n.d.a. il titolo dell'argomento poteva essere anche: "non solo Dubino e S. Nazario…"
Nell'attesa del modello HRR della Gr 940, che su questa linea era la regina, ho deciso di dar corso ad un vecchio progetto per creare una ambientazione adeguata alla nostra più possente locotender. Il lavoro vuole essere anche un tributo all'opera instancabile che Andrea De Regis e Antonio Federici seguitano a riproporre sulla nostra rivista di riferimento, con sempre nuove proposte di plastici. Sul numero 50, di Giugno del 2012, c'é il progetto, a firma della coppia su citata, di un plastico ispirato dalla stazione doppia di Rovasenda, incrocio di due linee, la Novara-Biella, tuttora in funzione e la Santhià-Arona, inopinatamente dismessa, ma tuttora armata. La particolarità dell'incrocio sta nel fatto che questo avviene su piani diversi, senza intersezione ma con un complicato raccordo tra le linee che obbligava gli addetti al piazzale ad un bell'avanti e indietro a piedi per muovere i macachi e predisporre l'itinerario.
Il FV e il MM della linea Santhià-Arona sono di tipo classico, rete mediterranea per intendreci, mentre la tipologia dei fabbricati e di tutte le opere d'arte della linea Novara-Biella é omogenea come progettazione e di ispirazione razionalista, anche se, bisogna dirlo, non rappresentano un esempio fulgido di questa corrente architettonica, al pari della stazione di Redipuglia, per intenderci.
Dato però che non ho lo spazio per realizzare un così vasto piazzale ferroviario che, per altro, non può essere troppo compresso, mi sono orientato nella riproduzione del piazzale della vicina stazione di Ghislarengo, in piena linea, con una sola derivazione per il tronchino del MM e un breve raddoppio, nella situazione degli anni '50.
Su di un pannello di cm 40x120 si riesce a far stare il fabbricato viaggiatori, il magazzino merci e il piccolo fabbricato delle ritirate, con marciapiedi e piano caricatore senza operare alcuna compressione selettiva, alterando la scala.
Il lavoro di rilievo degli edifici di stazione é poi stato agevolato dal fatto che Ghislarengo non é presidiata e quindi non sono stato allontanato da nessuno, come invece càpita troppo spesso quando ci si confronta con il personale FS. Absit iniuria verbis, avranno le loro brave disposizioni…
Quindi un rilievo in loco di tutte le misure, aiutato dal laser per il controllo delle altezze, altrimenti irraggiungibili e poi la restituzione grafica al cad aiutato da decine di fotografie. Poi ho "tradotto" il tutto in scala 1/87 e mi sono messo all'opera partendo dagli edifici, naturalmente.
La storia é lunga, come vedremo nel corso della trattazione degli eventi, ma ho fatto un lavoro di sperimentazione di cui sono molto soddisfatto e che voglio condividere con voi che mi leggerete.

Come da mia abitudine ho preparato i pezzi in mdf e mi sono accinto al montaggio, partendo dal MM che é un edificio relativamente semplice, realizzato con una struttura in cemento armato pensiline e tetto compresi.

Queste sono le quattro pareti assemblate con i riscontri per facilitare l'assemblaggio:

E qui l'edificio comincia a prendere forma, con l'incoraggio facilitato dal torchietto che mi sono costruito, per mantenere perfettamente in quadro il tutto.

Il lavoro prosegue con la realizzazione della pensilina che gira tutt'attorno alla costruzione

Ed ecco il fabbricato completato nelle sue linee di massima con piano caricatore e anche i davanzali delle finestre e le travi di supporto della pensilina

E per finire, l'opera in una ambientazione che non é la sua ma mi serve per valutare quanto sin qui fatto.
Alla prossima puntata…
