CAPITOLO 12 UN TENDER PECULIARE, UNA PROVA ARDUA, UN AGGIORNAMENTO CORPOSO
Le 735 avevano un tender che non aveva nulla in comune con nessun altro gruppo. Assomigliava ad un 22 mq FS, ma in realtà non aveva con questo un solo pezzo di ricambio compatibile. Mi viene l'incubo iniziale, dato che le istruzione parlano tranquillamente (in previsione di produzioni future, mai realizzate) di "montare questo pezzo X per la 735, questo pezzo Y per la 740 ecc ecc" che non si siano accorti di nulla e abbiano realizzato un normale tender FS. Prendo alcune misure di base, specie ai carrelli (il passo è diverso!) e mi tranquillizzo, hanno misurato il tender giusto, ma poi per i particolari...si sono persi per strada... In sostanza, così com'è questo tender è pieno di errori, ogni volta che ne guardo le parti ne salta fuori uno. Devo andare per ordine e studiare ogni parte come se dovessi costruirlo ex novo, per cui è stato un lavoro lungo. I telai dei carrelli presentano una posizione sbagliata rispetto alle ruote: il foro delle punte coniche è troppo in alto, è come se i fusi anziché corrispondere alle casse esterne del lubrificante, risiedessero molto più in alto, oltre il livello dell'olio al vero. Così sono costretto a stuccare e chiudere i fori con ottone e stagno, e rifarli con la fresa più in basso, in posizione corretta. Ne approfitto per assottigliare le barre della parte bassa del telaio esterno, che sono troppo spesse, è un lavoro a lima noioso ma di grande effetto.
Trovo una foto di una 735 dall'alto. Il tender non presenta nessuno dei grandi sportelli rettangolari per rifornimento d'acqua a fianco della carbonaia, tipici del 22 mq FS. C'è solo una coppia di passi d'uomo imbullonati (uno per lato), qualche chiodatura, un tubo ricurvo (visibile non su tutti gli esemplari) e null'altro. Freso via tutti i particolari fotoincisi che rappresentano gli sportelli inesistenti, e ricostruisco i passi d'uomo tondi in lamierino molto sottile riproducendo le chiodature con un bulino. Aggiungo alcune chiodature da strisce chiodate sottili fotoincise che erano nella scatola dei rimasugli di kit passati.
All'interno mi aspetta un grande lavoro. Deve diventare un tender digitale, cioè ospitare un decoder sonoro, un altoparlante con relativo bass reflex per dargli un suono corposo; voglio dotarlo di una presa codificata e di una presa con micro connettori da computer per il passaggio dei numerosi cavi dalla locomotiva al tender stesso. Questi devono essere posizionati in modo da simulare la piega delle tubazioni dell'acqua che esistevano al vero, con una curva verso il basso, in modo da renderli meno invasivi e dar loro modo di potersi distendere leggermente nelle curve. Voglio poi aggiungere prese di corrente su ogni ruota del tender in modo che la captazione sia infallibile (anche le ruote motrici della locomotiva ne sono dotate). Ben presto sorgono grandi problemi. Il tender è una fonte disastrosa di corto circuiti. Gli assali sono isolati da un solo lato e trasmettono dall'altro ai carrelli; sono dunque costretto ad adottare una "calzina" di gomma isolante sui bulloncini che fanno da perno a carrelli, e ad aggiungere talloncini di plasticard sottile ad ogni appoggio del carrello stesso e delle viti. A questo punto ho realizzato quattro tallocini di vetronite ramata, due per lato, che supportano dei sottilissimi fili di bronzo fosforoso da 0,2 (per non creare attrito) che strisciano sul lato interno dei cerchioni. Al centro del tender ho sistemato una zavorra di piombo, cui ho attaccato un supporto per la presa NEM per il decoder, rivolta verso l'alto: il decoder soggiornerà sotto al particolare del carico di carbone, amovibile, e sarà facilmente raggiungibile e staccabile. Posteriormente, sotto alla boccaporta di carico dell'acqua, ho fresato in legno un supporto per l'altoparlante, rivolto verso il basso, che ne chiude con precisione la parte posteriore aiutando a diffondere le frequenze medie e basse che danno corpo al suono - l'altoparlante è di diametro ampio precisamente quanto la cassa del tender, come quelli che si montano sulle 740 HRR.
La cassa degli attrezzi posteriore delle 735 era tutta diversa; più alta, con la parte superiore inclinata. La ferramenta su di essa era tutta un'altra, in ogni particolare. La cassa stessa, anziché essere leggermente sollevata dal pancone sotto su flange, era appoggiata direttamente. Ho fatto che ricostruirla e mi sembra venuta bene.
Le scalette anteriori..ANCORA! Non c'entrano niente con quelle Tecnotren. Dovrebbero essere molto più grosse. Le taglio via e le rifaccio...ma questa volta...novità! Mi è arrivata la meravigliosa rivettatrice inglese di Dick Ganderton, a mio parere la migliore e più completa in produzione, e riesco così a produrre alcune meravigliose e consistenti chodature in scala. Se volete ne riparleremo. Completo poi il lavoro con nuovi ganci da officina buttando via quelli spessissimi e di forma sbagliata del kit e nuovi ganci per la tenda - la 735 li aveva più lunghi di quelli forniti di almeno 2 mm.
Realizzo poi le porte di ferro dietro alla serranda di legno per sostenere il carbone, più alte, che non vedo mai realizzate nei tender commerciali ma che al vero ho visto, così come sulle foto delle 735 (anche se non tutte, ma sulla 735.100 si). Per dare profondità al cordone di rinforzo lungo il bordo superiore della cassa del tender, tutto attorno, saldo un filo di ottone e lo stagno accuratamente curando l'allineamento; un particolare che da moltissimo al modello. Devo ancora farlo attorno alla carboniera...
Per Carlo Pezzini: anch'io ho reso il tender isostatico, alla maniera delle vecchie carrozze RR! Due appoggi a lato del perno di un carrello (ricavati da bulloncini da 1,4 mm avviatati attraverso il telaio del tender) e perno arrotondato per l'altro carrello, in modo da dargli 3 gradi di libertà. Spesso si arriva alle stesse conclusioni cercando di risolvere gli stessi problemi...
I respingenti conici del kit non li ho usati: sulla 735.100 erano stati sostituiti. Questi, molleggiati, sono di mia produzione, fusi a partire da miei master per la E330 di Linea Model di qualche anno fa - mi sembrano ancora belli e funzionano bene. Mancano ancora alcune cose: scalette posteriori, particolari sotto al telaio, alcune balestre dei carrelli, ecc ma vedo la fine del tunnel.
Mi sembra proprio un tender di una 735, adesso. Scusate la lunghezza del messaggio.
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Commento file: Viti carrelli con calza isolante

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Commento file: Passo d'uomo e nessuno sportello

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Commento file: Interno tender con zavorra

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Commento file: Presa decoder e spinotto loco/tender

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Commento file: Supporto altorparlante in legno fresato

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Ultima modifica di Riccardo Olivero il giovedì 2 maggio 2013, 14:39, modificato 1 volta in totale.
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