Altra modifica è stata apportata al pancone di testa, visto che quello Roco è più stretto e rastremato alle estremità in forma obliqua. Occorreva quindi allargare il pancone lateralmente con l’aggiunta di spezzoni di plasticard e ottenere la perfetta squadratura del tutto. I respingenti originali sono sfilabili facilmente, ma sono diversi da quelli che normalmente troviamo sui modelli moderni. Invece di essere ad innesto maschio, sono ad innesto femmina, per cui sul pancone emergono dei monconi da eliminare. Inoltre i respingenti di quell’epoca erano del tipo a bovolo ed allora era necessaria la sostituzione che io ho effettuato con degli aggiuntivi di origine PiErre (ormai introvabili). Quindi dopo aver spianato il pancone ho aggiunto i particolari necessari. La basetta che porta i contatti elettrici è rimasta in loco poiché ho preferito lasciare in essere il funzionamento della luce di testa ed ho cercato di nascondere quegli antiestetici cavi che emergono dal lato cabina, per proseguire poi verso il tender dove alloggia una basetta con presa a sei poli, vicino a quella per decoder. Le linguette prendi corrente (enormi!) troppo visibili sulle ruote motrici sono state ripiegate verso l’interno, dopo averle ritagliate quanto basta per sfiorare il metallo dei cerchioni e non svettare sui bordini. Il modello Roco, certamente economico, permette di intervenire in profondità e mi sono accorto che la lavorazione esige notevole impegno e aggiuntivi tali che non sarebbe possibile operare senza i refusi provenienti da altre locomotive tedesche. P.es. i ceppi freno, che non esistono nel modello “Playtime”, li ho dovuti riprodurre da quelli della BR 17 con l’aiuto della gomma siliconica, altrimenti avrei dovuto comprarli chissà dove. Poi con i necessari adattamenti, visto che sono molto diversi da quelli da cui provengono, anche nel numero, li ho applicati nella loro sede con supporti posticci. Il tutto poi è stato verniciato con la tonalità rosso ruggine, classico per le locomotive a vapore italiane, ma stranamente anche per le locomotive prussiane di quell’epoca. Due parole sulla distribuzione Walschaert. La caratteristica delle locomotive tedesche è di avere un telaio-guida per lo stantuffo della distribuzione che origina dal cilindro superiore in direzione ruote motrici (uno per lato) e che ho riprodotto con i particolari provenienti dalla G10. Si potevano utilizzare quelli originali della BR17 Roco, visto che sono presenti di fabbrica, ma risultano troppo lunghi per la nostra tipologia. Infatti la posizione così ravvicinata del biellismo ai cilindri lascia poco spazio alla mobilità del meccanismo di distribuzione. Quindi la scelta è stata obbligata per garantire la scioltezza del nuovo movimento.
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Commento file: Da questa prospettiva si intravvedono le varianti apportate al telaio per ospitare il nuovo supporto della distribuzione.

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Commento file: Queste le modifiche al pancone portarespingenti.

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