
Le mie epoche di riferimento sono post 1956, quando gia' era presente la marcatura RIV.
Un saluto
Stefano.

Esatto Paolo.

Ma per te Stefano non vanno bene, l'ambientazione è dal dopoguerra fino a metà anni cinquanta circa. (Vado a spanne eh?!).
Lo stesso vale anche per Bruno, lascia perdere le Socaline, sono dello stesso periodo, troppo indietro nel tempo. Prendetevi qualcosa che abbia il "RIV", andate sul sicuro.
C'è l'imbarazzo della scelta.
Io vi consiglio gli SGTL, ma c'è anche dell'altro.

Ciao

Maurizio