Tranquilli, non vi ho abbandonato......
Anzi, ho impiegato qualche ritaglio di tempo per documentarmi un po' sulla ferrovia
Montevecchio- San Gavino e relativi impianti e son saltate fuori diverse cosette interessanti.
Cosi' il nostro Ste ha modo di confrontare queste notiziole con le sue
(tra una pedalata e l'altra.....

)
Allora , con ordine (si, addio......)
La ferrovia , in origine , dalle miniere di Montevechio raggiungeva direttamente
le Stazione di San Gavino, sulle Reali Sarde.
Infatti la costruzione della fonderia è di molto posteriore allo sfruttamento "moderno"
delle miniere (le prime concessioni sono del 1847) e della realizzazione della ferrovia (1865*).
Queste, infatti ,nacquero al principio degli anni 30 del 900 per iniziativa congiunta della
Societa Montevecchio e della Monteponi per lavorare localmente il minerale di piombo.
A questo scopo crearono una apposita società 50/50 : la "Italpiombo".
Iniziato nel 1930 lo stabilimento inizio' ad operare nel 1932.
Nel 1933 , comunque , la Montevecchio venne rilavata dalla Montecatini.
Ho qualche motivo di ritenere che in questa occasione la nostra ferrovia
sia praticamente stata rifatta quasi per intero a partire dallo scartamento:
Il buon Altara parla di 600mm ma qualche immagine trovata quà e la'
mi porta a pensare al piu' canonico 950mm.
La ferrovia non venne comunque "troncata" all' altezza della fonderia,
ma continuo' ad arrivare fino in stazione di San Gavino.
Infatti il binario di raccordo di cui si vedono i resti nelle foto dei miei post precedenti,
era, all'epoca, a doppio scartamento, permettendo cosi' sia l'inoltro in stabilimento
dei carri a s.o. sia il raggiungimento della stazione FS ai carri a s.r.
A questo punto giova ricordare il "traffico" dei minerali.
A Montevecchio venivano estratti minerali di piombo (galena) e di zinco(blenda).
La galena veniva lavorata a San Gavino mentre la blenda (ecco il motivo del raccordo
diretto con la stazione) prendeva direttamente la strada, anzi la rotta, del continente.
La spedivano a Porto Marghera (!) dove la Montecatini possedeva un impianto
per la lavorazione dei minerali di zinco.
Probabilmente, data la rotta, imbarcavano tutto a Cagliari.
In senso inverso, invece, la fonderia veniva raggiunta dai carri FS contenenti la galena
estratta dalla Monteponi nelle sue miniere dell'Iglesiente e quindi caricata
a Iglesias o a Monteponi.
Interessante quindi anche la "triangolazione" dei carri che se ne ottiene:
1)primo carico a Iglasias (o Monteponi) con la Galena;
2) scarico a San Gavino e cambio con la blenda ;
3)Via di corsa a Cagliari per lo scarico della blenda;
4)Rientro a vuoto a Iglesias.
Mi spiace solo di non poter allegare qualche foto d'epoca, ma in giro per il web
qualcosa c'è, per esempio in
www.sardegnaminiere.it
Ciao a tutti
* ho qualche dubbio sulla data : le Ferrovie Reali Sarde raggiunsero San Gavino solo nel 1871.