Cita:
E per inciso: una società in cui le Azioni sono in mano allo stato - lo dice la parola stessa - è una società PUBBLICA. Cioé deve rispondere ad un soggetto PUBBLICO. A meno che non vogliamo paragonare lo stato ad un qualcosa di privato. In tal caso vado a buttare via i miei libri di diritto e di economia.
non è proprio così, altrimenti vado io a buttare il libro di diritto amministrativo.
Con l'avvento delle privatizzazioni e della CE che ha imposto le gare, la situazione è la seguente:
1) Società private con capitale privato; operano secondo le norme del diritto privato;
2) Società private con capitale misto pubblico/privato; operano secondo le norme del diritto privato;
3) Società pubbliche a capitale pubblico, operano secondo le norme del diritto pubblico (sono le cd aziende autonome dello Stato, che con le imposizioni della CE, non esistono più (erano ad esempio FS - Ferrovie dello Stato, ANAS - Azienda nazionale autonoma strade, PT - Poste e Telecomunicazioni, ENEL, SIP, ecc.ecc.), o meglio, non eistono più come le conoscevamo;
4) Società private a capitale pubblico; operano secondo le norme del diritto privato (Trenitalia, Posteitaliane, ecc.ecc.), almeno sino a quando loro azioni non saranno messe in vendita e diventeranno Società con capitale misto. Se vendono tutte le azioni, diventeranno Società a capitale privato.
Ora appare evidente che non è chi detiene il capitale che definisce una Società pubblico o privata, ma di fatto oggi, sono tutte Società che operano "come se fossero un privato" anche se l'azionista è lo Stato (non per niente sono diventate delle Società per azioni - SpA).
Come si vede, di fatto non esistono più Società pubbliche, ma solo Società private per le quali si applicano le norme del diritto privato. L'unica differenza sta in chi detiene le azioni.
Il principio base è: se non hai bilanci quantomeno in pareggio, porti i libri in tribunale e fallisci (Alitalia docet, ora si chiama Compagnia Aerea Italiana CAI), a prescindere se il tuo capitale è pubblico o privato.
Per questo TI, NTV, CAI, RANYAIR, ENEL, SORGENIA, EDISON, TELECOM, INFOSTRADA, WIND,ecc.ecc. vogliono operare su mercati redditizi, altrimenti chiudono.
E chiunque parteciperà alle gare regionali (italiani, stranieri, o marziani che siano), vorrà trovarsi con un utile in tasca, altrimenti se ne sta a casa.
Sino ad oggi, TI è l'unico che ha partecipato alle gare regionali, perchè essendo ex monopolista, era l'unico che aveva la forza di farlo, oltretutto quasi obbligato dal suo azionista di riferimento (in questa situazione ha posto delle condizioni, quali quelle che non hanno consentito i servizi interni di OBB e di ArenaWays, in modo da "blindarsi" nel prendere il peggio, senza che nessuno altro potesse prendere il meglio).
Visto che oggi esistono altri "competitors" di TI per le gare regionali, vedremo se hanno la forza economica, il coraggio e la voglia di cimentarsi in questo.
La mia paura è che domani arriveremo a dire: "andava meglio quando c'era Trenitalia".
Gli esiti delle gare per la gestione dell'acqua sono sotto gli occhi di tutti (tariffe aumentate e servizio peggiorato).
Ai posteri ......