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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 21 febbraio 2016, 11:36 
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Grazie Fao, ma per quanto io guardi e riguardi tutte le mie foto italiane e tedesche, oltre a qualcuna di altre amministrazioni, non rilevo differenze importanti su questi particolari. Per cui, se contrasti ci sono con il prototipo penso di poter accettare un piccolo compromesso in questo senso. Comunque grazie, potrebbero venir fuori altre difformità. La base della ciminiera invece sarà corretta.
Saluti.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: sabato 19 marzo 2016, 10:04 
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Salve ragazzi. Ritorno in corsa dopo un periodo di intense attività familiari, che come sempre, mi attirano lontano dalle gioie del modellismo. Riprendo così il filo della mia esposizione cercando di illustrare al meglio gli ultimi aggiornamenti. E' il caso della verniciatura, che come sosteneva Paolo e con cui sono perfettamente d'accordo, deve riportare i colori della KEPV, quindi ancora allo stato d'origine, visto il tempo ristretto in cui la locomotiva ha circolato in Italia. In effetti non si procedeva immediatamente alla riverniciatura delle locomotive prussiane, ma solo dopo un certo periodo di prove, come ho avuto conferma da alcune altre locomotive (p.es. le 473 ex G 10 KEPV). Diverso il destino della 677 che potè svolgere servizio in Italia per un certo periodo agganciata a diverse loco italiane come rinforzo. Lascio la ricerca di ulteriori notizie al lettore.
Ecco alcune immagini della prima verniciatura, ancora non ritoccata con relative osservazioni.


Allegati:
Commento file: Lato sinistro con ancora alcuni particolari da verniciare.
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Commento file: Veduta del lato destro con la sostituzione dei respingenti sul pancone.
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Commento file: Primo piano del frontale con aggiuntivo GERARD per il gancio realistico.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: sabato 19 marzo 2016, 10:12 
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Ciò che viene dopo riguarda direttamente l’adeguamento del tender ad un aspetto più tollerabile alla vista di un modellista. Il modello Roco presenta anche qui mancanze di particolari essenziali come le scalette d’accesso anteriori e posteriori, le piastrine che simulano le casse portattrezzi laterali, i respingenti riferiti all’epoca del prototipo e i sopralzi della carboniera. Tutti questi aggiuntivi sono stati realizzati in copia sempre in resina, ed adattati al modello nei punti necessari.
Con molta pazienza ho svitato le viti d’ancoraggio della scocca in metallo e ho verificato che la piastrina elettrica è atta a ricevere uno spinotto per il decoder. E’ presente pure la presa per lo spinotto dei cavetti che provengono dalla cabina. Questi cavetti, una volta montata la locomotiva sui binari per la normale operatività, sono quanto mai insopportabili alla vista, così come anche all’incedere della stessa, essendo troppo lunghi e dovendosi accartocciare tra la locomotiva ed il tender. La cosa mi ha fatto riflettere sul come evitare questo inconveniente estetico ed ho deciso di intervenire sul tender. Ho cercato infatti di ricavare uno spazio sufficiente nella fessura che esiste per lo snodo del gancio in plastica e ho fatto alloggiare i due fasci di cavetti ai lati del perno di gancio. Una volta passati i cavetti ho rimontato la scocca del tender ed in questo modo i due fasci con lo spinotto svettano a fianco della piastrina con la presa. Ovviamente ho dovuto limare due appendici metalliche del tender disposti ai lati della carboniera (il coperchio in plastica con il carbone), così da facilitare il passaggio dei cavetti e non intralciare le fascette elettroniche che conducono la corrente dagli assi. A questo punto ho rimontato la scocca metallica e l’ho fissata. Ho così agganciato la locomotiva con il suo gancio in plastica e una volta provata la libera dinamicità dello snodo ho innestato lo spinotto nella sua presa della piastrina. Con il coperchietto della carboniera in plastica ho chiuso il tutto ed il gioco è fatto. Non si vedranno più i cavetti interferire con la cabina e con l’estetica realistica.
Adesso è la volta dell’aggiunta dei particolari necessari. Il modello Roco Playtime è privo del serbatoio cilindrico posteriore tipico di queste locomotive e di quasi tutte le loco tedesche (forse la Roco pensava di economizzare sul materiale!), benché presente sui modelli “professional”, e quindi ho voluto dotare il modello della parte mancante con un tondino di ottone da 5,00 Ø mm pieno, adeguatamente sagomato. Nelle foto si intravvedono le scalette da me costruite per lo scopo con filo d’ottone da 0,5 mm Ø e predellini sagomati con pezzi di refusi di resina, ad imitazione di quelli in uso su questi mezzi. Per le scalette posteriori invece ho fatto ricorso a delle scalette provenienti da scatole di montaggio della Revell (che produceva locomotive in kit di plastica). E’ bastato ritagliarne la giusta lunghezza e applicarle sul posto. La colla più usata qui è stata quella ciano-acrilica.


Allegati:
Commento file: Quegli orrendi cavetti come la coda di un alligatore... come si vede anche in altre foto precedenti.
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Commento file: Altra inquadratura dell'inserimento dei cavetti lato piastrina decoder.
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Commento file: Così ho sistemato i cavetti che provengono dalla locomotiva e che "farfalleggiavano" all'interno della cabina quando si agganciava il tender.
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Commento file: Si intravvede qui il sistema per nascondere l'antiestetico groviglio di fili del modello Playtime.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: sabato 19 marzo 2016, 10:43 
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Inoltre la carboniera può essere abbellita con i sopralzi reperibili nel mercato; io userò degli spezzoni di lastrina in plastica della Noch che riproduce dei pianali a simulazione del legno. Ognuno però può optare ovviamente per altre soluzioni. Inoltre qualunque altro aggiuntivo potrà essere ricavato dai disegni o dalle foto allegate. Alla fine del lavoro grosso si può vedere il prodotto finito con il corpo tender richiuso.
Ormai sono alla fine della fatica e posso dire di essere soddisfatto, principalmente perché ho recuperato un modello Playtime che altrimenti sarebbe rimasto un semplice giocattolo. Noi modellisti speriamo semprer che la grosse ditte producano modelli di questo tipo, che da un lato ci darebbe la possibilità di spendere relativamente poco nell'acquisto, dall'altro ci consentirebbe di manipolare il modello senza dover rimpiangere errori e rotture varie.
L'ultimo passo nella modifica della locomotiva S 10 concerne la classificazione, che in questo caso rimarrà sempre provvisoria. Ma posterò quanto prima la versione definitiva.
Saluti, Claudio Nastasi.


Allegati:
Commento file: Vista di 3/4 posteriore. Da notare le scalette ed il serbatoio come aggiuntivi personali.
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Commento file: Veduta d'insieme del modello con il tender agganciato.
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: mercoledì 23 marzo 2016, 11:15 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
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Località: San Martino Buon Al.
Sono giunto alla fine del mio sfizioso lavoro di trasformazione, anche se non di grande spessore. Ogni impegno modellistico è una sfida con sé stessi e con i materiali a disposizione. Presento quindi le ultime foto del modello finito in confronto al modello originale della BR 17 commercializzato dalla ROCO. In queste foto si potranno osservare le profonde diversità tra i due modelli, ma anche tra i prototipi provenienti dalle ferrovie tedesche.
Dopo di ciò passo le ultime parole al lettore e quindi chiudo il mio post con la promessa di ritornare con un altro modello che già sto curando in officina.
Saluti, Claudio Nastasi.

PS.:In ultimo chiedo scusa per la qualità delle foto se non riscontrano l'approvazione dei puristi fotoamatori, ma ho fatto del mio meglio per documentare il processo costruttivo. Certo Benedetto fosre mi rimprovererebbe, ma i mezzi disponibili sono limitati.


Allegati:
Commento file: Le testate diverse fanno capire quanto sia stata profonda la trasformazione.
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Foto personali 001+1.jpg [ 161.21 KiB | Osservato 3067 volte ]
Commento file: La sezione di testa della loco.
Foto personali 002+1.jpg
Foto personali 002+1.jpg [ 165.89 KiB | Osservato 3067 volte ]
Commento file: Posteriori a confronto.
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Foto personali 006+1.jpg [ 172.2 KiB | Osservato 3067 volte ]
Commento file: Il modello finito lato destro.
Foto personali 007+1.jpg
Foto personali 007+1.jpg [ 165.88 KiB | Osservato 3067 volte ]
Commento file: Ecco il raffronto tra i modelli.
Foto personali 008+1.jpg
Foto personali 008+1.jpg [ 212.24 KiB | Osservato 3067 volte ]
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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: mercoledì 23 marzo 2016, 19:10 
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Nome: Paolo Bartolozzi
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Leggo solo adesso.... :oops: essendo stato affaccendato in faccende motoristiche nell'ultimo fine settimana e giorni successivi :mrgreen:
Il serbatoio che si trovava sulla cassa degli attrezzi del tender, conteneva il gas necessario ad alimentare l'impianto di illuminazione, questo solo nel caso la locomotiva fosse stata dotata di illuminazione a gas.
Nel caso di illuminazione a olio o altri combustibili liquidi, quel serbatoio non era presente sul tender e i fanali avevano una foggia ben differente....Questo succedeva ovviamente nelle amministrazioni ferroviarie germaniche dell'epoca.
Venendo alla 676 oggetto della elaborazione, in Italia già nei primi anni del secolo -non ricordo la data :oops: -l'illuminazione a gas era stata velocemente eliminata su tutto il materiale rotabile, questo in seguito a disastrosi incidenti che avevano coinvolto convogli aventi l'impianto di illuminazione a gas alimentato sia con bombole/serbatoi montati sui telai delle carrozze, sia con carri serbatoio che alimentavano l'intero convoglio tramite condotta passante del gas.
Quindi ritengo, ma prendi la mia opinione non certa al 100% che la prima cosa eliminata dalle locomotive giunte in Italia dopo la Prima Guerra Mondiale siano stati proprio i serbatoi del gas, soprattutto per rispettare le disposizioni emanate a inizio del secolo riguardo tale tipo di illuminazione.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: giovedì 24 marzo 2016, 10:28 
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Iscritto il: sabato 14 gennaio 2006, 17:39
Messaggi: 851
Località: San Martino Buon Al.
Grazie mille per l'informazione, che ovviamente non avevo disponibile al momento. Tu hai certamente documentazione precisa per questo periodo storico. Adesso però mi sembra troppo tardi per intervenire, a rischio di rovinare e vanificare tutto il lavoro fin qui svolto. Mettiamola così: l'unica cosa che differenzia la configurazione tedesca da quella presumibile italiana è la presenza di questo serbatoio sul tender. Bene! A questo punto ipotizzo che la locomotiva sia appena giunta nella nostra amministrazione e che la prima cosa fatta sia stata quella di svuotare il serbatoio di tutto il gas rimanente. Immagino così una locomotiva priva di qualsiasi pericolo, ma conservando la configurazione tedesca per qualche breve tempo ancora. D'altronde è noto che in Italia spesso certe regole vanno in deroga a seconda delle officine in cui si svolgono le attività di manutenzione e, non avendo la certezza assoluta degli avvenimenti, trovo un compromesso plausibile, specie riferendomi ai miei gusti estetici. Questa loco infatti mi piace proprio per la veste tedesca che ostenta. Comunque è un "compromesso" che accetto e certamente terrò presente l'informazione per le mie prossime trasformazioni. Ti ringrazio infinitamente e spero che tu possa darmi sostegno nei miei prossimi lavori.
Lode al forum che diventa così uno strumento indispensabile per il modellista.
Saluti, Claudio Nastasi.


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 Oggetto del messaggio: Re: Una 676 FS fatta in casa.
MessaggioInviato: domenica 27 marzo 2016, 18:09 
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Iscritto il: domenica 15 gennaio 2006, 11:18
Messaggi: 369
Ciao Claudio.

Ho già avuto modo di complimentarmi con te anche nella nostra recente chiacchierata telefonica: ci metti sempre il cuore in ogni modello che realizzi!
Sei un grande esempio di militante umile e maestro espertissimo nell'arte del modellismo ferroviario!
Mi piacerebbe poterti seguire più assiduamente ma tempi e distanza non mi agevolano!
Ci vedremo a Verona!

Un caro saluto.


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