UNA LINEA SFIGATA: LA TRANVIA CASTELFRANCO EMILIA-BAZZANO
E' proprio il caso di dirlo, una breve linea tranviaria dalla vita breve ed assai travagliata.
Dal Sacro e Pluricitato Testo "Le Ferrovie Provinciali Modenesi":
La linea era prevista dalla società "L'Ausiliare" di Milano- parzialmente in sede propria ed a scartamento normale, collegante i centri di San Giovanni in Persiceto, Castelfranco Emilia e Bazzano (all'epoca -intorno al 1910- tutti in provincia di Bologna): a causa della opposizione delle FS (esigevano un cavalcaferrovia sulla Milano-Bologna), la società declinò l'interesse; i comuni interessati (meno quello di San Giovanni) si fecero carico della richiesta di concessione, che veniva subconcessa all'Ing. Manfredi, che si occupò delle modifiche al progetto, della sua realizzazione e dell'esercizio. Grande concorso alle spese fu dato dallo zuccherificio di Bazzano.
Uno spettro aleggiava sul futuro della tramvia: la costruenda ferrovia a scartamento ridotto Spilamberto-Bazzano, che per l'ultimo e consistente tratto avrebbe corso parallela. Se la ferrovia era sfavorita dalla scelta dello scartamento ridotto, comune alle altre linee modenesi, la tramvia poteva vantare lo scartamento ordinario, quindi maggiori possibilità di scambio con le FS.
I lavori cominciarono nella primavera del 1912 e la linea fu aperta il 21 ottobre dello stesso anno da Castelfranco Emilia a Bazzano; le coppie inizialmente previste erano 4, la velocità massima di 20 all'ora, la lunghezza di 12,5 km. Le rotaie impiegate erano da 24 kg/m (quasi ferroviarie, per l'epoca). Se per le stazioni di Castelfranco, Piumazzo e San Cesario sul Panaro sie era trovata una collocazione definitiva, per quella di Bazzano non si riuscì mai a trovarne una, nè tantomeno si riuscì a collegarla alla adiacente (sorella) tramvia Bologna-Vignola. Le discussioni furono lunga, sia per prolungamenti che per raccordi con la TBV, ma nulla fu mai fatto.
Un importante fatto fu, il 6 ottobre 1913, la cessione della linea all'arcinemica FMV, società che avrebbe dovuto gestire la Spilamberto-Bazzano (aperta nel 1914): le due linee erano gestite dalla società, nonostante fossero dirette concorrenti! Iniziate a capire che una linea del genere non può che essere sfigata! Come elemento di folklore, si aggiunga che il trammino investì anche l'auto dell'Ing. Guastalla (direttore FMV) e l'Ingegnere dell'ispettorato di Bologna durante una loro visita d controllo alla costruzione della ferrovia concorrente... La gestione della nuova società fece ben presto disilludere i Comuni sulla buona gestione della tranvia: già la FMV non era famosa per la buona gestione della Ferrovia Modena Vignola (dal confronto con la FSMMF non ne usciva molto bene...), figurarsi se poi si ritrovava a gestire una linea di cui gliene interessava poco o nulla (aveva tutto l'interesse a screditarla a favore della Spilamberto-Bazzano!).
La Grande Guerra fece soprassedere ai problemi, ma la crisi postbellica portò la SEFTA (subentrata alla FMV, unitasi con la FSMMF) alla chiusura della linea nel 1920, per via dello scarso movimento viaggiatori (e merci, per via della temporanea chiusura dello zuccherificio) che non compensava in alcun modo i costi. Il traffico merci, alla riapertura dello zuccherificio, riprese (faceva comodo mantenere in vita la linea per continuare ad usufruire del sussidio statale), così anche, nel 1922 quello passeggeri dopo numerosissime proteste.
La situazione non migliorò di certo ed il bilancio era sempre più rosso (e quello della concorrente ferrovia era anche peggio); con la ricostruzione delle linee modenesi, la situazione peggiorò ancora (sembra una tragedia), svanì anche l'unico vantaggio che aveva la linea, lo scartamento. A fronte di un introito di circa 44000 lire nel 1933, le spese erano di 144000: la linea era una delle più deficitarie della zona, venne chiusa il 1° luglio 1944 e autosostituita.
Il materiale rotabile era costituito da 3 locomotive del 1912, acquistate inizialmente dalla TBV e poi quasi subito girate alla tramvia. La "Giacomo" e la "Castelfranco" avevano una potenza di circa 105 cavalli, l'altra è quasi sconosciuta, si sa solo che aveva 85 cavalli di potenza. Di quando in quando si usava una Krauss del 1908, di proprietà della TBV. Il parco era costituito da 7 vetture a 2 assi, 3 carri merci chiusi e 11 aperti, tutti provvisti di doppi organi di aggancio e repulsione.
Questo è il piano binari della stazioncina di Castelfranco; in alto a destra il raccordo con le FS, in basso la linea verso Bazzano:
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Vista del rendering 3D:
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A breve tornerò col plastico RR rivisitato!