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MessaggioInviato: martedì 19 settembre 2006, 10:25 
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Non volevo dire che l'episodio citato sia falso,ammetto e capisco che c'è chi non distingue le due macchine,ma non credo che per 10 o 100 persone ignoranti-nel senso buono della parola-i costruttori non si dedicano al vapore!!Torno a dire ed a chiedere:quando RR presentava le sue 746 o 680 negli anni 60 TUTTI sapevano distinguerle??credo proprio di no ma comunque sia nel foglio interno alla scatola sia sulle pubblicazioni del tempo c'era chi ti spiegava che macchina avevi comprato o volevi comprare!sarà anche vero che allora di vaporiere ce n'erano in giro,ma non credo che tutti dalle Alpi all'Etna avevamo sotto casa la 875 o la 691!
E ripeto:se la gente è così ignorante come mai le loco elettriche le aziende le fanno lo stesso,non potrebbe esserci,come c'è,chi confonde la 633 con la 652,oppure tutte quelle più recenti che sembrano fatte con il timbro?rispondetemi senza polemiche dunque perchè se" la vaporiera è poco conosciuta, non la fabbrico"non si applica a vagoni,carri,elettrico...


Ultima modifica di DARIO PISANI il martedì 19 settembre 2006, 10:41, modificato 1 volta in totale.

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MessaggioInviato: martedì 19 settembre 2006, 10:29 
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Olengo (più balengo che non si può), si infervora ma come si fa a dargli torto? Il gap con altre realtà nazionali è a livello culturale, capire il perchè e porvi rimedio credo che sia l'obbettivo di tutti. Porto solo un esempio, vissuto quest'estate. Ho diviso le ferie in due parti, la prima in Sicilia e la seconda a spasso nell'entroterra ligure con puntata nella Val Roja. Nell'edicola della stazione di Messina c'era una unica copia di una sola delle tre riviste nostrane, nell'edicola di Breil (paesino della Val Roja), ho trovato più numeri di ben 9 (nove) testate francesi che trattavano treni veri e treni modello. Di chi è la colpa? Degli editori nostrani che fanno riviste poco interessanti o di noi trenaioli che ci accontentiamo di una informazione mordi e fuggi? Bella domanda!


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MessaggioInviato: martedì 19 settembre 2006, 10:37 
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Iscritto il: martedì 29 agosto 2006, 16:33
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Sicuramente si perchè allora il vapore era ancora vivo e vegeto anche se la 680 e la 746 erano già sparite di circolazione ma dimentichi due cose :

1) TUTTI allora avevano vissuto il vapore

2) TUTTI si era RRdipendenti ma dal canto suo RR tramite la rivista "di partito" HO Rivarossi catechizzava i proprii apdetti con articoli appropriati a firma del divino ZetaZeta ( alias Ing. Bonazzelli) sul prodotto che stava lanciando con il famoso Album delle Locomotive o gli altri articoli che ben ricordo sulla storia del vapore italiano e non

ti concedo il beneficio di non distinguere una 746 Walschaert da una Caprotti.....

E insisto : i miei figli che sono cresciuti "plagiati" dal loro papà ed hanno vissuto l'apogeo di 626 e 428 distinguevano bene le differenze tra 1-2-3-4 serie e chi ne ha piu' ne metta anche perchè li avevano sott'occhio ogni giorno dietro casa...........ma chi non li ha visti e non legge attentamente articoli specifici mi dici come li distingue ?
Fagli vedere il 428 001 ed il 122, digli che erano di due serie differenti e poi vienimi a dire se li distinguono a prima vista!!


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MessaggioInviato: martedì 19 settembre 2006, 17:08 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:35
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
Ma non capisco questo fatto di aver vissuto o meno l'epoca del vapore;io so di amici che pur non avendo mai visto una vaporiera sono patiti lo stesso;io ho vissuto anche l'elettrico ma mi dici poco o nulla.Ma la mia domanda è:se l'assioma è quello da me citato(il vapore è sconosciuto,mal conosciuto, quindi io costruttore non lo faccio tanto in Italia son tutti ignoranti in materia e non capiscono la differenza fra la macchina xxy e la macchina zzx...)perchè la stessa cosa non vale per gli altri rotabili??come mi rispondi caro amico (di cui gradirei conoscere il vero nome in privato perchè questa storia dei nick name mi pare la carboneria o la P2...)??!
saluti.


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