Allora... premetto che quanto dico è basato sulle mie conoscenze che risalgono al diploma di perito elettrotecnico conseguito nel 1970. In 43 anni la tecnologia in questo settore ha fatto progressi nei tipi di material isolanti utilizzati, ma non dovrebbe aver rivoluzionato il principio con cui sono costruite le apparecchiature.
I dispositivi elettrici di manovra e protezione sono costruttivamente differenti a seconda della tipologia di tensione a cui sono utilizzati. Queste tipologie sono:
• Altissima: tensione nominale superiore a 150 kV.
• Alta: tensione nominale compresa fra 35 e 150 kV.
• Media: tensione nominale compresa fra 1 e 35 kV.
• Bassa: tensione nominale inferiore a 1 kV.
mentre la simbologia ufficiale CEI utilizzata negli schemi elettrici per rappresentare i vari dispositivi non li differenzia in base alla tensione.
Normalmente questi dispositivi si trovano in locali chiusi per la bassa e media tensione e all'aperto per l'alta e altissima tensione (ed è per questo che sono costruttivamente assai differenti).
Con riferimento allo schema postato, abbiamo dispositivi per alta tensione (132kV) nella parte alta dell'immagine (a monte dei trasformatori) e dispositivi per media tensione (25kV) a valle degli stessi, nella parte bassa dell'mmagine.
Normalmente i sezionatori usati per la media tensione sono del tipo a coltello come nella foto seguente, che sono a semplice interruzione, ossia hanno un solo punto in cui sezionano.

Diversamente i sezionatori usati per alta tensione possono essere:
a semplice interruzione come questo (posto il link perchè i disegni sono piuttosto grandi):
http://www.coelme-egic.com/IMG/jpg/Schema_CB-2-7.jpgoppure a doppia interruzione come quest'altro:
http://www.coelme-egic.com/IMG/jpg/Schema_DB-4-4.jpg che interrompe il circuito in due punti, ossia 2 volte.
Detto questo, è possibile che sia stato usato quel simbolo non standard per indicare un sezionatore particolare che pur essendo per media tensione, ma trovandosi all'aperto, è costruito col principio di quelli per alta tensione.
Luigi Cartello