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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 10:35 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:23
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Sicuramente deve essere almeno raddoppiata: bisogna che le bobine degli scambi siano più uguali possibile, altrimenti la corrente accumulata dal condensatore si scarica sulla bobina che ha minor resistenza, togliendo energia all'altra (da evitare con azionamenti degli scambi di tipo diverso).
Potresti anche fare una prova utilizzando due o più condensatori in parallelo: in questo modo si riduce la resistenza-serie del condensatore, il picco di corrente di scarica è più alto (l'energia aumenta...) e la scarica avviene in minor tempo: questa è una considerazione teorica, può darsi che in pratica l'effetto sia lo stesso....

Ciao

Max


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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 10:50 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 16:40
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300zxbiturbo ha scritto:
Sapreste indicarmi se in commercio si trovano questi dispositivi già pronti? (Roco o altro)

Matteo



.....................................................


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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 11:53 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:23
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A me non risulta che ci siano pronti in commercio.....

Saluti

Max


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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 13:05 
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Nome: Andrea Brogi
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Penso che passerò ai servomotori con un piccolo PWM si controllano benissimo e sono ad azionamento lento... :roll:


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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 14:24 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:23
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Ma poi riesci ad azionarli manualmente??? :?: :?: :?:

Ciao

Max


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MessaggioInviato: martedì 8 agosto 2006, 15:02 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Cita:
per la soluzione B, come scrive max, DEVE essere la bobina il circuito di scarica per il condensatore, affinchè si possa avere il movimento degli aghi. infatti il concetto della soluzione B è: caricare il condensatore e scaricarlo sulla bobina al successivo movimento del deviatore elettrico.


E' vero, leggasi soluzione "A", anzichè "B".

Il tutto potrebbe funzionare anche con un solo condensatore, ammesso che l'alimentatore possa fornire sufficiente corrente per la manovra durante la carica.

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MessaggioInviato: mercoledì 6 settembre 2006, 9:49 
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Qualcuno ha realizzato i circuiti indicati in questa discussione ? che valori ha usato per i condensatori ?

Grazie,
Antonino


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MessaggioInviato: mercoledì 6 settembre 2006, 10:10 
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Iscritto il: mercoledì 5 aprile 2006, 16:11
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Località: Pistoia
Io ho fatto così:

http://www.marmari.org/modellismo/elettricità/pages/scambi1.htm


Fate copia/incolla con l'URL, altrimenti non funziona.


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MessaggioInviato: mercoledì 6 settembre 2006, 10:52 
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Iscritto il: mercoledì 19 aprile 2006, 23:10
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Località: C.mare
Grazie (complimenti per il sito...),

vorrei pilotare i vecchi scambi magnetici Lima. Pensavo di usare la soluzione "B" indicata all' inizio della discussione (oppure quella proposta da te nel post precedente) e mi interessava sapere che valori di capacità sono richiesto da questo tipo di scambio.

Saluti
Antonino


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MessaggioInviato: mercoledì 6 settembre 2006, 11:59 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:23
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Località: Firenze
I vecchi scambi Lima sono abbastanza affamati di corrente (non però come i Peco...).
Il valore di capacità non è critico, se non per il fatto che deve avere una capacità tale da far azionare lo scambio.
Non ho fatto prove in proposito, ti consiglierei di prendere alcuni condensatori da 1000 o 2200 microfarad e fare delle prove, prima con 1 condensatore solo, poi con 2, 3 e così via (connessi in parallelo!!!), per poi utilizzare la capacità minima con cui lo scambio si muove + 1000 microfarad.

A parità di capacità anche un leggero aumento della tensione di alimentazione dà effetti positivi: basta non superare la tensione limite del condensatore.

Saluti

Max


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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 4:41 
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Iscritto il: sabato 10 giugno 2006, 8:32
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Scusase ma non sono del mestiere ( nel senso di elettronica ) e avrei alcune domande sullo schema di Frenk, comprese le correzioni di AlessandroFAV:
Premesso che io voglio avere sul quadro di comando la posizione degli scambi su una linea a semplice binario con incrocio ..... ( quindi praticamente su quale dei due binari e' instradato il convoglio ) .....
a) scambi Roco N hanno il fine corsa - possono essere alimentati sia in c.c. che in c.a. ...( confermate )..???
b) dallo schema di Frenk posso comandare contemporaneamente entrambi gli scambi ( in c.a. visto che si puo' fare e non e' necessaria c.c. ) ..???
c) ho visto in Trenoincasa lo schema "ComeFare_matrice_diodi .....", a quando la seconda parte ..???
d) richiesta - quando pubblicate schemi e elenchi di parti elettroniche cercate di essere i piu' chiari possibile ....... dipendiamo dal vostro aiuto .......

Saluti & grazie
sp


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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 10:30 
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Iscritto il: giovedì 19 gennaio 2006, 9:50
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Località: Vicenza
Gli scambi li puoi alimentare indifferentemente in c.c. che in c.a., l'unica differenza sostanziale è che con la c.c. puoi "indirizzare" l'impulso di comando tramite la matrice a diodi di cui parli, mentre in c.a. questo non è possibile. Altra differenza è che in c.a. non puoi usare i circuiti sopra elencati con il condensatore che dà l'energia per il movimento: in senso generale se utilizzi componenti elettronici avrai bisogno di utilizzare c.c., altrimenti puoi utilizzare c.a. In qualunque caso avendo lo scambio con interruttore di fine corsa puoi utilizzare i tre fili con cui lo colleghi per avere di ritorno una informazione sullo stato della posizione degli aghi, data dalla posizione dell'interruttore medesimo. Collegando in parallelo all'interruttore con cui azioni lo scambio un diodo led con una resistenza, otterrai la sua accensione in modo opposto alla posizione degli aghi dello scambio: da ciò basta scambiare di posizione il led con il pulsante (per es. led di deviata messo sotto al pulsante di corretto tracciato) e otterrai l'ìindicazione esatta della posizione, senza possibilità di errore in quanto l'interruttore di fine corsa è gioco-forza collegato meccanicamente al movimento degli aghi. Se tu vuoi utilizzare una matrice a diodi per comandare simultaneamente 2 o più deviatoi, la cosa non cambia: collegando i soliti led A VALLE della matrice a diodi ottieni sempre il risultato desiderato, chiaro che in questo caso si dovranno collegare i led non direttamente sui teminali dell'interruttore ( altrimenti sei A MONTE della matrice a diodi) ma tramite dei cavi della lunghezza necessaria a posizionare poi il led nel punto che ti serve sul quadro di comando. Nel caso di utilizzo della matrice a diodi chiaramente dovrai utilizzare la c.c., per cui il led dovrà essere montato rispettando la sua polarità di funzionamento, altrimenti non si accende, mentre lavorando con la c.a. questo problema non c'è perchè nella c.a. c'è sia la tensione positiva che negativa ( passatemi il termine ) e perciò il led funzionerà indifferentemente o con una o con l'altra a seconda di come lo hai collegato.


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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 11:37 
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Località: Pistoia
Usando la CC, qualcuno si è lamentato del fatto che dopo un certo periodo di uso, i nuclei degli elettromagneti degli scambi si magnetizzano permanentemente (nel caso specifico Peco) e non c'è più possibilità di manovra. Con la CA, e la scarica capacitiva, questo non accade, specialmente se il circuito a scarica capacitiva è fatto in modo che la corrente di ricarica del condensatore circoli nelle bobine in modo inverso a quello di scarica.


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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 13:11 
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x Alessandro FAV

Mi confermi che va bene...???
Non ridete ... cerco solo di capire se ho assimilato la "lezione" ...... io mi occupo di acciaio ...non di elettronica ....
E' alto il rischio di bruciare le bobine degli scambi Roco ...???
Mi piace questo circuito, e' semplice e pare ... alla mia portata .....
Nel caso di alimentatore in a.c. a 16 Volt dopo il ponte a diodi non aabbiamo una c.c. leggermente piu' alta ..?? ( 18-20 volt ) .? sarebbe preferibile partire direttamente da 12 v c.c. ...???

Grazie della pazienza & saluti
sp

( NB - FAV sta per ex-Sodrio-Tirano )..??

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MessaggioInviato: sabato 9 settembre 2006, 14:00 
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Località: Firenze
Ricordo che la bobina che aziona lo scambio , essendo un'induttanza, ed opponendosi alle variazioni di corrente, fa sì che in a.c. la corrente che scorre è minore di quella che scorrerebbe se la alimentassi alla stessa tensione ma in c.c.: e questo porta a surriscaldamenti / bruciature se la pressione del pulsante è prolungata. E, come segnalato da Marcello, si possono avere dei fenomeni di magnetizzazione permanente... mi torna molto che ciò accada sui motori Peco, questi assorbono 2,8 Ampere in a.c.! Questo dipende dall'eccessivo campo magnetico, che 'satura il nucleo mobile magnetizzandolo permanentemente. Sconsiglierei un azionamento in continua a chi utilizza motori ad alto assorbimento, come i Peco, ma anche i vecchi Lima....

E' anche vero che se io raddrizzo un'alternata aumento il valore di tensione continua, ma solo se monto all'uscita del ponte raddrizzatore un condensatore di capacità adeguata. Quindi, nel circuito di scartamentometrico l'unico commento che mi sento di fare è sui 4 diodi che fanno la 'matrice': secondo me non servono a niente, non si ha nessun effetto contraro se si levano: con alimentazioni in c.c., i diodi servono solamente se non si desiderano 'rientri' di tensione da altri dispositivi funzionanti come 'uscite': in questo caso si ha un'unica uscita (il pulsante) verso 2 ingressi, che non sono comuni a nessun altro circuito. Quindi le bobine degli scambi possono essere collegate semplicemente in parallelo.

Saluti

Max


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