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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 9 marzo 2016, 10:58 
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Iscritto il: sabato 27 ottobre 2007, 9:02
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Nicola, i colori che hai preparato si avvicinano molto a quel pezzo di rotaia, ma calcola ne nell'uso quotidiano, le rotaie, a causa della polvere dei freni, il grasso che cade dei mezzie porcheria varia, risultano molto più zozze e scure, se poi piove, o c'è nebbia è ancora peggio...
I colori dello spezzone, li userei per rotaie con poco traffico come tronchini, binari morti poco usati ecc...
Tanto per darti un'idea, io mi orienterei sul terra di Siena (anche bruciata) o un ruggine scuro ma attento che il ruggine è bastardo....a volte una volta essicato vira troppo al rosso/arancione quindi occhio!

Ciao
Despx


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 9 marzo 2016, 12:13 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Mille grazie!
Farò qualche foto in giro a Casalecchio: tanto di stazioni e fermate su linee secondarie ho vasta scelta! :D
Speriamo solo di beccare una giornata con un poco di sole prima del prossimo weekend. :roll:

Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 9 marzo 2016, 12:41 
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Nome: Benedict Littlesaturday
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Nicola ti consiglio anche di provare il "ruggine rotaie" Puravest, sembra un colore strano, tono terra bruciata, ma effetto realistico, poi come hai detto tu ognuno di noi vede i colori con occhio diverso.

Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 15 marzo 2016, 21:54 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Questa settimana è stata proficua: complice uno sprazzo di sole, sono riuscito a fare alcune fotografie in stazione a Casalecchio per verificare e perfezionare ulteriormente i colori per la stazione di Caprazzino. Non ero infatti del tutto soddisfatto del colore scelto per le traversine, dato che non avevo potuto fare il confronto con un pezzo reale come nel caso della rotaia. Sa da il caso però che qualcuno abbia pensato di usare delle traverse in CAP per delimitare l'area di parcheggio dopo il riassetto del piano binari.

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Ovviamente non potevo lasciarmi sfuggire questa ghiotta occasione, quindi mi sono aggirato con fare sospetto tra le auto in sosta con cellulare alla mano e la mia barretta di vetronite di test per fare un confronto. Come immaginavo, il colore che avevo trovato non si avvicina troppo al colore della traversa nel parcheggio, risultando troppo chiaro, ma la forma è abbastanza simile alla traversa dei flessibili PECO.

Immagine

Già che c'ero ho fatto qualche foto anche al binario di corsa, ora desolatamente isolato nel piazzale vuoto: la forma della traversa è più simile a quella del deviatoio ed il colore appare solo vagamente più chiaro.

Immagine

Ho quindi preparato una nuova miscela: grigio chiaro FNM (245), marrone giallo (101) e nero (110) in proporzione 7:7:1 che, insieme con mio padre abbiamo deciso di provare su uno spezzone di traversine di un vecchio binario Lima prima di applicare ad aerografo al mio deviatoio.

Immagine

Essendo il mio primo lavoro ad aerografo non sono ancora pratico dello strumento, quindi ho deciso di fare una ulteriore prova di come la vernice avrebbe aderito a particolari metallici. In questo caso ha fatto da cavia uno spezzone di vecchio binario Rivarossi.

Immagine

L'applicazione del colore è avvenuta su tutto il complesso rotaie/traversine dopodiché, a vernice ancora non del tutto asciutta, ho rimosso lo strato che colorava il fungo facendo pressione con uno stuzzicadenti. Non sono stato del tutto soddisfatto del risultato a causa di alcuni "trucioli" di vernice che si sono accumulati qua e là durante l'operazione di pulizia: se ne intravedono alcuni a destra nella foto, sopra le ultime due attacchi: per questo motivo sul deviatoio opterò per una passata con la carta abrasiva più fine che ho a disposizione.

Immagine

Quanto al colore complessivo, il risultato non mi dispiace affatto: mi pare abbastanza convincente. Anche osservando da vicino, i dettagli degli attacchi mi paiono ben conservati, sia nella zona del cuore che nella zona degli aghi, e la naturale rugosità della vetronite pare simulare abbastanza bene la tessitura della traversa in CAP, come potete vedere qui sotto.

Immagine

Immagine

Fin qui tutto bene, ma ora arriva il difficile: colorare la rotaia. Ho letto che molti hanno scelto di colorare la rotaia con un pennello sottile, ma avendo un aerografo sotto mano ho deciso di provare questa tecnica, anche per imparare qualcosa di nuovo. Ovviamente prima ho fatto qualche prova su una paio di cavie, onde evitare di rovinare il lavoro fatto sul deviatoio: prima di tutto ho applicato una mano di miscela 1:1 di marrone giallo (101) e arancio ossido (030) ad uno spezzone di un vecchio binario Rivarossi.

Immagine

Soddisfatto del risultato, ho applicato la stessa miscela allo spezzone di binario Rivarossi che avevo precedentemente colorato in color cemento. In questo caso ho trattato diversamente le due rotaie, come potete vedere dalla foto qui sotto.

Immagine

Per la rotaia inferiore ho deciso di applicare una mascheratura sulla traversina con del nastro carta appena appoggiato prima di stendere il colore: il risultato è uno stacco netto tra il color cemento ed il color ruggine della rotaia e degli attacchi, come si può intuire sul lato interno. Ritenendo lo stacco troppo netto, per la rotaia superiore invece ho volutamente evitato la mascheratura ed ho cercato, per quanto la mia ignoranza dell'uso dello strumento mi abbia consentito, di sfumare il colore dalla rotaia alla traversa.

Mi pare che quest'ultima soluzione sia più fedele alla realtà di un binario in uso, come si può vedere nella foto qui sotto che ritrae in alto i binari di corsa lato Porretta (il 2 ed il 3) della stazione di Casalecchio Garibaldi ed in basso il binario di sorpasso e di raccordo alla rimessa ex FCV (bin. 1). Nei primi lo stacco di colore tra gli attacchi e la traversa è decisamente meno netto di quanto non accada nel binario in primo piano, decisamente meno in uso...

Immagine

Qui sotto potete vedere il risultato finale di tre ore di lavoro, prove comprese ovviamente; non è perfetto, ne sono consapevole: in particolare ci sono due-tre sbavature che mi hanno fatto proprio arrabbiare, che dovrò cerare di mascherare in vario modo; inoltre devo ancora rimuovere la parte di vernice che ricopre il fungo della rotaia, dare una bella passata di polvere di grafite agli attacchi speciali e dipingere di rosso i tiranti. Ma devo ammettere che non sono del tutto scontento della mia prima esperienza di invecchiamento o meglio di coloritura delle rotaie.

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Poiché questa foto vira abbastanza decisamente al blu, ve ne allego un'altra vista più di lato in cui il colore è un poco più realistico: l'effetto complessivo mi pare abbastanza valido.

Immagine

A presto, e siate clementi!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 16 marzo 2016, 13:27 
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Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
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Località: Massa Finalese (MO)
Con i colori ho più di qualche problema (prova a farmi scegliere tra due campioni uno giallo e uno verde con tonalità abbastanza vicine e poi vedi cosa ti tiro fuori), ma il risultato mi pare convincente!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 17 marzo 2016, 18:01 
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Ottimo risultato.Bravo! :)


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 22 marzo 2016, 22:52 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Buona serata agli amici del forum e grazie mille per vostri commenti positivi!

Dopo aver verificato con soddisfazione la possibilità di autocostruire i deviatoi in codice 75 per i binari principali di Caprazzino, ora tocca ai deviatoi in codice 60 per i binari di scalo ed il raccordo industriale con la Saltarelli e Migiani. Il tutto ovviamente parte dal progetto del deviatoio: in questo caso mi sono basato su un piano di posa di un deviatoio semplice armato con rotaie RA 36 S cortesemente fornitomi da Davide Bombarda e questa foto (link) pubblicata da Stefano Minghetti.

Immagine

Ho dovuto adattare il piano di posa a causa del diverso angolo di deviata, ma fortunatamente mi è venuto in aiuto Templot. Questo che vedete sotto è il piano di posa di uno dei due deviatoi del raccordo industriale. A sinistra ho già iniziato il lavoro di sistemazione delle traverse -le prime 6-, mentre tutte le altre sono ancora nel formato originale: niente traverse doppie e niente spaziatura variabile.

Immagine

Il programma permette di cambiare tutti i parametri delle traverse per mezzo di un menù a cui si può accedere da "real > shove timbers..." o premendo i tasti "shift + F10".

Immagine

Oltre alla finestra a sinistra, compare per ogni traversa un codice identificativo. Cliccando su di esso la traversa viene evidenziata in rosso, mentre risultano in blu le traverse già modificate. Vengono inoltre popolati i campi della finestra per la modifica del piano di posa.

Immagine

Il primo parametro da modificare è il centro (centre), in secondo luogo la larghezza (width). Mentre quest'ultima è un parametro assoluto che può essere impostato differentemente per ogni traversa, il centro è un parametro relativo il cui zero può essere assegnato ad una qualunque delle altre traverse. In particolare, per quanto riguarda la traversa S4, è conveniente impostare lo zero sulla traversa S3: per farlo basta selezionare la S3 e premere il pulsante set zero.

Immagine

Selezionando nuovamente S4 il parametro centre riporterà la distanza tra questa traversa ed S3. A questo punto, premendo sul pulsante data... è possibile accedere al menù per la configurazione dei parametri della traversa. Volendo impostare una distanza di 7.7mm dalla precedente traversa e considerando che il valore attuale è 10.88mm è necessario impostare un valore di -3.18mm nella prima riga. Inoltre la traversa risulta troppo larga, 3.45mm contro 3mm: per correggere questo valore è necessario impostare la metà della differenza nell'ultima riga, in quanto Templot aggiunge o sottrae questa quantità ad entrambi i lati della traversa, quindi -0.225.

Immagine

Con un po' di pazienza ho sistemato tutte le traverse e corretto per ciascuna anche l'angolo -twist- rispetto all'asse del corretto tracciato: questo infatti deve essere uguale a quello che la traversa forma con l'asse del ramo deviato. Per questo è possibile accedere nuovamente al menù data... oppure è possibile cliccare direttamente sul valore da cambiare -1.92 degrees- ed impostare il nuovo valore, nel caso della traversa T5 si tratta di 3.7 gradi.

Quanto alla lunghezza della traversa, il modo più semplice che ho trovato è quello di abilitare la visualizzazione dei bordi della massicciata ed impostare la larghezza di quest'ultima alla larghezza della prima traversa a sinistra, nel mio caso 30mm. Per fare questo è necessario spuntare le prime due voci del menù geometry > trackbed edges (add trackbed edge TS e add trackbed edge TS) e poi cliccare sulla terza voce dello stesso menù (trackbed width...).

Immagine

Il risultato finale lo potete vedere qui sopra: ho già tagliato tutte le traverse e sistemate in posizione sul nastro biadesivo. A questo punto ho iniziato a segnare su ciascuna traversa la posizione dell'attacco: anche questa volta mi sono servito di materiale Weinert, ma dovendo lavorare con le rotaie codice 55 di Peco ho scelto il codice 74012, una lastrina fotoincisa che riporta solo le caviglie di fissaggio delle piastra e non quella dell'attacco indiretto onde evitare di ridurre troppo l'altezza utile per il bordino. Potete vederle a destra in questa foto, in cui è possibile apprezzare anche la differenza tra i tre profili di rotaie usate nel mio plastico: cod.100, cod.75 e cod.55.

Immagine

Per essere il più possibile preciso ho posizionato ciascun attacco sulla traversa servendomi di una pinzetta ed aiutandomi con i forellini predisposti per i chiodi. Un comune pennarello indelebile da lucidi è più che sufficiente per segnare la posizione sul rame.

Immagine

A questo punto ho preso in mano i mio fedele utensile abradi-traverse e con una buona dose di pazienza ho limato ciascuna traversa. Grazie a mio padre sono riuscito a trovare la giusta carta abrasiva: WPE 421 al Carborundum o carburo di silicio, normalmente utilizzata per le levigatrici a nastro. Questa carta ha un verso, che è bene rispettare quando si lavora un materiale come l'FR4, ma mi ha permesso di realizzare tutte le traverse con un solo cursore.

Immagine

A questo punto ho iniziato a stendere un velo sottilissimo di stagno su ciascuna piazzola e sulla parte inferiore di ciascun attacco. Scaldando la piazzola, le due parti stagnate aderiscono rapidamente e senza problemi, formando una unione solida e senza parti sporgenti che possano ostacolare la circolazione dei mezzi.

Immagine

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 23 marzo 2016, 9:03 
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Nome: Benedict Littlesaturday
Iscritto il: lunedì 18 ottobre 2010, 10:39
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Località: Sutri (VT)
Nicola.Testoni ha scritto:
Buona serata agli amici del forum e grazie mille per vostri commenti positivi!


Grazie a te Nicola nel renderci partecipi della tua arte. Se avessi letto prima le preziose informazioni da te fornite i miei deviatoi in codice 75 sarebbero venuti un po' meglio :wink:
Buon lavoro,
Massimo


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 27 marzo 2016, 11:09 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona Pasqua a tuttli gli amici del forum!

Auguri scambiosi a tutti!
Immagine

A martedì!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 27 marzo 2016, 13:10 
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Nome: Francesco Saravalle
Iscritto il: domenica 4 aprile 2010, 15:07
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Località: Amelia (TR)
Ciao Nicola, Auguri scambiosi e...ricambiati.

lavoro certosino e da oreficeria ma ....... tornando al grezzo mondo della ferrovia non ti pare che le traverse siano troppo sottili?

Prevedi di sostituirle?

Ciao
Francesco


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 28 marzo 2016, 14:54 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Ciao Francesco, grazie per il commento!

Ho controllato la dimensione delle traverse; il piano di posa del deviatoio che ho preso come esempio prevede tre diverse larghezze: 240mm, 250mm e 300mm, che in scala diventano rispettivamente 2.76mm, 2.87mm e 3.45mm. Io ho scelto una larghezza di 3mm, quindi sono leggermente troppo grosse, ma ho fatto il possibile per smussare gli spigoli come al vero.

Questo tipo di deviatoi, sia come traverse che come profilo delle rotaie si vedono raramente in commercio, per questo penso possano dare l'effetto di essere troppo sottili. Dai una occhiata anche qui magari [link]: è una immagine interessante perché permette di confrontare a Milano Smistamento tre diverse tipologie di deviatoi. Sotto, traversinatura in legno con spaziatura non uniforme e doppioni, al centro, traversinatura in legno con spaziatura uniforme, sopra traversinatura in cap. Come puoi vedere, la differenza di spessore e spaziatura è significativa.

Ma secondo voi, in alto a sinistra vicino alla draisina, qualcuno ha alternato taverse in legno e traverse in cap?

Un caro saluto,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 28 marzo 2016, 15:12 
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Nome: Francesco Saravalle
Iscritto il: domenica 4 aprile 2010, 15:07
Messaggi: 595
Località: Amelia (TR)
Ciao Nicola e grazie per il tuo riscontro !

Io, però, non mi riferivo alla larghezza delle traversine ma l'altezza, lo spessore insomma.

Non ti pare troppo sottile ?


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 29 marzo 2016, 19:22 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum e grazie per i vostri commenti!

Le vacanze di Pasqua sono state fruttuose quest'anno e non solo sono riuscito a portare a termine il lavoro sul primo deviatoio in codice 60, ma sono anche riuscito a portare a buon punto il lavoro sul secondo deviatoio della coppia che formerà la comunicazione semplice del raccordo Saltarelli e Migiani. Come anticipato, la posa degli attacchi questa volta è avvenuta prima della posa delle rotaie, che sono saldate invece di essere incollate con la ciano-acrilica come del caso del deviatoio con traverse in cap.

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Nella foto qui sopra potete vedere al centro il coppione in corrispondenza del punto di articolazione degli aghi, nella sua prima realizzazione. Per consentire una corretta articolazione degli aghi ho dovuto rimuovere gli attacchi interni e sostituirli con una giunzione da scala N tagliata a metà. Un altro lavoro di taglio e cucito ho dovuto farlo nella zona del cuore.

Immagine

Qui infatti ho dovuto lavorare sia sugli attacchi in corrispondenza del cuore, adattando la lunghezza di alcuni attacchi speciali, sia in corrispondenza delle controrotaie, dove ho corretto alcuni attacchi normali rimuovendo l'attacco interno. Infatti la controrotaia di Weinert corrisponde in altezza piuttosto bene ad un codice 75, il cui profilato è alto 1.9mm, mentre risulta troppo alto per il codice 60, alto 1.5mm. Fortunatamente gli attacchi di Weinert, nella parte corrispondente alla piastra, sono spessi 0.4mm, quindi è sufficiente "attaccare" direttamente la controrotaia alla traversa per eliminare la differenza in altezza.

Immagine

Terminata la posa degli attacchi, ho iniziato a posare le rotaie, partendo dal cuore. In questi deviatoi il cuore non è un monoblocco in fusione ma è realizzato accostando due rotaie adeguatamente sagomate, pertanto ho voluto ricreare lo stesso effetto lavorando a mano le rotaie del cuore, senza utilizzare le dime realizzate in precedenza. Con un po' di pazienza, e lasciando un minimo di spazio per enfatizzare l'effetto, non è stato difficile ottenere un buon risultato.

Immagine

Per quanto riguarda la rotaia dell'ago, questa è divisa in tre parti: a sinistra la zampa di lepre, isolata elettricamente dal resto del deviatoio ma equipotenziale a cuore per una migliore continuità elettrica nella zona nociva; al centro la rotaia che collega la zampa di lepre all'ago; a destra l'ago vero e proprio, già sagomato e separato per realizzare la versione articolata.

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Ho installato gli aghi solo al termine, dopo avere installato tutte le altre rotaie che compongono il deviatoio ed aver effettuato un certo numero di test di circolazione con successo. Solo a questo punto ho iniziato la saldatura definitiva dei contraghi, tenuti in posizione fino ad ora solo con tre saldature, due alle estermità ed una al centro: ho osservato che conviene ritardare quanto più possibile questa oprazione perchè in questo modo risulta più facile apportare evenutali correzioni allo scartamento in caso di problemi di circolazione.

Immagine

Per quanto riguarda l'installazione degli aghi, ho replicato il procedimento illustrato sul canale YouTube di Fast Track (link), sfruttando una giunzione per scala N sagomata a necessità. Dopo averla tagliata a metà con un tronchese molto affilato ho ripristinato la forma spingendola a forza lungo la rotaia, fino a portarla in posizione. A questo punto, dopo una passata di flussante l'ho bloccata in posizione sul coppione ed inserito uno alla volta gli aghi per testarne il funzionamento.

Immagine

Gli aghi sono trattenuti in posizione per mezzo di un sottile filo di rame saldato sul lato esterno della rotaia per non alterare il profilo dal lato del bordino. Ho saldato il filo avendo cura di scavalcare la giunzione per consentire una più facile articolazione; il filo inoltre garantisce una buona continuità elettrica. Ovviamente a questo punto ho effettuato altre prove di circolazione, temendo indesiderati inpuntamenti nella zona della articolazione, ma fortunatamente tutto è filato liscio.

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A questo punto, completato il deviatoio, ho preparato i tiranti degli aghi: singoli in questo caso, come ho visto in alcuni casi di deviatoi presenti nei raccordi. Dopo avere prestagnato aghi e tiranti in separata sede, è stato sufficiente una minima pressione con il saldatore per ottenere una buona connessione e chiudere il lavoro anche su questo deviatoio.

Immagine

Ovviamente anche qui dovrò poi procedere alla colorazione con aerografo: questa volta però cerdo che accumulerò un certo numero di pezzi per ottimizzare il lavoro.

@Francesco
Dopo il tuo commento sullo spessore ho fatto qualche altro controllo. L'altezza delle traversa al vero dovrebbe essere quasi ovunque 150mm tranne in zona aghi dove si scende a 140mm, che in scala diventano rispettivamente 1.72mm e 1.61mm. La lastrina ramata che ho usato è spessa 1.75mm, rame compreso, ma scende a 1.6mm dopo aver rimosso il rame. In effetti è un poco sottile: spero che una volta inghiaiata la differenza non si noti.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 30 marzo 2016, 8:58 
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Nome: G.P.
Iscritto il: lunedì 25 gennaio 2010, 0:08
Messaggi: 1715
anzitutto complimenti per il lavoro che stai facendo......grandioso a dir poco.

Per quanto riguarda la colorazione delle rotaie, deviatoio a parte, volevo consigliarti di dipingere le rotaie sfilate...senza traversine attaccate.

Questo per ridurre il rossiccio della giunzione, in quanto meno realistico.

continua cosi...ti seguo.

ciao!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 5 aprile 2016, 21:16 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Al contrario di quello di Pasqua, questa settimana è stato decisamente poco produttiva dal punto di vista modellistico. Una serie di impegni e di altre attività famigliari hanno purtroppo ridotto all'osso i progressi sui deviatoi. In particolare mi sono occupato di fare qualche ritocco al deviatoio in codice 60 che avevo già realizzato ed a preparare tutte gli spezzoni di rotaia per il completamento del secondo deviatoio della comunicazione semplice.

Immagine

Il tutto è partito dall'immagine qui sopra, una ripresa aerea di una comunicazione semplice sinistra vicino al ponte trasbordatore di Milano Smistamento (link). Ingrandendo l'immagine si può osservare bene la disposizione delle traverse tra i coppioni posti prima e dopo il cuore: la punta del cuore è posta al centro ed un ugual numero di traverse la separa da ciascun coppione. Nel mio caso questo non avveniva e rendeva più difficile impostare la traversinatura della comunicazione. Per questo motivo ho deciso di modificare la disposizione delle traverse di entrambi i deviatoi secondo la configurazione che potete vedere qui sotto.

Immagine

Rispetto alla versione precedente, ho arretrato di una posizione il coppione posto dopo il cuore e diversificato, come al vero, la disposizione delle traverse che seguono per permettere il corretto posizionamento della coppia di deviatoi e garantire il rispetto dell'interbinario progettato di 50mm, come potete vedere qui sotto.

Immagine

Lo spostamento delle traverse del deviatoio già realizzato ha richiesto una discreta mole di lavoro: infatti ho dovuto dissaldare le traverse esistenti -abbastanza difficoltoso, soprattutto a causa del mio timore di piegare le rotaie- e realizzarne altre quattro ex-novo. Fortunatamente tutto è filato liscio.

@crystal13: ti ringrazio per il suggerimento, ci avevo pensato anche io ma temo che il colore si rovini al momento di incollare le rotaie con la ciano-acrilica. Hai esperienze in merito?

A presto!


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