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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 19:18 
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Quello che c'è dentro una MTH non è il decoderino penoso al quale siamo abituati...

Avevo provato per curiosità ad aprire una mia loco MTH per vedere cosa c'era dentro e questo è quanto ci ho trovato... :shock:

Questo è il PCB principale (ma di pcb ce ne sono 7...) dove sotto quella etichetta verde c'è un processore enorme...

Immagine

questa è l'altra faccia del PCB:

Immagine

sull'asse del motore c'è un disco a settori con davanti un sensore ottico per la misurazione della velocità di rotazione... è così possibile impostare la velocità con precisione misurata con step di 1 mph... :shock:

Immagine

questa è la visione generale in cui è possibile osservare due motorini (uguali a quelli che Os.Kar usa per la trazione nelle 625 e 640) ma qui vegono usati unicamente per... alzare e abbassare i pantografi... :lol:

Immagine

PS: dimenticavo, ovviamente c'ha il sound con 2 altoparlanti e i ganci elettrici...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 20:35 
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Notevole! Un po caotica nei cablaggi ma indubbiamente interessante per alcune soluzioni tecniche che balzano agli occhi come la quantità generosa di condensatori.

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 20:55 
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Fausto...queste foto direi che evidenziano il perché della scarsa diffusione di tale sistema a discapito del più semplice dcc :D


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 21:42 
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Sembra tanto "più mi date più voglio"... :mrgreen:

A me è bastato far sparire 19 fili su 25 dal microplastico sperimentale realizzandovi per giunta una sorta di mini-ACEI: ho selezionato sei itinerari possibili e ho programmato un decoder autocostruito di cui ho trovato schemi e sorgenti in Rete. La trazione, essendo il microplastico in N, è rimasta analogica e con alimentazione separata.
Spesa... Non computo la centralina (la uso anche per altro) ma sulla trentina di euri.
Per Chions, essendoci lì solo un treno alla volta, prevedo di usare un decoder di locomotiva H0 al posto dell'alimentatore trazione e i fili potrebbero essere fisicamente due; non so se tenere distinto il controllo/trazione dalla potenza, dipenderà cosa userò per muovere gli scambi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 23:36 
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BuddaceDCC ha scritto:
Fausto...queste foto direi che evidenziano il perché della scarsa diffusione di tale sistema a discapito del più semplice dcc :D


Eppure dovresti riuscire a comprendere che la complicazione del cablaggio è dovuta a alla quantità di in/out da gestire e non dipende per nulla dalla tipologia del decoder che rimane comunque di livello più elevato perchè oltre al proprietario DCS gestisce perfettamente anche il DCC... :roll:

Altra dimostrazione che la fobia dei fili è solo vostra... :wink:


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 23:47 
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Tz ha scritto:
BuddaceDCC ha scritto:
Fausto...queste foto direi che evidenziano il perché della scarsa diffusione di tale sistema a discapito del più semplice dcc :D


Eppure dovresti riuscire a comprendere che la complicazione del cablaggio è dovuta a alla quantità di in/out da gestire e non dipende per nulla dalla tipologia del decoder che rimane comunque di livello più elevato perchè oltre al proprietario DCS gestisce perfettamente anche il DCC... :roll:

Altra dimostrazione che la fobia dei fili è solo vostra... :wink:

ma infatti non parlavo dei fili....


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 23:49 
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despx ha scritto:
Notevole! Un po caotica nei cablaggi ma indubbiamente interessante per alcune soluzioni tecniche che balzano agli occhi come la quantità generosa di condensatori.

Ciao
Despx


E' anche dovuto al fatto della loco articolata... in questa è più ordinato ed ha anche ben 4 illuminazioni frontali indipendenti: fanali, faro, numero della loco e luce cabina:

Immagine


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: lunedì 22 febbraio 2016, 23:52 
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BuddaceDCC ha scritto:
ma infatti non parlavo dei fili....


Infatti è un sistema nato per scale più grandi e con altre prestazioni e poi adattato all'H0...


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 9:41 
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Tz ha scritto:
Eppure dovresti riuscire a comprendere che la complicazione del cablaggio è dovuta a alla quantità di in/out da gestire e non dipende per nulla dalla tipologia del decoder che rimane comunque di livello più elevato perchè oltre al proprietario DCS gestisce perfettamente anche il DCC... :roll:

Altra dimostrazione che la fobia dei fili è solo vostra... :wink:


Frema frema ferma... qui si sta facendo un pò di confusione.
Analizzamo le cose:

Cablaggio.
non esiste la regola che più utenze si devono comandare, più caotico debba essere il cablaggio altrimenti mezzi come aerei, macchine, treni, ecc sarebbero talmente pieni di fili che nessuno riuscirebbe a entrarci, ecco perchè esistono i cavi mutipolari, le piattine, i cs fessibili ecc. a questo si deve aggiungere che all'aumentare dei collegamenti con cavi e connettori, più aumenta il rischio di falsi contatti. Ecco perchè nella qualità di una apparecchiatura elettrinca o elettronica si tiene conto anche dell'ingenerizzazione e della razionalità con qui vengono realizzati i cablaggi.
Nel caso specifico di questi modelli, è inopinabile che questo aspetto sia stato totalmente lasciato al caso col rischio di manlfunzionamenti.

Decoder/elettronica.
Oggi giorno, affermare che un'elettronica sia migliore di un'altra mi sembra un azzardo, certo, ci sono componenti cinesi di scarso valore e altri (cinesi e non) migliori ma, escludendo il caso che vengano usati componenti di scarso valore, il mondo dell'elettronica è piuttosto normalizzato su un livello medioalto semmai è la progettazione (e i costi) che impone ai componenti di lavorare in condizioni normali o in condizioni limite.
Nel caso specifico, la differenza tra questo decoder e un decoder sound DCC con UPS è trascurabile anzi, nel decoder DCC c'è più studio per ottimizzare il posizionamento dei componenti visto che lo spazio occupato è decisamente piccolo; nel decoder DCS invece, lo spazio è maggiore quindi il "tutto" è stato sistemanto con più respiro.

Contenuto tecnologico.
Anche qui non posso dire che il decoder DCS sia migliore di quello DCC perchè entrambi sono multiprotocollo DCS+DCC e DCC+Marklin.
La differenza la fanno certe accortezze come l'uso di un encoder ottico per il controllo dei numeri di giri del motore nel decoder DCS invece l'uso del più grezzo BEMF nel decoder DCC ma sono scelte progettuali diverse, il decoder DCC bene o male può essere messo su qualsiasi mezzo senza grossi problemi, il decoder DCS invece deve avere un mezzo con caratteristiche ben precise altrimenti non funziona o funziona peggio di un decoder economico senza controllo di carico.
Quello che in realtà fa la differenza è proprio la tecnologia usata dai due sistemi e la loro età.
Il DCC che ormai ha più di 20 anni sappiamo bene che, se un tempo era considerato il TOP, oggi è ancora un buon sistema ma sta dimostrando tutti i suoi limiti; l'uso del Rocrail è solo una pezza raffazzonata per permettergli di fare qualche cosa in più ma non è un evoluzione.
Il DCS è molto più giovane è frutta nuovi protocolli più evoluti che integrano molti più dati tant'è che la sua banda dati gli permette flussi audio ergo...non c'è possibilità di confronto col DCC. E' come se si volesse paragonare una seriale COM con un USB3!!

Quindi, ricapitolando, tra il DCC e il DCS non c'è molta differenza nella forma (leggi elettronica) ma nel contenuto (leggi software).
Se la NMRA facesse un vero upgrade del DCC con un balzo a piè pari lasciandosi dietro il passato e le pagliacciate, non ci sarebbe DCS che tenga e il wireless non servirebbe a nulla visto che abbiamo due conduttori dalla sezione strong (le rotaie). :wink:

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 10:03 
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despx ha scritto:
Il DCC che ormai ha più di 20 anni sappiamo bene che, se un tempo era considerato il TOP, oggi è ancora un buon sistema ma sta dimostrando tutti i suoi limiti; l'uso del Rocrail è solo una pezza raffazzonata per permettergli di fare qualche cosa in più ma non è un evoluzione.

Che ci azzecca rocrail ? Si usa rocrail e programmi simile per compensare i limiti dell'elettronica nel gestire logiche di blocco. Questo logiche di blocco sono indipendenti dal protocollo usato...anche usando il wireless, i raggi laser o la telepatia il problema non cambia.
Riguardo ai limiti attuali del dcc è coprente per le attuali necessità...e si genera/legge con facilità con dei semplici controlli ON/OFF...quegli enormi condensatori del DCS non servono e nemmeno l'altra elettronica analogica di contorno.
Considerando poi che il 90% dei modellisti usa il lokmaus o affini e già tanto se sfruttano il 50% delle potenzialità offerte dal DCC.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 10:14 
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despx ha scritto:

Frema frema ferma... qui si sta facendo un pò di confusione.
Analizzamo le cose:


Appunto, ferma tutto !
Non faccio alcuna confusione. Se ve la volete menare col digitale fate pure, DCC o DCS che sia.
A me va bene l'analogico sia nella gestione delle loco che nell'automatismo del plastico e ben mi guardo di andare a cercarmi grane col digitale che non semplifica una cippa, non è certo qualche filo in meno che fa la differenza e nella gestione del mio plastico non serve, la dimostrazione è appunto in quelle loco MTH piene di elettronica digitale ma anche di un casino di fili...
Certo che mettere il naso nelle realizzazioni digitali mi interessa e qualche sperimentazione mi piace farla ma poi non la applico al plastico... per il cruccio di Nuccio... :D
Le loco MTH che possiedo hanno tutte quella elettronica ma non erano disponibili in analogico altrimenti le avrei prese analogiche... :mrgreen:

Viva l'analogico e tanti fili ! :lol:

Queste sono vedute del sotto del mio plastico dove ci sono mal contati circa 2500 m di fili... ma è difficile vederli...

Immagine

Immagine


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 10:39 
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Località: Calabria del Nord:Castelcrati Terme(nome brevettato!)
max63 ha scritto:
Magari Antonello!!! A me avevano detto: fidati che con il DCC sono solo due fili...
mi sono fidato e sono due anni che saldo e cablo...

Massimo


Anche a me l'avevano detto :evil: ... la pubblicità è l'anima del commercio e chi ci
campa ritiene noi consumatori,in ogni ramo di prodotti,degli IDIOTI....pensate ai melensi
spot di banche ed assicurazioni(come diceva Grillo da comico: "vieni da noi che ti diamo fiducia,poi alla cassa
della tua banca ci hanno le penne con la catenella!");per non parlare-come medico-dei miracolistici
prodotti da banco che assicurano prestazioni intime da sballo ai nonnetti o performances
atletiche anche al peggiore dei pazienti reumatici,dopo essersi spalmati di
gel e pomate.... :lol:

Disillusi saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 11:00 
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Iscritto il: venerdì 13 gennaio 2006, 17:29
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Località: Torino
DARIO PISANI ha scritto:
max63 ha scritto:
Magari Antonello!!! A me avevano detto: fidati che con il DCC sono solo due fili...
mi sono fidato e sono due anni che saldo e cablo...

Massimo


Anche a me l'avevano detto :evil: ... l

Infatti bastano due fili se devi fare qualcosa di piccolo dove in analogico avresti un numero di fili quasi pari al grande impianto digitale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 11:30 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
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Località: Torino
Ragazzi, il mio era un intervento per uniformare le varie tecnologie elettroniche per il fermodellismo, non per esaltarle.
E' lapalissiano che per l'utente medio il DCC è già grasso che cola!
Tutto il "corollario" come DCS, Railcom, Xpressnet, Loconet, S88, interfacce pc, programmi pc, Android, ecc... sono per certi versi "fuffa" ideata dalle aziende del settore per "vendere" un pezzo in più.
Vi ricordo che il progetto originale della prima centrale DCC non era a microprocessore ma con un NE555 che generava la portante a 8KHz (gli Uno) e una manciata di IC a porte logiche e registri a scorrimento per creare gli Zero e quindi il segnale DCC...
La mia prima centrale DCC di 13 anni fa era all-in-one e non aveva nessuna diavoleria; solo un 16F876 che leggeva una tastiera a matrice e visualizzava i comandi su un display 2x16. Quello che potevo fare allora (comandare loco/accessori e programmare), lo faccio adesso anche se uso l'Xpressnet e USB per comodità ma sotto al plastico non ho ragnatele di fili ma solo due coppie, rosso/blu per il DCC delle rotaie e bianco/nero per il DCC degli accessori e un cavo multipolare a sei fili per L'XPressNet; tutte le utenze prendono segnale e potenza da questi 5 fili e basta perchè la mia filosofia, anche se non sembra magari, è semplicemente di giocare col trenino come facevo un tempo col trasformatore e le loco in analogico. Le varie diavolerie ed automatismi li lascio a chi ha voglia di complicarsi la vita o ha da gestire un mega plastico.

TZ, nel tuo plastico hai portali semaforici SBB e nella stazione nascosta carri americani :?: Sono curioso di vedere il tuo plastico, potresti postare, magari in un apposito topic, delle foto :D

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: Riuscremo mai ad avere un plastico 'senza fili' ?
MessaggioInviato: martedì 23 febbraio 2016, 12:07 
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Iscritto il: venerdì 20 gennaio 2006, 10:59
Messaggi: 5032
max63 ha scritto:
Magari Antonello!!! A me avevano detto: fidati che con il DCC sono solo due fili...
mi sono fidato e sono due anni che saldo e cablo


Del resto se vi accontentate (dal punto di vista estetico, di assortimento geometrie e di possibilità di controllo) del binario Roco Geo Line la promessa è ampiamente mantenuta: con una metrata di piattina a due fili tra centralina e binario hai realizzato tutto l'impianto elettrico (scambi compresi ... i cui decoder ed attuatori trovano posto nella finta massicciata) visto che tutti i segnali di controllo viaggiano attraverso le rotaie.
E questo non mi sembra poco (anche per binari che possono essere montati sul pavimento in maniera estemporanea) come esempio di modularità e possibilità di controllo.

Certo poi il desiderio di avere un binario quanto più realistico possibile, comprese le geometrie più intricate, la possibilità di controllare anche altri apparati (illuminazione, segnali ...), l'opportunità di automatismi e la necessaria retroazione comportano un ulteriore lavoro manuale per collegare, adattare, programmare ... la complessità si paga e non solo economicamente.

Comunque, facendo le giuste scelte, le linee dati e di alimentazione che viaggiano per il plastico possono essere molto ma molto ridotte ... certo è che dipende dalle capacità di ingegnerizzazione del singolo: non esistono dei kit "fatt'apposta" o delle "best-practices" capaci di risolvere tutte le esigenze (o almeno il 90%).

Diciamo pure che le complessità presenti nei ns. impianti derivano anche dal lungo periodo temporale in cui vengono pensati e realizzati. In quell'arco di tempo vari sono i fattori che influiscono sull'implementazione della parte elettrica: le personali conoscenze che (dovrebbero) migliorare, le tecnologie che cambiano e, non ultimo, le diverse disponibilità economiche. Avendo le idee molto chiare, capacità manuali, ampia disponibilità economica, facilità di approvvigionamento, e molto tempo libero (in modo da comprimere l'arco temporale della realizzazione) si possono realizzare impianti con un cablaggio ed una efficienza di funzionamento esemplari ... ma quanti compromessi abbiamo accettato perché almeno una delle precedenti condizioni non era verificata?


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