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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 22:50 
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Iscritto il: mercoledì 8 febbraio 2006, 19:23
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Il fatto è che ogni apparato che si vuole comandare ha bisogno di potenza per poter funzionare: e mi riferisco principalmente a scambi segnali, passaggi alivello ecc... quindi almeno un paio di fili ci vanno portati! e a questo punto mi chiedo se il gioco vale la candela: se già 2 fili ci vanno portati per l'alimentazione, che problema è portarne altri 2-3 per i dati o buttare i dati sull'alimentazione come succede per il DCC?

L'unica applicazione dove vedrei un vantaggio è che il wireless sostituisca la trasmissione dei dati verso i treni. A patto che si riesca a fare un decoder talmente piccolo che possa entrare anche in locomotive da manovra. Poi chissà quanto costa... poi, che non crei interferenza con altri dispositivi, che non si resetti il tutto al primo tentativo di fulmine ecc.

Non ultimo, il problema indicato da Fabrizio sulla standardizzazione, che spesso e volentieri è fonte di pasticci e malfunzionamenti!

Nonostante mi ritengo assai progressista, qui rimango fedele al filo!!!! :mrgreen:

saluti

Max


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 23:16 
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Il plastico con solo due fili esiste già, ma si limita a: loco, scambi, segnali e sgancia vagoni.
Per gli altri "gadget" è si possibile, ma le varianti,ed i desideri dei modellisti sono troppo variegati, per giustificare una produzione industriale su larga scala di apparecchi specifici.
Per quanto riguarda la WI-FI, si consideri che l'apparecchiatura che funziona meglio è il telefono cordless, quindi ... per ancora qualche secolo ci saranno cablaggi da fare ( a meno di non diventare dei semplici consumatori di plastico preconfezionati e "omologati" per tutti.)
Con i PC pare che la WI-FI funzioni sempre senza errori, ma se andate a vedere il registro degli errori/orrori di communicazione prendete paura, che poi la rete Ethernet si corregga da sola è un altro discorso, e va bene per scambiarsi dei file, ma non per comandare con sicurezza. Nell'industria, è anche vero, che qualche volta la si usa per dare dei comandi, ma li le apparecchiature sono ben diverse (hardware e software) da quelle che collegato due PC in un ufficio.
La NMRA e la NEM ci stanno lavorando su al nuovo DCC, dove con ogni probalità sulle rotaie ci sarà tensione fissa in DC a più di 16V, però in questo caso, per primi gli americani si devono definitivamente sganciare dalla pretesa compatibilità con le appareccghiature costruite personalmente da Edison e Marconi. Ma per accendere le luci della chiesetta sulla collina, ci saranno semre da tirare i fili separati.
In ogni caso, se volete usare la WI-FI, senza bisogno dell'esperto per programmare gli indirizzi, dovete poi imparare voi, non è difficile, ma fino ad un certo punto. Però via cavo ci siete solo voi, via etere c'è il mondo intero, quindi bisogna sapere diverse cose: diversamente con l'apricancello a Merano si rischia di comandare una loco a Sidney.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 0:14 
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Iscritto il: lunedì 16 gennaio 2006, 20:24
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Non dimenticate che sono partito dalla Internet of Things che tanto va di moda sulle riviste di informatica, quindi se non si risolvono i problemi di cui parlate il povero frigorifero si trovera' a parlare con la lavapiatti e noi non ci capiremo piu' nulla . . .

Sto lottando con la gestione di 42 scambi in DCC e la programmazione degli itinerari in Rocrail: lato SW non ho particolari problemi, ma lato HW ho il bus di alimentazione a 2 fili, quello dei segnali a due fili, quello di retroazione, quello Xpressnet e poi da ogni decoder partono 18 fili verso 6 scambi . . . Certo molto meglio che portare i 18 fili al pannello di comando verso i 6 pulsanti ( in realta' 13 ) !

E poi i filini per polarizzare ogni scambio ! Sogno un sistema in cui ogni scambio sia veramente plug and play, anche in dcc, senza wi-Fi.

I decoder esterni separati sono un affare per il produttore: sono convinto che 6 decoder singoli incorporati nella scatola di comando
costino di meno, ma anche se costassero di piu' eliminerebbero ore di cablaggio e di test.

Fatemi sognare un pochino, prima di tornare a saldare :D

Antonello

PS magari e' solo perche' non ci vedo piu' bene da vicino e le saldature non sono piu' quelle di una volta :D :D :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 9:46 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 19:41
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Bah, cos'è tutta questa idiosincrasia verso i cablaggi a filo che offrono la sicurezza del funzionamento a favore di complesi hardware + software dedicati + decoder + interfacce apposite per gestire deviatoi e itinerari ? Un gran casino di costosi stadi che creeranno sovente problemi per risparmiare qualche filo ? :roll:
Intanto un bel po' di fili dovrete tirali sempre ugualmente... :lol:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 9:56 
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Antonello sei autorizzato a sognare in eterno: altrimenti che vita è? :lol:

Ma un conto è quello che fanno vedere al pubblico, un altro è quello che realmente esiste, e soprattutto funziona, mi scappa detto che il più delle volte vengono mostrati gli insuccessi piuttosto che i successi.
Mi spiego meglio, tecnicamente sono possibili molte più cose di quante né conosciamo o che solo né abbiano sentito parlare, ma non tutta la tecnologia è applicabile in ogni luogo ed allo stesso modo.
Certe soluzioni tecnologiche richiedono tutto un contorno specifico, non sono applicali così come sono, giusto perchè esistono.

Tornando nello specifico dei nostri trenini e plastici, tutto deve essere progettato e costruito per funzionare così come "sognato", e non è detto, anzi, che i modelli già nelle nostre mani da anni siano poi compatibili o/e trasformabili con relativa semplicità.
In ogni caso il software per comandare il tutto te lo dovremo sempre editare noi, non importa in quale modo lo si scriva ... gira e rigira torniama al discorso che facevo qualche giorni fa, e che qualcuno ancora non condivide, ma il plug end play totale non esiste e non può esistere, a meno di non avere dei sistemi chiusi e preconfezionati: gli elettrodomestico sono di fatto un sistema chiuso e preconfezionato (anche normativamente), quindi ben diverso da un plastico ferroviario.
Pertanto, più aumenta la sofisticazione delle apparecchiature, più aumentano le necessità di conoscenza, che poi si scriva ABCD in una cella, piuttosto che mettere un segno di spunta è un altro discorso, bisogna sempre sapere bene cosa si stài facendo e perchè.
Dimentichiamoci, anche, che sistemi del genere costino meno dei cablaggi, e che siano meno ingombranti.
Infine non dimentichiamo mai che il DCC è nato per giocare al macchinista.
Per giocare al DM (che era obbligatorio prima dei sistemi digitali) bisogna cablare e/o scrivere anche del software. Infatti seguendo quella logica i vari sistemi abbinati al DCC per automatizzare i plastici, non sono semplici come potrebbero, e tanto meno c'è una unificazione (anche nell'industria le reti di comunicazione tra le apparecchiature sono parecchie: troppe).


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 9:57 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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marco_58 ha scritto:
La NMRA e la NEM ci stanno lavorando su al nuovo DCC, dove con ogni probalità sulle rotaie ci sarà tensione fissa in DC a più di 16V, però in questo caso, per primi gli americani si devono definitivamente sganciare dalla pretesa compatibilità con le appareccghiature costruite personalmente da Edison e Marconi. Ma per accendere le luci della chiesetta sulla collina, ci saranno semre da tirare i fili separati.

Ma che dici ? Sulla base di cosa ?


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 9:59 
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Antonello ha scritto:
Sto lottando con la gestione di 42 scambi in DCC e la programmazione degli itinerari in Rocrail: lato SW non ho particolari problemi, ma lato HW ho il bus di alimentazione a 2 fili, quello dei segnali a due fili, quello di retroazione, quello Xpressnet e poi da ogni decoder partono 18 fili verso 6 scambi . . . Certo molto meglio che portare i 18 fili al pannello di comando verso i 6 pulsanti ( in realta' 13 ) !

Senza aspettare wireless comincia a togliere l'xpressnet cosi risparmi inutili bus....e scommetto che stai pure usando gli s88


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 10:32 
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BuddaceDCC ha scritto:
marco_58 ha scritto:
La NMRA e la NEM ci stanno lavorando su al nuovo DCC, dove con ogni probalità sulle rotaie ci sarà tensione fissa in DC a più di 16V, però in questo caso, per primi gli americani si devono definitivamente sganciare dalla pretesa compatibilità con le appareccghiature costruite personalmente da Edison e Marconi. Ma per accendere le luci della chiesetta sulla collina, ci saranno semre da tirare i fili separati.

Ma che dici ? Sulla base di cosa ?


Letto 2/3 anni fa, ma non su qualcosa di italiano, che ho da qualche parte, qua nel caos del mio studio, quando, a giorni, mi portano la nuova libreria e sitemo la carta, ti rendo partecipe: sempre se lo ritrovo.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 11:15 
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Quello che hai scritto cmq a parte non mi risulta ed è anche molto improbabile per la non compatibilità con il DCC esistente....magari avrai letto qualche soluzione proprietaria caduta nell'oblio


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 11:40 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
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Bhe se sui 16V DC gli modulassero sopra il segnale dcc stile onde convogliate, non ci sarebbe tutto questo bagno di sangue d'incompatibilità (lo affermo perchè ho fatto dei test con esito positivo), i nuovi decoder resterebbero compatibili col vecchio DCC ma potrebbero sfruttare il nuovo DCC per una vera bidirezionalità con la centrale...non quella boiata che è adesso...ma si sà....è più facile rendere una cosa complicata, propietaria e quindi costosa che open, semplice ed economica. :evil:

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 12:11 
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Avete idea della ridondanza che richiede la trasmissione dati senza fili?

Esempio: la TV via cavo. I pacchetti di dati sono per la maggior parte costituiti dai dati stessi, il codice di correzione errori è leggerissimo perchè la trasmissione via cavo è intrinsecamente più immune dal rumore e all'interferenza rispetto ai sistemi radio. Nei pacchetti dati digitali, buona parte dei bit è costituito da codici di riconoscimento e correzione dell'errore, perchè l'etere è un inferno di interferenze, riflessioni, e porcherie del genere. Che, tra parentesi, ci becchiamo anche noi nel nostro cervello e non è che sia il massimo della salute (le frequenze sono grossomodo quelle del forno a microonde, a potenze molto più basse, ma comunque...).

L'internet of things presumibilmente incasinerà ancora di più la situazione, e comunque si tratterebbe di trasmettere pacchetti di dati molto leggeri.

Quindi, perchè complicarsi la vita col wi-fi, quando con un paio di fili o qualcosa in più si potrebbe risolvere la questione?


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 12:24 
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Località: Sorbolo di Sorbolo Mezzani (PR)
despx ha scritto:
Bhe se sui 16V DC gli modulassero sopra il segnale dcc stile onde convogliate, non ci sarebbe tutto questo bagno di sangue d'incompatibilità (lo affermo perchè ho fatto dei test con esito positivo), i nuovi decoder resterebbero compatibili col vecchio DCC ma potrebbero sfruttare il nuovo DCC per una vera bidirezionalità con la centrale...non quella boiata che è adesso...ma si sà....è più facile rendere una cosa complicata, propietaria e quindi costosa che open, semplice ed economica. :evil:

Ciao
Despx


Mi pare, sia il sistema utilizzato dalla MTH.


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MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 14:12 
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Esattamente ciò che pensavo, ovvero il DCS usato da MTH che è bidirezionale perchè vedo che mettendo una loco sul binario la centralina la individua subito col suo nome... :mrgreen:


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MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 14:48 
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Pure la ESU usando il railcom plus...con la differenza che tutto quello che non è railcom plus rimane comunque compatibile


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MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 18:21 
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Località: Torino
Ammetto che non conoscevo il DCS della MTH ma adesso che ne sono a conoscienza, sono sempre più convinto delle mie idee circa la strada da percorrere per avere il vero DCC bidirezionale.
Evidentemente alla NMRA dopo aver "partorito" il DCC si sono seduti sugli allori e fatti coccolare dai produttori....

Ehhh il Dio denaro.... :wink:
Despx


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