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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: sabato 14 novembre 2015, 16:15 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
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@littorina67

:shock: :shock: :shock: :?: :?: :?: ecco perché accadono i conflitti!!!!!!! quando le persone fraintendono.
mi pare che le obiezioni sui costi le abbiano fatte un certo matteo e un certo ludovico che hanno espresso il loro legittimo parere, io mi sono limitato a portare a conoscenza dei lettori del forum i costi di un servizio. altri poi sono intervenuti per trasformare un thread che parla di AUTOCOSTRUZIONE in considerazioni personali piu' che accettabili ma da me mai espresse. per quanto mi riguarda io sto ridisegnando i piani costruttivi che non sono stati considerati idonei ai fini della fotoincisione e, visto che sono un principiante nello specifico, la cosa é un po' lunghetta. cosa ne faro' poi dipenderà da chi li accetterà e dai relativi costi (siano essi quelli che occorreranno). di certo sarà una autocostruzione e non una sterile polemica. cordialità a tutti.


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: martedì 17 novembre 2015, 10:31 
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Nella seconda metà degli anni 50 mio zio, che mi ha dato la scintilla della passione, costruiva treni. Era appassionato del trifase, che vedeva ogni giorno nella stazione del paese. Costruì una bellissima carrozza Corbellini, poi tentò una E431 abortita, poi una una E551 con lo stesso destino, infine realizzò una E333, cui mancarono solo la verniciatura e pochi particolari, e che era ottimamente marciante. Lui era un seguace del realismo per i suoi tempi e si soffermava su particolari presenti allora sui prestigiosi modelli commerciali Rivarossi, che erano il suo esempio. Modelli che erano molto simili al reale, avevano particolari fini e corrispondenti, e si muovevano già a 5/6V muovendosi sia ad alta che (più o meno) a bassa velocità, diciamo a una ventina di km/ora al vero. Il suo modello funzionava ed appariva proprio in questo modo.
Io dopo 20 anni, e anche molto di più per arrivare ad oggi, sono partito riproducendo i miglior modelli. La mia ispirazione era il 626 Roco, che era molto meglio dei modelli Rivarossi, ed era in scala 1:87. Ora il tempo è passato, e se riproduco una loco a vapore, deve funzionare ed apparire similmente ad il meglio del mercato, per esempio ad una 640 OsKar per fare un esempio FS.
Questa è la mia idea di modellismo: faccio qualcosa che non abbia niente di meno di quello che viene prodotto in serie, predisposizioni DCC comprese, particolari fini, ecc nel senso evolutivo del mercato e dell'hobby, e nelle mie migliori possibilità. Faccio solo quello che faceva mio zio.
Per cui se io oggi produco, divertendomi, un modello che si muove partendo a 20 km/h zoppicando, piatto e con pochi particolari grossolani, viaggia per storto sul binario fermandosi sui deviatoi, ecc, ho fatto quello che considero un bellissimo passatempo spendendo poco e aguzzando il migliore ingegno, ma non ho fatto un modello perché oggi i modelli sono altra cosa, ho fatto un bel giocattolo. Da notare che io non uso questo termine in modo dispregiativo, mi piacciono moltissimo i giocattoli autocostruiti con materiali di scarto, tanto quanto i modelli perfetti: mi piace tutto ciò che esce dal lavoro artigiano di una persona appassionata. Ma io ho scelto di costruire modelli, anche perché giocattoli stupendi e radiocomandati, e divertentissimi, oggi sono disponibili per 5 Euro, non vale la pena pensare di farseli: posso comprarmene uno al giorno. E ci ricavo anche un bel motorino Faulhaber all'interno....che posso usare su qualche locomotiva per alzare i pantografi, per esempio, perché no? ;)


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: martedì 17 novembre 2015, 12:35 
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Ho chiamato la fonderia per incidere nel bronzo quanto detto da Riccardo..... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
Questo è il Modellismo , non c'è altro da aggiungere...


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: martedì 17 novembre 2015, 16:49 
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Certo, ma non tutti si chiamano Mari, Lombardi o Spinelli. Poi c'è chi di un hobby fa un mestiere e chi rimane nel purismo.
Poi ci sono i "pierini" come me che si arrabattano. a proposito Sig. Mussinatto, ho rifatto i disegni cosa ne pensa? grazie

p.s. se ancora non ho compreso portate pazienza l'allievo non vuole superare i maestri :(

Allegato:
provaloco.jpg


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: martedì 17 novembre 2015, 19:43 
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Cominciamo ad esserci...
I testimoni , ossia le parti che tengono i pezzi sul telaio , non devono scendere sotto lo spessore del materiale usato per la lastra ( ossia 0,4mm , per far sì che non siano corrosi dall'incisione con conseguente perdita del pezzo.
Non vedo le linee di piega per il telaio...
Scrivimi in privato che vediamo di fare un altro step...
Comunque , per ora , bravo, hai già capèito diversi concetti osservando l'esempio che ti ho mandato.
saluti


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 10:53 
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i testimoni sono da 0,5 e le linee di piega del telaio si vedono in scala . sono contento che si possa sempre migliorare, in ogni modo hai una mp


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 11:39 
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Rispondo in amicizia, per sottolineare che non sono un maestro, tra l'altro di quelli che citi tu conosco solo Mari e Lombardi, il terzo mi sfugge. Credo di aver scritto chiaramente che amo sia i giocattoli che i modelli, che si collocano in due categorie distinte.

Per dimostrare a tutti che non sono un maestro, vi sottolineo alcuni miei "successi":

-due E431 abortite. Autocostruzione. Ero minorenne.
-tre E550, autocostruite, la terza è uscita col buco: plasticard, metallo, resina. Modello carino, ben funzionante, delicato. Col tempo si è auto-distrutto. Comparso su TTM. "Il mulo di plastica".
-tre E330, autocostruite, due prototipi con vari errori progettuali ma marcianti e finiti, una terza riuscita bene. Ne ho fatti alcuni esemplari. Venduta in kit da una ditta nazionale.
-una 480 in ottone, da un kit. Ben impostata, motorizzata. Tender, caldaia, cabina fatti e montati. Alla fine, guardandola, mi sono reso conto che non ci assomigliava granché. Per cui ho smesso. Tanto lavoro per cosa?
-una sogliola motorizzata sottopavimento, da un kit senza motore, con una innovativa riduzione a doppia vite senza fine. Bella idea, ottimo progetto, pessima realizzazione, ha funzionato per qualche sera, poi si è auto-eliminata. Ma nessuna sogliola commerciale ha ancora oggi una motorizzazione sotto-pavimento, invisibile.
-una 981 profondamente modificata a partire da un kit. Bel modello, ben funzionante. Molto delicato, troppe ingenuità, non ha retto il tempo. Andrebbe fatto un revamping ma la base era buona. Molti nel vederla funzionare sgranavano gli occhi, ma alla lunga non basta, se non è durevole.
-una 835 Fulgurex (credo) finemente digitalizzata con micro led in tutti i fanali, illuminazione cabina, dispositivo fumogeno (!) con lo sbuffo pilotato da un motorino per la vibrazione di un cellulare. Ambizioso, e quando è partita sbuffando è stato uno spettacolo incredibile. Ovvio che era una prova, fatta alla veloce, di un'idea. Poi c'è stato un corto ed è esplosa, addio decoder. Idea molto buona, ci riproverò con mezzi più seri ed un impianto elettrico fatto meglio. E magari su una loco meno piccola.
-una 735 da un kit che sta venendo davvero bene, uno spettacolo, è all'80%, ma ci lavoro da 6 anni.
-una E332 autocostruita cui ho prodotto la meccanica, telaio, ruote, biellismo, per ora. Innovazione totale. Trasmissione tramite bielle. Nessuna vite senza fine. 4 micromotori Faulhaber. Gira al banco. Va alla grande. Rumorosa. Forse un disastro. Ma le bielle fatte sotto alla fresa da me sono uno spettacolo, con lo spessore in scala esatta. Non assomiglia a nessun modello mai prodotto in H0, la meccanica è totalmente invisibile, inscatolata. Chissà.

Giudicate voi in tutto questo, che è solo una parte, quanto alto sia il mio livello di "successo". Altro che maestro. Tutto quello che faccio, quello sì, con sicurezza e convinzione, è cercare di creare dei "modelli". Sempre. Come vedete, con scarsi risultati. Però mi diverto.


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 11:52 
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In questo messaggio analizzo invece il lavoro di Amagio. Credo che tu sia ad un ottimo livello. Non sono troppo fiducioso sulla cassa, che tu hai "spezzato" in più parti da saldare di punta...arduo. Hai poi aggiunto, mi sembra di capire, delle "orecchie" di appoggio, che non possono servirti, dato che se saldi orecchia su orecchia, il giunto si divide e ci rimarrà un millimetro in mezzo vuoto falsando ogni misura - e poi come riempirlo?
Io disegno le casse dei trifase in un pezzo unico, con molte pieghe. una sola saldatura, di testa piena, in un solo punto (dove c'è un avancorpo per nasconderla più che si può).
Ma ho visto altri che fanno le testate, come hai fatto tu, a parte, poi però disegnano i fianchi e li inseriscono in una "scatola" continua a 4 lati con 2 pareti interne da piegare (che non si vedranno) in modo che le testate vi si infilino con apposite spine in buchi calcolati, al centesimo, ed appaia da fuori tutto continuo. Il problema è che su una E550, se ti mangi dello spazio con due pareti trasversali interne nella piccola cabina, la motorizzazione...non ci entra più.
Comunque, i migliori complimenti.


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 12:27 
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beh, accidenti non avrei mai creduto di ricevere critiche cosi' costruttive e complimenti sul mio lavoretto. grazie. lo considero un gran complimento per un neofita di oltre ......anta 8) . per quanto concerne la motorizzazione e lo spazio ad essa dedicato preciso che : il fatto di non avere dato continuità nel disegno della cabina ma di averla "frazionata" dimostra solo la mia poca dimestichezza con il cad. pero' proprio per mitigare questa deficienza costruttiva ho predisposto delle fessure sul pianale che dovrebbero servire come guide sia per le fiancate che per i cofani. sullo stesso pianale si nota lo scasso a forma di "bottiglia" che ho pensato sia per accogliere il gruppo motore/riduttore che per "contenere" la rotazione della biella trapezoidale. In realtà il gruppo motore/riduttore ci sta a pennello nello scasso rettangolare tra i longheroni e si alloggia con una angolazione di circa 35°. sulla carta tutto sembrerebbe ok poi ............ che amagio me la mandi buona :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 13:48 
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Iscritto il: mercoledì 18 gennaio 2006, 1:10
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Mi sembra di capire analizzando il tuo disegno che tu non sappia che gli avancorpi di quasi tutte le locomotive trifase non sono posti "centrati" sul pianale, ma spostati trasversalmente, per offrire maggiore spazio agli angoli della cabina sui quali insistevano le porte d'ingresso. In pratica uno è spostato al contrario dell'altro in diagonale. In pianta si nota. Penso al vero un 15 cm abbondanti.
Di conseguenza lo scasso che va ad aderire alla cabina, è anch'esso "scentrato", e gli avancorpi non sono uguali anche per questo aspetto; c'è un anteriore e un posteriore.

Non preoccuparti. Fior di modellisti hanno realizzato modelli in grande scala riproducendoli sbagliati...


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 14:18 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
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grazie della precisazione. in effetti anche se si nota poco le facciate della cabina sono disassate. e anche se sembra dal disegno che i cofani siano uguali, essi prevedono una inferitura che andrà all' incastro previsto in facciata ognuna delle quali presenta, per semplificare, un lato piu' corto dell'altro (ingrandendo il disegno si noteranno le linee verticali segna piegatura che indicano le diverse misure). i lati delle porte di accesso dovrebbero essere entrambe libere. per quanto concerne le misure le ho ricavate da uno schema tratto dal volume di Albertelli. spero poi in fase di assemblaggio di non commettere errori e per questo mi sono fatto degli appunti che seguiro' con la massima attenzione.


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 21:45 
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Iscritto il: lunedì 8 ottobre 2012, 20:31
Messaggi: 588
amagio ha scritto:
@littorina67

:shock: :shock: :shock: :?: :?: :?: ecco perché accadono i conflitti!!!!!!! quando le persone fraintendono.
mi pare che le obiezioni sui costi le abbiano fatte un certo matteo e un certo ludovico che hanno espresso il loro legittimo parere, io mi sono limitato a portare a conoscenza dei lettori del forum i costi di un servizio. altri poi sono intervenuti per trasformare un thread che parla di AUTOCOSTRUZIONE in considerazioni personali piu' che accettabili ma da me mai espresse. per quanto mi riguarda io sto ridisegnando i piani costruttivi che non sono stati considerati idonei ai fini della fotoincisione e, visto che sono un principiante nello specifico, la cosa é un po' lunghetta. cosa ne faro' poi dipenderà da chi li accetterà e dai relativi costi (siano essi quelli che occorreranno). di certo sarà una autocostruzione e non una sterile polemica. cordialità a tutti.


Scusami, non era mia intenzione scatenare un putiferio (di strerili polemiche il forum è già più pieno che mai e lo dico davvero a malincuore) ho detto la mia su un costo per il quale mi ero informato tempo fa per questioni modellistiche, ma parlavo della sola realizzazione della fotoincisione con il metodo pellicola e fototranciatore, non della motorizzazione.
Detto questo ti faccio un enorme in bocca al lupo per il tuo progetto, ti seguirò con attenzione perchè amo tanto il trifase FS e ogni tentativo di riprodurre una macchina con questa trazione non edita commercialmente non può che avere il mio supporto più deciso.

bifilari saluti
Ludovico


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: giovedì 19 novembre 2015, 22:27 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
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ciao, non c'è problema, continuo a lavorarci :wink: :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2015, 18:54 
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Iscritto il: mercoledì 6 maggio 2015, 16:26
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mi associo alle scuse di Ludovico, qualora abbia originato incomprensioni con la mia domanda:oops: :( premesso ciò io ti seguo passo passo, la e551 mi piace assai!!!


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 Oggetto del messaggio: Re: AUTOCOSTRUZIONE: trifase ai ferri
MessaggioInviato: venerdì 20 novembre 2015, 19:12 
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Iscritto il: lunedì 16 marzo 2009, 18:25
Messaggi: 1028
aho ragazzi, mo' basta! ciascuno é libero di dire cio' che pensa (per adesso?) :( . non ci sono scuse da dovere. ho finito i disegni rettificati e aspetto di sapere se il fotoincisore li accetta o dovro' apportare altre rettifiche :oops: intanto predispongo un modellino in cartoncino per effettuare misure e controlli. seguiranno ruote, assi, motore e relativi ingranaggi.


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