Se il nostro amico Claudio è alla sua prima avventura nella costruzione di un plastico, ritengo inutile proporgli progetti troppo complessi ed arzigogolati, magari a più livelli. Io partirei con qualcosa di semplice e lineare, che sia possibile finire in relativamente breve tempo, senza spendere troppo: un progetto su cui farsi le ossa, dove provare le varie tecniche ed acquisire la necessaria manualità ed esperienza. Questo non perchè non ho fiducia nelle capacità di Claudio, ma so che chi inizia di solito vuole vedere tutto subito funzionante. Più si complica il progetto, più tempo ci si impiega a finire l'impianto e più problemi si incontrano: magari per chi è esperto nella costruzione di impianti, li risolve in fretta e senza troppa fatica, per un neofita le cose non sempre sono così rapide.
In 2,60 metri per 1,60 è difficile farci stare un elicoidale, ed andare a creare più linee (magari sovrapposte) rischia di far assomigliare l'impianto più ad un piatto di spaghetti che ad un plastico che voglia riprodurre un pezzetto di realtà. Ed un piatto di spaghetti è proprio quello che mi ricordano gli impianti proposti dalla Noch (tra l'altro spaghetti cotti dai crucchi, quindi scotti e malconditi

).
La mia proposta è qualcosa di semplice e lineare, tutto in piano, costruibile direttamente sulla tavola (ovvio, occorre movimentare un po' il terreno rialzando la sede della via ferrata, ma questo è un argomento su cui tornare in seguito). 2 stazioni, una nascosta (basta un fondale con cielo azzurro posto nel mezzo del piano) ed una in vista, non enormi (dato lo scarso spazio a disposizione), ma comunque complete di tutto. Volendo, se piacciono le manovre, si possono aggiungere anche un paio di raccordi merci.
Gestendo il tutto con un orario creato ad hoc (crearne uno è divertente, credetemi! E' un'ottima alternativa alle parole crociate o al sudoku, od a qualsiasi altro gioco enigmistico) o ricalcato da uno vero, il divertimento è assicurato!