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Premetto che tutto il materiale fotografico e descrittivo pubblicato in precedenza da Riccardo Olivero ed il contributo di tutti gli amici è stato notevolmente proficuo e stimolante per il mio tentativo di riprodurre una 735 in H0. A tutt’oggi non so se riuscirò a giungere alla fine, ma ci proverò.
Adesso vengo a spiegare un po’ il contenuto del mio lavoro. Le foto precedenti danno un resoconto visivo dei passaggi effettuati nella realizzazione del carro e della caldaia-cabina. Dopo il lavoro di produzione delle ruote, cosa non facile ma certamente soddisfacente, sono passato alla realizzazione della caldaia in resina. Inizialmente mi sono servito di una caldaia proveniente da un modello in plastica di un kit di montaggio di una locomotiva inglese, che però non so dirvi da dove provenga. Come mia abitudine ho acquistato dei refusi di modelli non finiti o rottamati nei soliti mercatini e quando mi servono i pezzi non… ricordo più da dove li ho reperiti. Ad ogni modo ho adattato tale caldaia, dopo aver controllato che le misure fossero tollerabili, ancorché precise, ho proceduto alla pulizia dei particolari fino ad ottenere il tubo nudo e crudo. L’estremità posteriore della caldaia però non coincideva con il disegno del ricasco necessario, secondo il prototipo, per cui ho proceduto a fare una copia in resina di questa caldaia e successivamente ho aggiunto una sezione inversa alla copia ottenuta, ritagliandola da un’altra copia realizzata successivamente. Il tutto seguendo le misure finali che dovevano rispettare quelle dei disegni. Insomma, un lavoraccio, ma bisognava trovare una soluzione. Subito dopo ho proceduto alla pulizia e lucidatura della stessa con tentativi di adattamento della cabina, refuso di una cabina RR riciclata (probabilmente di una vecchia 740) e modificata secondo il disegno e le foto in mio possesso.
Come si vede dalle foto precedenti, e forse la cosa farà sorridere, ho dovuto progettare una motorizzazione che avesse come asse motore il terzo, esattamente come nella realtà. Questo non per scelta ma perché non avevo altri motori a disposizione oltre al mio Mabuchi, che come stazza non è certamente piccolo, ma in questa collocazione potevo almeno farlo alloggiare in parte della caldaia e solo la coda in cabina. Il tutto ha funzionato a meraviglia, e pazienza se ho dovuto accettare il compromesso di far intravvedere la ruota dentata di trasmissione.
Il blocco cilindri è un altro refuso di un carro RR della locomotiva americana a quattro assi che porta la dicitura “Baltimore & Ohio”, che tutti conosciamo per essere stata anche in scatola di montaggio RR. La forma del blocco è molto simile ma io ne ho aumentato la bombatura con delle aggiunte di plasticard, poi rifinite con stucco e cartavetro.
Adesso sono in fase di realizzazione del biellismo e dato che il movimento dell’accoppiamento risulta fluido devo ottenere tutti i pezzi delle bielle di rinvio, compresa la distribuzione.
Nella foto allegata vedete il risultato di un lavoro di ritaglio, saldatura e limatura del supporto trasversale per il sostegno del glifo, in attesa della posa in opera.
Il prossimo passaggio sarà la realizzazione della slitta e della distribuzione vera e propria.