Beh, Massimo, ormai è dagli anni '30 che il trasporto via strada è via via sempre più competitivo, dagli anni '80, lo è totalmente. Le ragioni sono tante, alcune sensate altre no. Siccome è solo che dal '76 che mi occupo di automazione industriale, ho visto in prima persona, dato che mi occupo di progettare e mettere in produzione sistemi dedicati, l'evoluzione, leggi involuzione, che ha fatto la gestione della produzione e della logistica nei più svariati settori produttivi. Sul finire degli anni '70 si è passati dalla gestione tecnica a quella amministrativa, in pratica hanno preso il sopravvento gli economi (ormai troppo spesso travestiti da ingegneri), qualsiasi cosa è da loro valutata a: numero, peso o con rapporto tempo/denaro, il contenuto tecnologico o di valore aggiunto non conta niente (non ci arrivano neanche quando il loro prodotto non incontra gli acquirenti, sanno solo abbassare il prezzo e non verificarne la qualità), (però la clientela non è molto diversa). Tornando alle ferrovie e al trasporto merci, così com'è stato strutturato il sistema fin dalle sue origini, il sistema è quasi perfetto, ma un sistema perfetto risulta rigido, e per i signori di cui sopra, i sistemi rigidi non vanno bene, loro ragionano in termini di costo posticipato e ricavo immediato. I risultati li vediamo tutti i giorni, il sistema è crollato quasi del tutto nel 2009 (anche se i tetti facevano già acqua dal 1995), quando sarà crollato anche il primo piano fuori terra allora forse ... Io sono del parere che una delle più grandi stupidate sia stato specializzare gli stabilimenti, e poi delocalizzare gli stessi in giro per il mondo, una volta viaggiavano alcune materie prime e tanti prodotti finiti, oggi viaggiano troppi semilavorati, questo comporta costi impropri che da qualche parte vanno recuperati per stare sul mercato. Se a tutto questo aggiungiamo le scellerate scelte politiche degli ultimi 100 anni, dei vari governati in giro per il mondo, abbiamo chiuso il cerchio. Ogni tanto mi vengono in mente le scelte fatta da un imperatore romano, mi pare Adriano: non aveva più senso espandere l'impero, perché il rapporto costi/benefici sarebbe stato negativo e controproducente. Direi che i fatti gli hanno dato ragione. Infine, se alle ferrovie venissero applicate le stesse regole/agevolazioni, che sono in essere agli autotrasportatori, questi ultimi si estinguerebbero in un attimo. Però 50 camionisti che guidano, non sono in piazza a protestare, e comunque muovono l'economia (sempre per quelli di cui sopra), e quando serve vanno anche a votare. Due macchinisti fanno 1%, troppo poco anche per l'amministrazione delle compagnie ferroviarie.
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