Omnibus ha scritto:
In pratica indicavano l'ordinario teorico, ma il reale avveniva sui binari e quindi le vere funzioni e composizioni riflettevano le necessità del momento.
In più, spesso, venivano fatti degli aggiornamenti in corso d'orario, specialmente riguardanti i treni merci.
La nota "USO ESCLUSIVO" era riportata perché così era scritto nel contratto FS-Poste, ma il quotidiano era frequentemente diversificato.
Su questo non c'è dubbio, d'altra parte la stessa pubblicazione, per il postale Venezia-Torino, prevedeva una sosta a Padova per sgancio/aggancio Vetture FS.
Del resto sappiamo bene che le esigenze di trasporto portano tuttora numerosi treni merci completi per un unico cliente, ad essere utilizzati per tutt'altri clienti o funzioni.
Quello che mi indispone sono le affermazioni perentorie di Walter sul fatto che nel compartimento di Milano non esistevano treni completi postali (e tu che lavori a Padova le avrai certamente viste le due coppie di postali Venezia-Torino, uno con veicoli di tipo "tradizionale" e uno con veicoli da 200 km/h tipo Gran Confort). E l'altra affermazione che i Postali andavano a Farini o a San Donato. Ciò è impossibile visto che quegli impianti non erano sede di centri di smistamento postali. In quegli impianti ci andavano i famosi Celeroni che negli ultimi anni (come da foto di Walter) frequentavano San Donato, Firenze Castello (mentre la posta andava a Santa Maria Novella) e appunto Milano Porta Garibaldi con manovre su Farini.
So benissimo che esistevano anche i Bagagliai-postali e che un po' tutti gli impianti ferroviari erano abilitati sia a posta sia a merci in piccole Partite. Ma nel caso dei treni tuttopostale la situazione era come quella da me descritta.
Ho anche postato qualche esempio (per quello che può valere
)
Per chi mi chiede altri scansioni: trattandosi di un lavoraccio noioso (e io sono un po' pigro
) dubito di riuscire a farne ancora. Ma qualcosa metterò ancora.