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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 18 gennaio 2014, 11:05 
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Uso ancora fare gli schemi a mano su carta, poi quando sono funzionanti li porto su PC ma li stampo anche, quindi per me è difficile perdere qualcosa. Poi attualmente gli schemi del mio impianto sono anche su 3 pc diversi oltre un HD esterno e una penna... :mrgreen:
E' vero che sovente riprendendo a distanza di tempo certi schemi fai fatica a ricordare cosa avevi fatto... :roll:
Nel tuo caso devi avere l'impianto definitivo sul quale provarlo altrimenti la "certificazione" non può essere validata... :mrgreen:
Nei miei 2 ACEI avevo realizzato una basetta sperimentale per provare le varie schede itinerario che erano 34 ma avevo timore che poi messe sulla scheda madre (che non potevo sperimentare se non collegata al plastico) venissero fuori grandi casini... invece andò tutto bene ! :shock:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: venerdì 31 gennaio 2014, 14:23 
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Non senza fatica, lo schema di tutti i collegamenti tra i blocchi, ossia: le piastrine di stazione e bivio, e di raccordo; la piastra madre; il pannello comandi; l'impianto; l'alimentatore di stazione e le tratte.

http://www.webalice.it/marcello.mari/allsk1.gif


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 1 febbraio 2014, 11:54 
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In bocca al lupo... :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 11:11 
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La piastrina per la gestione del raccordo e per i due itinerari di stazione.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 11:22 
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Le due piastrine: bivi e raccordo + staz. sulla piastra madre.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 11:58 
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Bello il gancio passante per l'allineamento delle schede... :mrgreen:
Purtroppo quei terminali strip non hanno tanta robustezza meccanica nel tenere allineati gli stampati giocando solo sull'azione meccanica dei contatti elettrici. Infatti sulle schede degli ACEI ho preferito dei connettori più robusti mentre nelle schedine di BA ho usato quegli strip addirittura a una sola fila ma il gioco che presentano è eccessivo col rischio che la componentistica si tocchi con casini inevitabili anche se in realtà in 15 anni non mi è mai successo. Ho però pensato di realizzare una barretta appositamente dentellata col giusto passo che comprenda tutte le schede da inserire superiormente per garantire la giusta spaziatura e l'allineamento ma non l'ho ancora realizzata... :roll:


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 13:36 
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Non si tratta di un gancio, ma solo di un pezzetto di filo per tenerle ferme per la foto, infatti manca la femmina sulla piastra madre. Comunque alla fine credo che 76 pins per ogni scheda, che è piccola, potrebbero bastare, ma se non bastassero metterò un fissaggio.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 14:32 
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Hai ragione, non avevo notato che il maschio era solo inserito nei buchini, vedo che anche nelle schedine piccole mancano le femmine... insomma sono solo in posa per la foto... :mrgreen: Comunque gli strip a due file dovrebbero essere abbastanza più stabili di quelli a una fila sola come i miei ma è anche vero che le schede con i relè tendono a sbilanciarsi per il maggior peso.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: mercoledì 5 febbraio 2014, 17:08 
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Le schedine piccole non hanno femmina, sono saldate al di sotto, gli stip servono solo a prolungare i fili e a dare stabilità.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: sabato 15 febbraio 2014, 13:03 
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Il circuito equalizzatore.

Per far essere uguale la tensione tra due tratte consecutive occorre un circuito che, in certi casi, si prenda il compito di uguagliarla.

Questo è ciò che ho fatto, nel modo più semplice possibile. Il circuito "sente" la tensione sul condensatore d'inerzia della tratta percorsa dal treno, e se ce n'è bisogno adegua quella della tratta successiva.

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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 16 febbraio 2014, 9:53 
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Ma che problemi ti fai se da una sezione all'altra c'è anche una differenza di 1-2 V ?


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 16 febbraio 2014, 13:05 
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Non è per quello, ma se per esempio, dopo che si riparte da un segnale rosso con treno fermo, e si percorre in accelerazione la breve sezione di stop e di tampone, giungendo con 6 V circa alla tratta successiva che è a 12 V, può darsi che la brusca accelerazione sia brutta a vedersi, quindi potrebbero essere utili i circuiti visti.

Con questo non voglio dire che siano necessari, predispongo la circuiteria, poi se occorrono li monto, altrimenti no.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 16 febbraio 2014, 13:31 
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Beh, se le variazioni di tensione possono arrivare a 6 V non sono esteticamente accettabili... nel mio plastico possono arrivare ai 2 V che può essere la differenza massima di taratura tra una sezione e l'altra... ma il tuo schema è ben più complesso e con vari sezionamenti all'interno della stessa sezione di blocco che complicano notevolmente le cose...


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: martedì 18 febbraio 2014, 15:42 
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Come funziona.

Innanzitutto è necessario un relè reed che abbia un tempo di rlascio molto breve, io ho scelto questo:

http://www.meder.com/fileadmin/meder/pdf/en/Products/Reed_Relays/Relay_SIL_Series_E.pdf

che con il diodo in parallelo alla bobina ha un tempo di rilascio di poco più di 1 mS, questo è importante per la precisione dell'intervento.

L'amplificatore operazionale uA741 è collegato con il suo ingresso non invertente (+) al positivo del condensatore d'inerzia della tratta percorsa dal treno, e con l'ingresso invertente (-) al condensatore della tratta successiva.

Quando un treno si ferma ad un segnale a via impedita il contatto TOx è a riposo, quindi il condensatore da 1000 uF si carica velocemente. Quando il segnale torna verde il condensatore si scarica sul reed che con quel condensatore può restare commutato al massimo per 1,5 secondi. In realtà il tempo è un po' maggiore, circa 1,7 secondi, anche se non è proprio uguale per tutti i reed usati.

Supponiamo di avere la tratta successiva a piena tensione, ossia circa 14 V sul condensatore. La tratta su cui il treno è fermo sarà a circa 5 V sul condensatore.

Nel momento in cui il segnale torna verde, il contatto di TOx commutando porta la tensione di carica del condensatore da 1000 uF sul reed, che avrà l'altro terminale della bobina all'uscita del 741, che per effetto della tensione sui suoi due ingressi, ovvero: alta sul (-) e bassa sul (+) avrà l'uscita a massa, facendo così commutare il reed.

A questo punto il contatto del reed Ex porrà a massa la resistenza da 68 ohm che scaricherà il condensatore della tratta successiva, e lo farà finché la sua tensione non sarà di un valore appena inferiore a quella dell'altro condensatore; in quell'istante la tensione in uscita del 741 andrà alta, ed il reed, per effetto del diodo in serie alla bobina, non sarà più alimentato, il contatto Ex si aprirà molto rapidamente rispetto al tempo impiegato dal condensatore a scaricarsi, bloccando la sua tensione ad un valore molto prossimo all'altro.

Quando il treno riparte in accelerazione, troverà la tratta successiva all'incirca alla stessa tensione di quella che sta lasciando.


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 Oggetto del messaggio: Re: ELETTROTECNICA: L'impianto elettrico.
MessaggioInviato: domenica 16 marzo 2014, 17:50 
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Ho deciso di inserire un relè di guardia anche sull'alimentatore di stazione, che funziona diversamente da quello visto per i regolatori delle tratte.
Questo interviene quando la corrente di uscita è massima, ossia siamo in limitazione, e quando la tensione sul relè G, che è poi la VCE del darlington, è tale da permetterne la commutazione. La modifica è riportata in blu. La corrente max in uscita è limitata a 2 A.

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Le misure evidenziano i Watt dissipati nelle diverse condizioni, nel momento d'intervento del relè che porta a zero la tensione d'uscita. Nel caso di corto circuito (resistenza di load = 0) la dissipazione è eccessiva per il dissipatore usato, in tal caso, se non interviene il relè, lo fa il termostato quando si raggiungono i 70°.

Nella foto il termostato montato sul dissipatore.

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La piastrina per la gestione degli enti di stazione.

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Ed il suo schema

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