Oggi è giovedì 23 ottobre 2025, 10:33

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]




Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 376 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 ... 26  Prossimo
Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 12 aprile 2016, 21:38 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Durante quest'ultima settimana ho lavorato su vari fronti contemporaneamente. Innanzitutto ho portato avanti il lavoro sulla comunicazione semplice in codice 60: il secondo deviatoio è completo di tutto tranne che degli aghi, dato che purtroppo ho terminato le giunzioni. Nella coppia di immagini qui sotto potete vedere l'effetto che fanno i due deviatoi accoppiati posizionati sul modulo che presto li ospiterà definitivamente.

Immagine

Immagine

In attesa che arrivino dalla Germania le giunzioni per i binari codice 60, i chiodini ed ulteriori attacchi, ho preparato uno dei template per la posa delle traversine. Dovendo infatti autocostruire tutti i binari di scalo e del raccordo, vale la pena di tenere in considerazione la corretta disposizione delle traverse. Com'è possibile leggere nell'interessantissimo sito della linea Ostiglia-Treviso [link], fino al 1956 il numero di traverse per ogni campata, ovvero per ogni tratto di binario compreso fra due giunzioni, varia in funzione della maggiore o minore resistenza richiesta dal binario, così come varia l'interasse tra due traverse: più elevato al centro e più ridotto nella zona di giunzione.

Immagine

Nell'immagine qui sopra potete vedere il template che ho realizzato come prova per una campata da 12m con 17 traverse. Essendo Caprazzino una stazione appartenente alla rete secondaria ed essendo i binari di scalo e di raccordo gli unici rimasti ancora con armo R.A. 36 S, molto probabilmente opterò per una soluzione da 14 traverse per campata da 12m. Il template in foto è stato realizzato semplicemente incollando su un foglio di cartoncino da 0.5mm il foglio A4 prodotto da Templot e poi tagliando pazientemente con il cutter gli alloggiamenti per le singole traverse.

Immagine

Già che avevo per le mani il cartoncino, ho deciso di iniziare il lavoro per la sopraelevazione della curva di ingresso della stazione di Caprazzino lato Urbino. La piccola montagna di listelli che vedete nella foto qui sopra è quanto mi è servito per realizzare rapidamente e senza altri fissaggi che non semplice colla vinilica il profilo rialzato. In questo caso, visto il raggio fortemente compresso della curva ho deciso di attenermi strettamente alla norme NEM, in particolare la 114 (link) e la 113 (link), che prescrivono un'altezza massima di 1mm ed una lunghezza del raccordo di 360mm per una curva di raggio 600mm come nel mio caso. Utilizzando due listelli sovrapposti di cartoncino da 0.5mm, lunghi circa 9cm e larghi 3mm, sono riuscito ad ottenere un risultato soddisfacente in breve tempo.

Immagine

Per quanto riguarda le rampe di raccordo, oltre al cartoncino da 0.5mm, ho sfruttato anche dei comunissimi fogli di carta spessi 0.1mm da cui ho tagliato delle striscioline larghe 3mm di lunghezza variabile, rispettivamente 36mm, 72mm, 108mm e 144mm. Considerando anche un tratto a spessore 0 ed incollando le striscioline l'una sull'altra a partire dalla più corta, in pratica ho diviso la lunghezza di mezza rampa in 5 parti, lunghe ciascuna 36mm di spesso gradatamente crescente. Un passata di carta vetrata alla fine è stata più che sufficiente per eliminare ogni asperità residua.

Immagine

Per aumentare il numero di punti di contatto quando posizionerò le rotaie credo proprio che valuterò la possibilità di incollare al centro una seconda serie di striscioline di cartoncino, questa volta non sovrapposte, per raggiungere un'altezza di 0.5mm. Nel frattempo ho iniziato ad incollare le rotaie della rampa nella parte nascosta.

Immagine

A presto!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 19 aprile 2016, 21:30 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Finalmente sono arrivati dalla Germania gli ultimi componenti per i miei deviatoi in codice 60! Come giunzioni ho scelto le SL210 di Peco: si sono dimostrate ottime sia come tenuta che come altezza del profilo. Inoltre sono lunghe esattamente come un coppione, quindi si mascherano molto bene nella zona di articolazione degli aghi. Sono giusto un poco strette, quindi ho dovuto "forzarle" leggermente per garantire una sana mobilità degli aghi. Il risultato complessivo però mi soddisfa, e quanto alla circolazione dei mezzi non ho riscontrato alcun problema, sia sul corretto che sul ramo deviato.

Immagine

Altro particolare assolutamente minuscolo sono le riproduzioni delle piastre di giunzione: ho scelto l'art.74017 di Weinert. Sebbene il produttore indichi che queste piastre sono per rotaie codice 75, il fatto che siano compatibili con gli assali  RP-25 le rende facilmente impiegabili anche su codici leggermente più bassi.

Immagine

Giusto per darvi una idea delle dimensioni, l'oggetto su cui sono appoggiate è una gomma pulisci binari di Roco, che misura circa 7x4cm. Inoltre sono rimasto piacevolmente stupito nel notare che la faccia interna e quella esterna delle giunzioni sono diverse: una riporta bulloni tondi ed una bulloni quadrati. Un tocco di finezza che ho molto apprezzato! Fino ad ora le avevo trascurate, ma dopo averle utilizzate ed applicate ai miei deviatoi credo proprio che non potrò farne più a meno. Giudicate voi!

Immagine

E' stato facilissimo applicarle: mi è bastato depositare una goccia di colla cianoacrilica in corrispondenza del coppione con la punta di uno stuzzicadente e poi esercitare una leggerissima pressione con l'altra punta per pochi secondi. A questo punto è giunto il momento di iniziare a pensare al resto del binario codice 60, a partire dalle traverse.

Immagine

Per realizzarle ho tagliato tanti spezzoni da 30mm di un profilato per modellismo navale con sezione 3x2mm di colore il più simile possibile al legno di quercia, così da rendere più semplice il futuro invecchiamento. L'unica cosa di cui mi sono dovuto preoccupare è stata la riduzione della sezione da 3x2, decisamente troppo massiccia, al valore corretto in scala di 2.75x1.6mm. Per fare questo ho realizzato una semplice levigatrice ruotando di 90 gradi il supporto per il trapano a colonna e qualche scarto di legno.

Immagine

Per una regolazione fine dello spessore ho utilizzato dei cartoncini da 0.5mm di spessore, mentre per mantenere in posizione le traverse ho realizzato una specie di forcella con i resti delle traversine in FR4. Con riferimento all'immagine qui sopra, per evitare di lanciare traversine in giro per la stanza, è stato necessario inserire le traverse da levigare da destra a sinistra mentre il trapano ruota in senso antiorario, così da spingere la traversa contro la forcella.

Immagine

In breve tempo sono riuscito ad ottenere uno spessore accettabile di 1.6mm, ovviamente controllato con il calibro. Prima di installare le traverse ho anche lavorato sull'altro lato portandolo a 2.75mm. A questo punto è stata sufficiente un poco di colla vinilica per fissare in posizione le traverse; per controllare lo spaziatura ho realizzato una dima in carta in scala 1:1. Inoltre ho previsto di installare tre traverse in FR4 su cui saldare le rotaie per conservare la forma.

Immagine

Considerando l'età e la natura del raccordo, credo che un minimo di imprecisione nella posa contribuisca a rendere l'effetto da ferrovia secondaria. Spero di poter continuare presto il lavoro di posa così da poter applicare anche i circa 2000 chiodini che ho acquistato a questo scopo.

A presto!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 26 aprile 2016, 21:41 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Il lavoro di posa del binario in codice 60 continua alacremente. Per rendere più regolare il processo di sagomatura delle traverse ho realizzato una struttura un poco più solida e decisamente più stabile di quanto vi avevo fatto vedere la settimana scorsa.

Immagine

Ho realizzato questa "alzatina" con quattro listelli da 20x20mm alti 10cm, due tavolette da 94x8mm di spessore in abete piallato lunghe circa 15cm e 8 viti da legno autofilettanti da 30mm; in tutti i pezzi ho praticato dei fori guida per evitare crepe e fessure. Infine ho fissato la struttura alla colonna del mio nuovissimo Dremel -regalo di compleanno di mia moglie e dei miei genitori- con due dei bulloni che normalmente uso per fissare fra loro i moduli del plastico. Una volta regolata l'altezza del trapano sulla colonna, sono riuscito a realizzare un discreto set di traversine tutte delle stesse dimensioni che mi sono servite per completare la posa nel modulo a cui sto lavorando.

Immagine

Per quanto riguarda la posa del binario, sono partito dalla punta del deviatoio più a destra nell'immagine qui sopra. Grazie ad una giunzione per rotaie in scala Z ho unito la rotaia esterna della curva alla corrispondente rotaia del deviatoio e provveduto a saldarla alla corrispondente traversina appositamente predisposta.

Immagine

A questo punto, servendomi di alcune puntine ho iniziato a tracciare il profilo della curva, avendo cura di fissare la rotaia perpendicolarmente alla traversina centrale, così da dare alla curva un aspetto naturale. Ho osservato che, vista la flessibilità del profilato in codice 60, per ottenere un buon risultato la maggior parte delle puntine -tutte tranne l'ultima- va fissata internamente alla rotaia, e non esternamente come credevo, come potete vedere nella foto qui sotto.

Immagine

Una volta fissata la rotaia alle traverse in FR4, appositamente predisposte al centro ed alla estremità della curva, sono passato a realizzare i fori diametro 0.7mm in cui vanno inseriti i chiodini per il fissaggio della rotaia (Weinert art.7257), ad imitazione degli attacchi. Vista l'altezza del profilato ho dovuto limitarmi a realizzare gli attacchi esterni, onde evitare saltellamenti vari. Anche se in questo frangente non è richiesta una grande precisione -sono sempre riuscito ad adattare le teste dei chiodini- penso che per le prossime pose realizzerò una dima per un lavoro più regolare.

Immagine

Il fissaggio dei chiodini è stato semplicissimo: viste le dimensioni è bastato esercitare sufficiente pressione con la testa della pinzetta che ho utilizzato per posizionarli nei relativi fori. In corrispondenza dei coppioni, prima di inserire i chiodini, ho avuto cura di fissare con una goccia di colla cianoacrilica deposta con uno spillo la riproduzione delle piastre di giunzione, le stesse che ho utilizzato per i deviatoi.

Immagine

Per concludere, sempre con la punta dello spillo intinta in una goccia di colla cianoacrilica, ho ripassato uno per uno tutti gli attacchi, avendo cura di far penetrare la colla tra la traversina ed il piede della rotaia, compito reso semplice dalla fluidità della colla, dalla rugosità superficiale del legno e dal ridotto spessore residuo tra il piede e la rotaia. Vista l'esigua quantità di colla, sono stati sufficienti pochi secondi per bloccare la rotaia nella sua posizione definitiva. Ovviamente, durante tutto il processo ho fatto circolare innumerevoli volte tutta una serie di carri e carrozze per scongiurare eventuali problemi. Qui sotto potete vedere il risultato finale della curva di ingresso del raccordo.

Immagine

Da ultimo, al di sotto delle giunzioni ho realizzato i contatti per l'alimentazione delle tratte. Essendovi abbastanza spazio tra la rotaia e il fondo in sughero, con la punta da 0.7mm ho realizzato due forellini inclinati e inserito due spezzoni da 3cm di filo di rame prestagnato piegato ad L. Riscaldando la giunzione con la punta del saldatore, il filo di rame stagnato ha aderito facilmente, senza rovinare il sughero.

Immagine

Stessa cosa ho fatto per i cuori dei deviatoi, isolati rispetto al resto del tracciato, questa volta però con fori verticali in prossimità del termine delle zampe di lepre. La saldatura è stata un poco più problematica, visto lo spazio ristretto, ma il filo si camuffa piuttosto bene.

Immagine

A presto!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 26 aprile 2016, 22:02 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 1 giugno 2007, 22:09
Messaggi: 991
Località: Grosseto
Ciao Nicola
Continuo a seguire con ammirazione lo sviluppo del tuo lavoro solo che dopo cotanta bellezza degli accessori Weinert usati per gli scambi e la tua maestria per autocostruirli, scusa se mi permetto, ma rimango deluso dai chiodini: non so se è colpa della macro ma a me sembrano sproporzionatamente grandi!
Capisco che non ci siano grandi alternative in commercio ma dalle foto a me questo appare :wink:
Possibile che sia l'unica alternativa?


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 3 maggio 2016, 22:16 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Questo weekend è stato dedicato interamente alla posa del binario nel modulo del raccordo. Innanzitutto mi sono proposto di trovare un modo sufficientemente rapido per tagliare le traversine in lunghezza simile e controllata: la soluzione che avevo adottato in precedenza -una tacca con un pennarello sulla tranciatrice- non ha prodotto la precisione che speravo ed alcune delle nuove traversine sono risultate più lunghe di 1-2mm. Per questo motivo, onde evitare di passarle tutte alla levigatrice e poi al calibro ho realizzato la dima che vedete qui sotto con alcuni scarti di compensato.

Immagine

I due pezzetti più lunghi, fissati con due chiodini ottonati da modellismo navale, fungono da spalla mentre il pezzetto più breve al centro, fissato con un solo chiodino serve da cursore. Una volta inserita la traversa fino a contatto con il cursore, incido la superficie con un bisturi e uso questa traccia come riferimento per il taglio. Certo, un minimo di imprecisione rimane anche con questo metodo, ma è molto più contenuta e decisamente più realistica.

Immagine

Con gli scarti delle traversine imperfette -vuoi perché troppo sottili o troppo corte o troppo strette- ho realizzato queste due dime per controllare lo scartamento e per praticare i fori per i chiodini sempre alla stessa distanza dalle rotaie. Realizzarle è stato molto facile: è bastato tagliare una porzione di traversa lunga esattamente 16.5mm -corrispondente allo scartamento- ed incollarla con la cianoacrilica ad un'altra traversa. A questo punto ho aggiunto i due pezzetti laterali per far sì che il fungo della rotaia venga bloccato in posizione. Infine con il Dremel montato sulla colonna ho praticato due fori da 1mm di diametro al centro della dima da utilizzare come guida per forare le traversine già installate sul modulo. Qui sotto potete vedere il risultato del lavoro sul primo modulo del raccordo.

Immagine

In primo piano, sul binario di sinistra potete osservare che ho realizzato una campata da 9m con 11 traverse per campata, decisamente più corta delle altre campate che sono delle 12m con 14 traverse per campate. Ho scelto questa strada per avere una connessione più solita tra i due moduli: infatti in questo modo il coppione risulta molto vicino al bordo e contribuisce ad aumentare la resistenza della rotaia. La differente lunghezza della campata si percepisce molto meglio questa foto laterale.

Immagine

Infine qui sotto potete vedere l'aspetto del secondo modulo del raccordo. Purtroppo non ho tagliato un numero sufficiente di traverse quindi il completamento dell'installazione dovrà attendere il prossimo weekend: fino ad ora ho installato 141 traverse, ne restano solo altre 245, considerando anche i binari di scalo.

Immagine

Ah, dimenticavo! Per l'isolamento, visto che non ho trovato giunzioni isolanti convincenti per binari in codice 60, ho optato per una soluzione molto semplice: una goccia di cianoacrilica depositata con la solita punta di spillo tra due rotaie affacciate. Tenuta ottima ed isolamento altrettanto buono.

@AlessandroMarchesini
Mille grazie Alessandro. Ti confermo la tua impressione: anche secondo me sono troppo grandi. E dire che anche loro sono Weinert...
Al momento ho trovato questa alternativa [link]: credo che per i binari di scalo utilizzerò i chiodini di Micro Engineering; mi sembrano decisamente meglio dei Weinert come proporzioni, anche se quelle rotaie sono dei codici 83 a giudicare dal piede.

A presto!


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 7:16 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Stamattina, mentre passeggiavo in stazione a Bologna C.le in attesa del treno per Cesena, ho avuto modo di riflettere sulla questione attacchi.

Da qualche misura fatta con il cellulare penso che i chiodini Weinert non siano fuori scala, o meglio: dipende da cosa si vuol simulare.

Immagine

Se l'obiettivo è un attacco indiretto come quello in foto (Bologna C.le, binario 6), allora probabilmente ci siamo come dimensioni. L'insieme di piastra e caviglie misura al vero circa 20cm, poco più di 2.2mm in scala, coerentemente con la testa dei chiodini Weinert.

Immagine

Se invece l'obiettivo è un attacco diretto come quello qui sopra (Cesena, binario di scalo dismesso lato binario 1) allora i Weinert sono decisamente fuori scala, così come i Micro Engineering, sebbene questi ultimi siano un compromesso migliore avendo il bullone un diametro in scala di circa 0.5mm.

A presto!


Ultima modifica di Nicola.Testoni il mercoledì 4 maggio 2016, 8:03, modificato 1 volta in totale.

Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 7:38 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 25 novembre 2011, 19:13
Messaggi: 2006
Località: Trieste
Ciao Nicola.

Sei un figo, l'ho già scritto tempo fa. I deviatoi sono una figata... :D
Ma quei chiodini proprio...non puoi! (non riesco a formulare una frase diversa...)
Un motivo è la grandezza, un altro è il fatto che i chiodi veri e propri venivano usati molto ma molto tempo fa. Mi sbaglio?

Avevi già visto
http://www.proto87.com/product1904.html
+
http://www.chiodi.pro/Specialites/Model ... n-30g.html
?

Ciao
Antonio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 8:26 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Ciao Antonio,
mille grazie per il commento e per i link: mi servivano proprio.

Quanto al primo, le piastre di giunzione italiane hanno i bulloni non equispaziati come quelle americane, per cui penso che continuerò ad usare le Weinert.
Circa i chiodini, sono sicuramente molto fini e decisamente in scala, ma mi pare abbiano la forma dei Weinert.
Il secondo link -quello dei chiodini a testa caviglia di rotaia- mi intriga: è un peccato che non ci siano le dimensioni. Tu li hai usati? Che ne pensi?

Saluti,
Nicola


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 8:51 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 25 novembre 2011, 19:13
Messaggi: 2006
Località: Trieste
Il primo link l'ho inserito solo per le piastre a tre e quattro fori da mettere sotto la rotaia. Le piastre di giunzione e i chiodini, concordo con te, non fanno al caso tuo.
I bulloni invece non li ho usati ancora, intrigano anche me. Dovrebbero avere gambo da 0,7 e testa un po' più grande. Si trovano anche qui ( e mi da che hanno le stesse dimensioni)...
http://www.octantenligne.com/04537d9dc3 ... index.html
Vedi il secondo pdf "rivets" trovi i "tire fonds".

Ciao
Antonio


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 4 maggio 2016, 12:38 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Veramente mille grazie!
Mi sa proprio che li proverò.
Mi piacciono un sacco.
Nick

Inviato dal mio GT-I9060I utilizzando Tapatalk


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 6:08 
Non connesso

Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
Messaggi: 6170
Località: Bruschi
Il lavoro che stai facendo penso sia unico nel panorama italiani.
Avrei solo un dubbio...sul cianoacrilato...
E' provato che nel tempo cristallizza e se non abbiamo dei materiali porosi ( per es il forex) non sò quale affidabilità possa darti sul metallo , soprattutto l'attak che è un cianoacrilato di bassa qualità.
Rifletticie comunque , complimenti per tutto.


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 7:39 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Mille grazie Claudio!

Sicuramente sarà interessante vedere come la cianoacrilica che uso (link) terrà nel tempo. Speriamo bene! Però, avendo anche io qualche dubbio sulla tenuta della colla se confrontata con la tenuta di saldatura di buona qualità, ho deciso di mescolare le due tecniche: per questo ogni 20cm al massimo c'è sempre una traversina a saldare.

Inoltre ho notato che anche i chiodi(ni) contribuiscono a irrobustire la rotaia: dalle prove di circolazione che ho fatto prima di incollare la struttura ho potuto osservare che i chiodini, anche se posti solo sul bordo esterno della rotaia per ragioni di circolabilità, sono sufficienti a limitare lo spostamento verso l'esterno della rotaia ed a garantire una buona qualità di marcia. Lo spostamento verso l'interno è limitato dai bordini.

Il mio ragionamento in sintesi è questo:
1) Scorrimento orizzontale della rotaia: bloccato dalle saldature;
2) Abbassamento della rotaia: bloccato dalle traverse;
3) Innalzamento della rotaia: bloccato dai chiodini;
4) Spostamento verso il centro del binario: bloccato dai bordini;
5) Spostamento lontano dal centro del binario: bloccato dai chiodini.

A ragion di logica dovrei aver bloccato tutti i gradi di libertà di traslazioni: la colla dovrebbe contribuire solo a rendere il tutto più solido. Ovviamente spero che le dilatazioni termiche risultino contenute...

Quanto alle torsioni, quelle lungo i due assi perpendicolari all'asse della rotaia sono bloccate dai chiodini. Resta in effetti in po' più libero quella lungo l'asse della rotaia: per bloccare anche quella dovrei montare i chiodini anche sul lato interno, ma con un profilo con codice così basso onestamente non me la sento di rischiare. Spero che a quello ci pensino in primo luogo le saldature si sicurezza ed in secondo luogo la colla.

Comunque sia, ragionamento o no, sono sempre aperto a tutti i vostri consigli e suggerimenti!
E' sempre un piacere leggerli e contribuire con i miei due centesimi.

Un caro saluto,
Nicola


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 20:37 
Non connesso

Iscritto il: domenica 14 marzo 2010, 21:37
Messaggi: 1972
Località: Faenza
nanniag ha scritto:
Dovrebbero avere gambo da 0,7 e testa un po' più grande. Si trovano anche qui ( e mi da che hanno le stesse dimensioni)...
http://www.octantenligne.com/04537d9dc3 ... index.html


Ma questi non sono in scala "0" ?

Io uso quelli di LeClubProto87. Costano poco e mi sembrano fatti bene.
Sono di rame brunito.


Stefano Minghetti

p.s. complimenti Nicola


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 5 maggio 2016, 22:29 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
Messaggi: 211
Località: Casalecchio di Reno (Bo)
ste.klausen21 ha scritto:
nanniag ha scritto:
Dovrebbero avere gambo da 0,7 e testa un po' più grande. Si trovano anche qui ( e mi da che hanno le stesse dimensioni)...
http://www.octantenligne.com/04537d9dc3 ... index.html


Ma questi non sono in scala "0" ?

Io uso quelli di LeClubProto87. Costano poco e mi sembrano fatti bene.
Sono di rame brunito.


Stefano Minghetti

p.s. complimenti Nicola

Innanzitutto mille grazie Stefano.
Puoi passarmi un link od una foto dei chiodini Proto87? Sono curioso di vederli!

Ancora grazie,
Nicola

Inviato dal mio GT-I9060I utilizzando Tapatalk


Top
 Profilo  
 
 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: venerdì 6 maggio 2016, 7:30 
Non connesso

Iscritto il: venerdì 25 novembre 2011, 19:13
Messaggi: 2006
Località: Trieste
ste.klausen21 ha scritto:
nanniag ha scritto:
Dovrebbero avere gambo da 0,7 e testa un po' più grande. Si trovano anche qui ( e mi da che hanno le stesse dimensioni)...
http://www.octantenligne.com/04537d9dc3 ... index.html


Ma questi non sono in scala "0" ?

Io uso quelli di LeClubProto87. Costano poco e mi sembrano fatti bene.
Sono di rame brunito.


Stefano Minghetti

p.s. complimenti Nicola


Oddio, mi sembrava di no. Ma, ad ogni modo, non li ho mai visti dal vivo...magari mi sbaglio.
Anche io dò volentieri un'occhiata ai tirefonds clubproto.

Grazie, ciao
Antonio


Top
 Profilo  
 
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Apri un nuovo argomento Rispondi all’argomento  [ 376 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1 ... 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14 ... 26  Prossimo

Tutti gli orari sono UTC + 1 ora [ ora legale ]


Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
banner_piko

Duegi Editrice - Via Stazione 10, 35031 Abano Terme (PD). Italy - Tel. 049.711.363 - Fax 049.862.60.77 - duegi@duegieditrice.it - shop@duegieditrice.it
Direttore editoriale: Luigi Cantamessa - Amministratore unico: Federico Mogioni - Direttore responsabile: Pietro Fattori.
Registro Operatori della Comunicazione n° 37957. Partita iva IT 05448560283 Tutti i diritti riservati Duegi Editrice Srl