Assolutamente d'accordo, l'unimat 3 è anche la mia vecchia e cara macchina che mi accompagna dalla bellezza di 33 anni! (a dire il vero la batte il dremel che ne ha 37 e funzionano entrambi ancora perfettamente, basta trattarli bene!

) figurati se ne parlerei male, in quanto al "2" aveva il difetto delle guide cilindriche anzichè prismatiche (corretto poi nel 3) ma era un fantastico tornio da orologeria quindi è tutto detto riguardo alla sua leggendaria precisione!
In quanto al discorso della vela in plastica non sarei molto d'accordo, in quanto, proprio perchè il materiale è tenero è necessaria la maggior precisione possibile per evitare slabbrature della sede dell'asse (ovvero un inserimento non perfettamente coassiale) che possono causare conseguenti movimenti precessivi della ruota.
Sulla vela in ottone il discorso cambia, una volta invitato l'asse nella sede, basta spingerlo dentro con buona precisione e la coassialità è praticamente garantita. Oggi comunque con le colle per accoppiamenti coassiali si può anche fare anche a meno dell'interferenza perfetta che era richiesta negli accoppiamenti ad attrito naturale.
In ogni caso per fugare ogni dubbio vorrei dire che quando si parla di meccanica di precisione non si può derogare sul "tiriamo a campare", i lavori meccanici si fanno in un certo modo ed è un modo univoco, che garantisce la massima precisione, poi è altrettanto ovvio che chiunque non disponga di arnesi sofisticati si arrangia come può per fare la stessa operazione e magari con risultati altrettanto buoni ma le percentuali di successo, a mio avviso, sono molto basse.
Giancarlo