Oh, eccolo finito!
PLASTICO ELLE
Il tutto ha le dimensioni di 3 x 3 metri ed ha, come intuibile dal nome, la forma di una L i cui bracci hanno la stessa lunghezza. Il braccio superiore ha larghezza di 70 cm, quello laterale di 130 (una tipica forma da ovalone). I binari impiegati sono PIKO A-Gleis, un paio di scambi in curva Peco SL cod 100 ed un Tillig; della stessa marca anche gli scambi ad Y. Per la sezione a SR, le librerie di SCARM non consentono una vasta scelta, l'armamento è il Bemo cod. 70.
L'ambientazione dell'impianto è in una zona valliva. Potrebbe trovarsi nel Nord Italia, così come al Centro od al Sud. Ma... saliamo su un treno!
Siamo a bordo di una scomoda Centoporte con sedili in legno e, nonostante sia ormai primavera inoltrata, c'è una temperatura polare: le scaldiglie sotto il sedile (perchè erano lì, vero?) mi stanno arrostendo il fondoschiena, e tutto il resto del corpo è un ghiacciolo, dal finestrino provengono solo spifferi fastidiosissimi. Il treno è in salita, la locomotive rombando ci fa percepire il suo sforzo. Rallentiamo, usciamo da un boschetto ed approcciamo ad una stretta curva posta su di un alto viadotto... Lo stridere dei bordini è assordante. Noto alla mia destra un binario che passa su di un altro viadotto: a ben guardare sembra proprio a scartamento ridotto. Finiti gli stridi, inizia il ballonzolamento sugli scambi della radice della stazione: il binario si dirama più e più volte a formare un ampio scalo merci ed un buon fascio passeggeri. Ecco una controcurva: ormai il convoglio è quasi fermo. Un'ultima frenata e ci arrestiamo, un tantino bruscamente, accanto ad un'ALn 772, che parte quasi subito lasciandosi dietro una fumata nera ed il puzzo di nafta. Eccoci a Roccamalatina, fine della corsa. Scendo ed inizio a guardarmi intorno. Dove diavolo sarà il DL della Sociatà Anonima Imperial-Regia Ferrovia Roccamalatina-Roccapalumba Tirreno-Adriatico? (E' uno scioglilingua, diamine! SAIFRRRTA). Chiedo al DM delle FS. Gentilmente mi indica la strada. Esco dalla guardiola e noto il treno col quale sono arrivato che manovra, rimango un po' incantato... E sì che tra un po' diventerà anche il mio lavoro! Le carrozze sono lasciate sul 4° binario, mentre la loco va a rifugiarsi dentro la RL a due stalli; sulla piccola piattaforma girevole una anziana 740 con un filo di fumo aspetta, tra un colpo di scappamento e l'altro, che sia ora di lavorare. Esco dalla stazione e seguo le indicazioni del DM. Noto subito un piccolo raddoppio di binario, quasi in sede stradale, altrimenti piuttosto inerbito: le indicazioni riportano Roccamalatina SAIFRRRTA. I binari sono indubbiamente a SR, italiano così ad occhio, forse metrico. Supero il PL protetto da semplici croci di S. Andrea ed all'incrocio prima del ponte proseguo verso destra, costeggiando lo scalo merci... Noto che vi sono anche binari destinati all'interscambio di carri tra rete a SR e FS, e che sono anche abbastanza utilizzati: un crocchio di ferrovieri discute in dialetto su come sia meglio trasbordare un carico, forse. Che strano linguaggio! Un binario a SO attraversa la strada con un PL incustodito e passa su un ponte metallico a doppia luce il fiume: dovrebbe essere il Tirreno-Adriatico (che strano nome per un fiume!), che è anche piuttosto "grosso", saranno state le piogge recenti ed il disgelo... Poco più in là i binari entrano nel piazzale di uno stabilimento industriale; una sogliola manovra qualche carro. Subito dopo un'altro attraversamento della strada, questa volta è il turno del binario a SR: noto un edificio con una rimessa a 4 stalli; a fianco ci sono quelli che sembrano uffici: la strada prosegue con una forte discesa e passa sotto ai ponti, io entro nel cortile e busso alla porta. Mi accoglie un tipo sulla sessantina, un po' pelato, sommerso da scartoffie: mi presento, sono il nuovo capodeposito, inviato qui dal Commissario Governativo che sovrintende la SAIFRRRTA. Per fortuna che mio zio era amico d'infanzia col Commissario e che mi procurava un posto importante, altrimenti dove mi cacciava? A fare il capodeposito della ferrovia mineraria di Sassu Strittu in Sardegna? Vabbè, quantomeno il tale è gentile: sostituirò lui, e per un po' mi aiuterà. Mi mostra il deposito, l'officina dove -asserisce- si compiono miracoli sui malandati mezzi che la SAIFRRRTA possiede, il suo (in futuro mio) ufficio, e mi indica dove trovare gli alloggi del personale, nella sede della ferrovia, in paese. A quanto pare, il sevizio è tranquillo, tranne che per i guasti, sempre dietro l'angolo: 6 coppie di treni , di cui 5 con automotrici ed una a materiale ordinario, più un merci, che mi assicura essere giornaliero. In casi eccezionali se ne devono fare anche due, viste le limitazioni portate dalla linea e dai mezzi di locomozione, acquistati usati a prezzi da rottame da qualsiasi ferrovia che stesse per chiudere... Mentre mi sta parlando della misera paga, ecco che entra una gran f...anciulla! Caspita, con la tenuta da macchinista! Sarà lei a condurre la corsa 17 Roccamalatina-Roccapalumba di metà mattina: il capodeposito mi presenta, lei mi invita sul treno, per fare una visita alla linea... Prima che abbia il tempo di pensarci su, dalla mia bocca esce un sì!
Il piano binari:
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Vista generale ad altezza occhi:
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La zona dei ponti (la strada prosegue giù fin sotto ai ponti, preferibilmente ad archi), lo scalo ed il deposito SAIFRRRT:
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Il FV FS e la zona RL:
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Vista dello scalo merci:
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