Scusate se mi intrometto ma, come presidente FIFTM, sono uno di quelli che ha seguito le vicende "attrezzaggio si/no/forse" in diverse riunioni presso l'ANSF, nel corso degli ultimi 3 anni.
Poco dopo la nascita di ANSF, abbiamo incontrato il Direttore Chiovelli, con l'intento di fargli conoscere il mondo dello storico dal punto di vista delle associazioni e rafforzare le azioni che già aveva intrapreso Trenitalia in materia.
Pertanto le riunioni sono state fatte sempre collaborando con coloro che in RFI e Trenitalia hanno a che fare con lo storico.
Tornando ad ANSF, Il problema non è tanto del funzionario/burocrate di turno ma della "filosofia" del sistema di circolazione treni basato non più sull'uomo ma sull'automatismo.
Filosofia che è stata imposta ad un livello più alto di ANSF, cioè quello dove si compiono le scelte politiche.
Quello che si è dovuto decidere era la gestione dei treni non attrezzati, mantenendo un accettabile livello di sicurezza.
E per cosa si dovesse intendere come accettabile, vi garantisco che si è discusso parecchio.......anche per le caratteristiche del sistema giuridico italiano in materia di responsabilità....
In altri paesi la questione è gia stat risolta: gli storici girano sulle linee normalmente aperte al traffico solo se sono attrezzati.
Le corse delle vaporiere britanniche sulle "main lines" si possono fare perchè le locomotive sono attrezzate. Fine delle trasmissioni. Altro che deroghe o similari! Idem in Svizzera.
La differenza è che all'estero gli attrezzaggi costano molto meno che in Italia.
L'altra differenza è che all'estero esistono tante belle linee dedicate al solo servizio turistico, dove non sono necessari attrezzaggi..
E vi dirò che il problema si sta ponendo anche a livello europeo, all'interno di ERA (European Railway Agency), una specie di ANSF europea.
Si veda il link svizzero sull'attrezzaggio anche delle linee a sr (
http://www.news.admin.ch/dokumentation/ ... g-id=49536 )
Per fortuna che in ERA è ammessa anche la delegazione che rappresenta FEDECRAIL, la Federazione Europea delle ferrovie turistiche ( alla quale appartiene l'italiana FIFTM ) in modo da poter portare anche in quella sede il punto di vista di chi gestisce le ferrovie storico/turistiche.
Conclusione: l'unico modo per avere la possibilità di incidere è quello di lavorare in modo unitario.
Piano piano, ma anche in Italia stiamo arrivando a capirlo.....