Ecco la piastrina di pilotaggio dell'alimentatore.



E una prova dell'insieme della piastra per la gestione della stazione.

Ciao Marcello, visionavo lo schema dell'alimentatore: che funzione ha lo zener 1n5822 in uscita?

Non è uno zener è un diodo schottky, che vista la sua particolare velocità risulta una buona protezione contro le eventuali extracorrenti che si vengono a creare quando nel circuito sono presenti carichi induttivi.

http://it.wikipedia.org/wiki/Diodo_Schottky

Lo schema dell'insieme.

E alùra ? E' operativo e ha ottenuto l'omologazione da ANSF ?

A breve aggiornamenti...

Il fatto è che a forza d'attaccar fili mi sono stufato. Ma riprenderò.

Le solite crisi di rigetto... le conosco bene anch'io...

Ogni tanto bisogna cambiare lavoro...

L'insieme delle piastre "bivi" e "raccordo".

È sempre un piacere vedere l'ordine con cui Marcello realizza le sue opere, siano esse manufatti modellistici o cablaggi dell'impianto elettrico.
Bravissimo!


Inviato da mio iPad utilizzando Tapatalk HD

Grazie a Luca.

Intanto ho pensato a come raccogliere le piastre fino ad ora costruite, per un montaggio che permetta di avere sempre in vista i led delle piastre stesse. Il progetto è tale che si possa sempre avere un controllo visivo di ciò che accade elettricamente. Il risultato è questo:



La piastra del regolatore T0 relativo alla tratta T0 ha montate anche le piastrine dei sensori, mentre le altre ancora no.

wow

Nel caso ci fosse bisogno di qualche sensore; qualcuno li ha provati?



Secondo le mie semplicissime prove:

Alimentazione 5,4 V

Troppo sensibile, il potenziometro deve essere portato quasi a zero, altrimenti il led verde si illumina.
Una volta regolata la sensibilità passando la mano sui diodi alla distanza max di circa 10 cm il led verde si illumina.

Mettendo un cartone tra i due led TX ed RX le cose migliorano, il potenziometro può essere ruotato più a destra e la distanza tra la mano ed i diodi resta la stessa.
La risposta è abbastanza veloce, passando la mano con i diti divaricati il led verde segue la presenza dei diti accendendosi e spengendosi con una certa velocità.

Ponendo sull'uscita un led in serie ad una resistenza da 680 ohm il led verde del sensore non si spenge mai, cambia solo la luminosità che aumenta quando rileva qualcosa, l'uscita è invertita, ossia: il led di carico si accende quando il sensore non rileva alcuna presenza e si spenge quando la rileva.

Non mi sembra il massimo per i nostri scopi, considerato che non è poi molto stabile, ossia: orientando i diodi verso la finestra o una fonte di luce, deve essere ritoccata la sensibilità.

Marcello lascia perdere, a meno di non usarli al buio.
Come per tutte le "fotocellule" ovvero oggi i sensori ad infrarosso, se non sono a luce modulata, disturba anche la luce di una sigaretta accesa, guardando i componenti dalla tua foto non c'è l'apposito integrato.
Qualcosa di può migliorare intubando i led, come nelle fotocellule, ma in presenza di luce solare, o artificiale forte: ciccia.
Che poi a dirla tutta anche i sensori a luce modulata in determinate situazioni sono sensibili alla luce solare, il ricevitore deve sempre essere in ombra, es.: doppi vetri e tende, vetri non lisci tipici delle finestraure industriali, presenza di oggetti riflettenti che creano l'effetto prisma, ecc.
Giusto per potresti intubarli in quasto modo:
led emittore = tubo sporgente 2 mm dalla fine del led e buco di uscita diam. 1 mm per una lunghezza di un mm
led ricevitore = tubo sporgente 1-4 mm tutto aperto
diversamente la luce dell'emettitore già a 5 mm di distanza ha creato un cono di luce di 20 mm di diametro.

Infatti non mi sono sembrati gran che, sicuramente non hanno nulla in comune ai vecchi contatti reed o ai sensori ad assorbimento.

La piastrina per l'equalizzazione della tensione tra due tratte consecutive, con i circuiti di riduzione della sensibilità.



Lo schema elettrico.



La riduzione della sensibilità di un sensore mi è stata utile su un impianto di grandi dimensioni (almeno per me) dove vi erano tratte sezionate abbastanza lunghe in un ambiente con un po' di umidità. Spesso accadeva che alcune tratte restassero occupate anche dopo che il treno le avesse liberate; dopo un po' d'indagini ho scoperto che una corrente infinitesimale scorreva anche con tratta non occupata, e questa era sufficiente a creare il problema. La soluzione fu "shuntare" il sensore con una resistenza, in modo tale che la caduta di tensione che quella corrente spuria provocava sulla resistenza fosse minore della soglia del sensore. Il collegamento era come nello schema seguente, in grigio.




Per ora ho solo montato i componenti senza predisporre i collegamenti (20 fili) che farò solo se mi renderò conto della loro utilità in loco.