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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 18 ottobre 2016, 20:59 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Buona serata agli amici del forum e grazie per i commenti positivi!
Sono un grande incoraggiamento per proseguire il lavoro. :D

Questo weekend, durante la lavorazione del nuovo deviatoio medio, ho avuto la necessità di realizzare il terzo set di dime per i cuori. Le prime che avevo fatto erano per deviatoi corti da 15°, con cuore curvo ed angolo al cuore di 14°, di conseguenza ciascuna aveva un angolo di 7°. Il secondo set, da 6°, mi è servito per i deviatoi medi tipo R.A. 36, con cuore curvo ed angolo al cuore di 12° e mi tornerà utile anche per i doppio inglese. Quest'ultimo set, da 5°, mi è necessario per realizzare deviatoi da 12° con cuore curvo ed angolo al cuore di 10°.

Realizzare tre dime con uno scarto di un grado potrebbe sembrare un eccesso di zelo, ma non è così. Chi di voi ama la trigonometria può facilmente calcolare di quanto i scostano le rotaie dopo 5cm dal punto di intersezione matematico: 12.47mm a 14°, 10.63mm a 12° e 8.82mm a 10°. Questo vuol dire che se avessi usato sempre le dime da 6° avrei variato lo scartamento di circa ±1.8mm, oltre il 10% dello scartamento (16.5mm), con conseguente deragliamento dei convogli.

Avevo già mostrato il progetto delle dime qualche tempo fa (link) ma non ho mai avuto la pazienza di scattare qualche foto del processo costruttivo, per cui vedo di colmare questa lacuna.

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Tutto parte dalla misura precisa dell'angolo al cuore con un goniometro a testa tonda da 180°. Potrei evitare questa misura dal momento che ho progettato il deviatoio con Templot, ma una verifica sperimentale non fa mai male. E' importante che la misura venga presa al cuore e non all'uscita del deviatoio: a colmare l'eventuale angolo residuo penserà la curvatura della rotaia o l'elasticità del profilato.

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A questo punto riporto la metà dell'angolo appena misurato su un blocchetto di legno: normalmente uso dei quadrotti in abete piallato da 2x2cm di sezione, residuo di altre lavorazioni. E' importante, ma non fondamentale, che i due pezzetti di legno abbiano la stessa altezza: uno scarto di mezzo millimetro si può facilmente riportare a livello con una passata di carta vetrata o di levigatrice.

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Dopo aver tagliato una striscia di cartoncino da 0.5mm di spessore, circa 1x10 cm, la incollo con colla cianoacrilica universale (21) al blocchetto di legno, avendo cura di rimuovere eventuali eccessi di colla dal lato della rotaia (in basso nella foto qui sopra). Non sono particolarmente preoccupato dalla tenuta della colla: ci penseranno le viti ad assicurare la struttura di fissaggio al legno.

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Riporto ora sul legno il profilo del piede della rotaia e traccio una seconda linea. Addosso poi a questa linea un'altra strisciolina di cartoncino da 3mm di larghezza. Le dimensioni di quest'ultimo pezzetto di cartoncino non sono fondamentali: dopo l'incollaggio capovolgo la dima, appoggiandola ad un blocchetto di ferro e rimuovo gli eccessi utilizzando un bisturi affilato per evitare sbavature. Potete vedere il risultato di questa operazione nella foto qui sopra.

Immagine

Ora tocca all'operazione più delicata, da cui dipende gran parte della precisione della dima: dopo aver ritagliato una strisciolina di vetronite ramata di dimensioni opportune, posiziono uno spezzone di rotaia nella gola tra i due pezzi di cartoncino. Poi accosto la vetronite al corpo della rotaia avendo cura che il profilato sia sempre perpendicolare al legno. Infine la blocco tutti in posizione con un morsetto e pratico i primi due fori per le viti di fissaggio: uno in corrispondenza della punta del cuore, ed una verso l'uscita del deviatoio. Poi invito le viti a fondo, rimuovo il morsetto e pratico altri due fori per altrettante viti: una all'estremo sinistro ed una in posizione mediana.

Immagine

In maniera analoga lavoro sul secondo pezzetto di vetronite, che farà da contro telaio per bloccare in posizione il binario. Questa volta, al posto di viti, utilizzo chiodini ottonati per modellismo navale; i fori ovviamente sono decisamente più piccoli, ma lo è anche lo sforzo che questa parte deve sostenere: la maggior parte viene assorbito dalle quattro viti principali.

Immagine

Realizzata anche la seconda dima, passo alla levigatura dei pezzi: è necessario infatti rimuovere l'eccesso di vetronite o legno così che le superfici laterali siano perfettamente verticali. E' fondamentale controllare sempre che l'angolo delle due dime non sia cambiato durante questa lavorazione, altrimenti è necessario effettuare qualche piccola correzione per riportare l'angolo entro tolleranze accettabili. Infine affianco le due metà e controllo simmetria, allineamento e planarità.

Immagine

Se tutto è a segno, prima di usare le dime per realizzare le due metà del cuore, mantenendo le dime allineate e bloccate con morsetti a vite, incido 2-3 tacche sul rame, facendo in modo che il tratto coinvolga entrambe le metà. Queste tacche serviranno per allineare correttamente le due metà al termine della levigatura degli aghi, come potete vedere qui sopra. A questo punto, dopo una bella passata di flussante liquido, inizio la saldatura dei cuori riempiendo lo spazio tra essi con lo stagno per simulare un cuore monoblocco.

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Questo è il risultato finale, dopo aver rimosso il pezzo dalla dima: quello di sopra è un cuore da 12° mentre quello di sotto è da 10°: la differenza è visibile.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 19 ottobre 2016, 6:07 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 8:53
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Località: Bruschi
Il lavoro che stai facendo è assolutamente spettacolare e penso unico nel nostro panorama...almeno di quello che viene documentato nella rete
Devo eprò farti una domanda.
Hai usato Templot , programma sul quale avevo smanettato ma poi ho capito che avrei dovuto avere due vite per imparare ad usarlo -
una volta che tu disegni uno scambio , lui ti dà una traversinatura ma non è la traversinatura Fs ...hai poi modificato tu l'andamento delle traversine o hai mantenuto quanto ti dava il programma?
Attenzione , è solo una curiosità , perchè se anche la traversinatura dello scambio fosse ...turca ( :lol: :lol: :lol: :lol: ) , il lavoro di precisione e di manualità che stai facendo è , ripeto , unico!
Complimenti ancora


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 19 ottobre 2016, 6:58 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Ciao Claudio,
mille grazie dell'apprezzamento!

Circa i Templot ed i deviatoi, lui fornisce di default una traversinatura che è tipicamente quella inglese, sia come dimensioni della traversa che come spaziatura ed angolo rispetto al corretto tracciato. Io normalmente correggo a mano tutti questi parametri, traversa per traversa, per ricostruire una traversina quanto più simile possibile a quella italiana del periodo che desidero.

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Questo è il primo deviatoio che ho fabbricato: angolo di deviata 15°, profilato codice 100, aghi flessibili, interbinario 50mm; è stato un test, tant'è che non l'ho mai usato. La traversinatura è quella originale di templot. Niente coppioni, traverse larghe e relativamente strette rispetto allo scartamento.

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Questa invece è una coppia di deviatoi della stazione nascosta: stesso tracciato del deviatoio precedente, sempre traversinatura con spaziatura all'inglese, ma con numero e dimensioni delle traverse già corrette: ho usato per confronto la traversa del flessibile raccordato. Lì sotto mi importava di più la funzionalità che l'estetica, ma la differenza già si vede.

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Questo invece è il deviatoio medio con angolo di deviata 12°, traverse in CAP, profilato codice 75, aghi flessibili, interbinario 50mm. Dimensioni e spaziatura delle traverse sono finalmente quelle italiane "moderne".

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Infine questo è il deviatoio corto con angolo di deviata 15°, traverse in legno, profilato codice 60, aghi articolati, interbinario 50mm. Dimensioni e spaziatura delle traverse rispettano i parametri di un armo R.A. 36. Ci vuole un po' di pazienza, ma è bello -beninteso, secondo me!- vedere su uno stesso impianto deviatoi diversi a seconda dell'epoca di costruzione di quel tratto di binario e dell'impiego.

Se ti serve qualche dritta su Templot, chiedimi pure!

Saluti,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: martedì 25 ottobre 2016, 21:45 
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Buona serata agli amici del forum!

Questo weekend non è stato particolarmente produttivo, complice un fastidioso raffreddore che mi sono beccato in settimana e che ancora non mi lascia in pace. Sono comunque riuscito a terminare il lavoro sul deviatoio medio da 12° di cui vi ho mostrato le dime per il cuore la settimana scorsa.

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Questo deviatoio sarà alla radice dell'asta di manovra per la movimentazione dei carri tra i binari di scalo ed il raccordo industriale. Ho scelto come armo il codice 75 perché il binario su cui questo deviatoio insiste vuole rappresentare un FS 46 con traverse in legno ed attacchi indiretti come ho già discusso qui (link). Per la disposizione delle traverse, mi sono ispirato al deviatoio inghiaiato con pietrisco chiaro al centro di questa foto (Milano Smistamento).

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Mi ha colpito perché rispetto ad altri deviatoi ha un solo coppione, posizionato proprio subito prima del cuore. Questa disposizione è molto conveniente per mascherare la separazione tra le rotaie che formano gli aghi e quelle che formano le zampe di lepre, e nel contempo fissare saldamente l'estremità delle rotaie.

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La foto più ravvicinata forse può aiutare meglio a capire la strategia che ho adottato: dal momento che incido sul rame ciascuna delle basi degli attacchi, tratto diversamente la base della traversa più vicina al cuore rispetto a quella opposta. Mentre la prima ha una superficie continua, la seconda è divisa in due da un piccolo tratto senza rame largo circa 0.5mm. Inoltre, solo in corrispondenza delle basi, ho lievemente svasato lo spigolo superiore della traversa: in questo modo sono riuscito a ricavare un'altra separazione da 0.5mm che evita il rischio di creare corti in fase di saldatura.

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Altra zona che ho curato con una certa attenzione -ci sarà un intenso traffico su questo deviatoio e voglio evitare ogni inconveniente- è la punta degli aghi. Come potete vedere qui sotto, oltre alla solita rastrematura in cui elimino tutta la parte esterna del piede esterno per lo spazio di 5 traverse, e parte del fungo -sia interno che esterno- per lo spazio di 2.5 traverse, questa volta ho  allungato la rastermatura della parte interna del fungo ed aggiunto anche un piccolo arrotondamento della punta dell'ago. Un lieve arrotondamento è presente anche sulla punta del cuore.

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Le prove del deviatoio hanno dato tutte esito positivo, quindi si continua.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: sabato 29 ottobre 2016, 13:03 
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Iscritto il: martedì 29 dicembre 2009, 10:43
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Località: Zena
Ciao Nicola!
non posso che complimentarmi con te per come stai portando avanti i lavori su questo plastico, oltre al discorso di costruzione "in casa" dei deviatoi (fantastici) ma anche ordine e pulizia nella struttura e cablaggio.
Ho notato con piacere di non essere il solo ad aver letto i libricini "Fermodellismo Pratico, edizioni elledi", che anche se datati danno comunque delle indicazioni di come procedere..
Purtroppo ho solo in mio possesso quello sul paesaggio e quello sui piani stazione :( (ho trovato quelli in giro..)

Volevo chiederti due informazioni sulla tua struttura che avrei intenzione di "ricopiare" per la realizzazione del mio plastichetto bifronte:

Nicola.Testoni ha scritto:
...

A questo punto è il momento di praticare i fori per il collegamento dei moduli fra loro. Un suggerimento per non impazzire in seguito: completate un modulo alla volta, e forate due cornici alla volta. Infatti, se optate per realizzare i fori di collegamento solo dopo aver realizzato tutti i moduli, vi ritroverete con il problema di come fare per allineare con precisione i fori fra loro. Già, perché se avete già incollato il piano di compensato, non avrete spazio a sufficienza per il trapano. Al contrario, lavorando due cornici adiacenti alla volta, il problema non sussiste.

Immagine

Per i miei moduli ho optato per praticare fori ogni 40 cm circa, così da garantire una buona rigidità strutturale. Il diametro del foro è leggermente più grande del diametro del bullone, per compensare eventuali deformazioni del listello. Pertanto i bulloni mi servono solo per tenere i moduli uniti fra loro. Per garantire un buon allineamento utilizzo dei tasselli da legno. In questo caso i fori sono leggerissimamente più piccoli del tassello e posti a 5cm dal bullone di collegamento. Con questa configurazione, che potete vedere illustrata qui sopra, non ho ancora avuto alcun problema di allineamento: i moduli sono sempre bene a livello ed in contatto l'uno con l'altro.

...


Che diametro di bullone hai usato per effettuare il fissaggio (visibile nella foto sopra)?

Pensavo di procedere comunque alla realizzazione della "doppia cornice" anche se il mio piano binari viaggia tutto a quota "zero", poiché nel modulo del binario unico prevedo un paesaggio con morfologia movimentata (un'idea sarebbe anche un ponte attraversante un fiume), che ne pensi?

Come questione rumore rotabili, il sistema da te adottato come si comporta a livello di abbattimento rumore?
(credo bene.. perché non vedo possibili casse di risonanza)

grazie mille della disponibilità :D
Saluti
Mirko


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 30 ottobre 2016, 9:11 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Ciao Mirko,
grazie per i complimenti! Mi fa piacere che quanto scrivo ti possa tornare utile.

Circa i libricini di Fermodellismo Pratico ti segnalo che li trovi quasi tutti in vendita nelle fiere di Novegro e di Verona; io e mio babbo non manchiamo mai di visitare questi eventi: si trovano sempre materiali utili e spunti interessanti!

Quanto ai bulloni, il diametro del corpo è 6mm, mentre il diametro della testa, esagonale è 11mm. Come forse si intuisce dalla foto, io uso anche una coppia di rondelle diametro 18mm per distribuire meglio lo sforzo sul legno. Tutti i dadi sono autobloccanti, onde evitare di dover stare sempre a stringere qualcosa.

Infine, circa il rumore dei rotabili, sono molto soddisfatto: la struttura aperta genera diaframmi ma non casse di risonanza, quindi il tutto resta abbastanza silenzioso. Inoltre contribuisce a ridurre l'ampiezza delle oscillazioni -e quindi il volume del suono- il contro telaio di ciascun tassello. Certo, non elimini il rumore del rotolamento, ma quello non è giusto chiamarlo "rumore" secondo me... :wink:

Se passi dalla parte di Bologna fammi un fischio, così ti faccio vedere dal vivo il mio lavoro.

Saluti,
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: domenica 30 ottobre 2016, 11:48 
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Iscritto il: martedì 29 dicembre 2009, 10:43
Messaggi: 93
Località: Zena
Grazie dell'invito, non mancherò di avvisarti nel caso mi fermassi dalle tue zone :wink:
Concordo, finché si tratta di rotolamento ci può stare benissimo..
invece il rumore che intendevo ridurre è quello (come lo chiamo io) "dell'aereo che atterra o decolla" al transito dei treni :D
(conseguente ad avere una cassa di risonanza..)
ho già avuto un'esperienza negativa in questo senso, su un modulo costruito male in passato e poi demolito..


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: lunedì 31 ottobre 2016, 7:43 
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Iscritto il: mercoledì 19 aprile 2006, 23:10
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Località: C.mare
Buongiorno Nicola, innanzitutto grandissimi complimenti per l'ottimo lavoro che stai facendo e anche il modo in cui lo descrivi…
Sto incominciando anche io attualizzare il software Templot2, volevo chiederti se hai avuto modo di capire come si può copiare/incollare un template o un gruppo di essi sullo stesso layout.
Grazie e saluti
antogar


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 2 novembre 2016, 17:33 
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Sì, in realtà è molto semplice una volta entrati nel meccanismo.

Selezioni un template che non sia quello corrente su cui stai lavorando facendo click con il tasto sinistro del mouse.
Dal menù che si apre seleziona la voce "make as a copy" (oppure premi il tasto K) che ti creerà una copia del template esattamente nella stessa posizione dell'originale. A questo punto, dalla barra subito sotto il menù, clicca il pulsante "Shift" (oppure premi il tasto F7) per spostarlo dove desideri.

Per fare la stessa cosa con un gruppo, prima selezioni i template che devono fare parte del gruppo (click con il tasto sinistro, poi premi il tasto G), poi dal menù principale seleziona la voce Group>Create duplicate group. Per spostare, premi Ctrl-Shift-F7.

Saluti e grazie dei complimenti!
Nicola


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 9 novembre 2016, 1:21 
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Buona serata agli amici del forum!

Per non stare a tediarvi con il solito aggiornamento sull'andamento dei lavori sui deviatoi, questa settimana vorrei mostrarvi gli ultimi progressi riguardanti il progetto del plastico di mio padre, ovvero quello della stazione di Ponte Messa. Come avevo descritto nel primo post di questo threat (link), questa stazione si trova alla base della rampa che porta alla galleria di valico ed è inoltre il punto di origine della linea che attraverso Caprazzino raggiunge Urbino. Il nome completo della stazione è Ponte Messa-Pennabilli e si trova alla progressiva chilometrica 48+514.

Immagine

Uno dei primi schemi che ho sviluppato è raffigurato qui sopra: oltre la radice sinistra la linea a doppio binario (A) giunge fino a Rimini, mentre dalla radice destra si dipartono la linea a doppio binario (B) verso il valico appenninico e San Sepolcro, e la linea a singolo binario (C) in direzione di Caprazzino. Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da A a B;
il binario 3 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da B ad A;
i binari dal 6 all'8 sono riservati al traffico merci.

A corredo del fascio principale si trova una rimessa a due stalli per il ricovero del materiale per la linea di Caprazzino ed alcuni binari dedicati al magazzino merci. La configurazione a losanga di questi ultimi ricalca quella della stazione di Cattolica (link), che mi ha colpito particolarmente per la sua semplicità ed efficacia. Il fabbricato viaggiatori si trova dalla parte opposta all'osservatore che guarda il plastico dal centro della stanza.

Immagine

Qui sopra potete vedere lo schema del tracciato realizzato con il mio fedele XtrkCad. Il plastico avrà circa la forma di una C, le cui estremità saranno occupate dalle racchette di ritorno. In particolare, sul lato destro è prevista la connessione con il plastico di Caprazzino, opportunamente servito da una linea a binario singolo con raddoppio nascosto. Sempre sul lato destro, anche questa volta nascosta alla vista, trova spazio anche l'asta di manovra del fascio merci: in questo modo vi sarà spazio a sufficienza per manovrare i convogli.

Sebbene fossi abbastanza soddisfatto di questa soluzione, è stato necessario ricostruire integralmente il piano binari: infatti, di recente, io e mio padre abbiamo rimosso dal vecchio plastico due segnali a portale de "Il Treno", ormai fuori catalogo ma ancora perfettamente funzionanti. La modifica si è resa necessaria per vari motivi: innanzitutto nello schema originale non vi erano situazioni che permettessero l'installazione di questi segnali, dal momento che i binari del fascio merci non sono pensati per essere di transito sia per la loro lunghezza che per i collegamenti alle linee; inoltre l'interbinario di questi segnali (57mm) non è compatibile con quello di progetto del plastico (50mm).

ImmagineImmagine

Poiché mi dispiaceva non utilizzare questi due portali, mi sono messo d'impegno ed ho ridisegnato il piano binari di Ponte Messa. La prima versione che ho abbozzato è la seguente.

Immagine

Come potete vedere ho completamente ribaltato la situazione: ho fatto questa scelta considerando il fatto che i treni per Caprazzino saranno tipicamente a composizione più ridotta dei merci che transitano per Ponte Messa. Pertanto, portando più verso l'interno i binari della secondaria e verso l'esterno quelli del fascio merci ho guadagnato spazio a sufficienza per ospitare convogli da 2.7m a 3.0m contro gli 1.2m della versione precedente. Inoltre ho adottato un altro artificio, nascondendo in galleria le comunicazioni semplici più esterne (1 a sinistra e 2 a destra): in questo modo ho recuperato un altro mezzo metro, così da mantenere il modulo del binario 1 superiore a 1.5m.

Partendo dal fabbricato viaggiatori (FV), i binari hanno la seguente funzione:

il binario 1 è utilizzato dai convogli provenienti da C che si attestano a Ponte Messa;
il binario 2 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale
il binario 3 è utilizzato dai convogli in transito tra C e la linea principale e come binario di precedenza per i treni da B ad A;
il binario 4 è di corretto tracciato per i treni da B ad A;
il binario 5 è di corretto tracciato per i treni da A a B;
il binario 6 è utilizzato come binario di precedenza per i treni da A ad B;
i binari dal 7 al 9 sono riservati al transito e stazionamento dei treni merci.

Qui sotto potete vedere il nuovo tracciato. In questa configurazione ho inoltre potuto allungare di parecchio l'asta di manovra per il fascio merci, coerentemente con l'aumento del modulo dei binari dedicati a questa tipologia di traffico.

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Ho anche realizzata una bozza del tracciato con SCARM, ma sono solo all'inizio. Vi mostro un paio di immagini per curiosità.

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Come sempre, se avete suggerimenti o domande non esitate a scrivere: mi fa molto piacere avere il vostro feedback.
A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 10 novembre 2016, 19:47 
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Iscritto il: giovedì 21 giugno 2012, 14:23
Messaggi: 3791
Località: Massa Finalese (MO)
Che potata di scalo merci nella seconda versione :cry: ! Butta l'occhio alla dislocazione dello scalo nella stazione di Carpi.

Quegli edifici del rendering mi pare di averli già visti :mrgreen:


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: giovedì 10 novembre 2016, 19:57 
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Nome: Giuseppe Randazzo
Iscritto il: venerdì 14 giugno 2013, 16:53
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Località: Milano
Più guardo crescere questo plastico è più penso che verrà fuori qualcosa di eccezionale!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: venerdì 11 novembre 2016, 7:48 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Località: Casalecchio di Reno (Bo)
Grazie a tutti di cuore!
Sono certo che con il vostro aiuto verrà fuori un bel lavoro.

Saluti,
Nick


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 16 novembre 2016, 0:00 
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Iscritto il: venerdì 22 settembre 2006, 18:39
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Buona serata agli amici del forum!

Mentre continua il -noioso ma necessario- lavoro sui deviatoi, colgo l'occasione per mostrarvi qualche altra immagine del progetto della parte di plastico di mio padre. Tanto per fare il punto geografico della situazione, nell'immagine sottostante potete vedere Caprazzino al centro. La cittadina di Ponte Messa è un poco più spostata verso Ovest, ma fa parte di un'altra valle, quella del Marecchia.

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Poiché il soggetto principale, la stazione di Ponte Messa, si trova sulla linea immaginaria ma verosimile che collega Rimini a San Sepolcro, ed è un impianto di media importanza come vi ho descritto nel post precedente è stato necessario progettare anche una adeguata stazione ombra. Ovviamente non sto parlando di una direttrice principale, quindi non mi aspetto un orario particolarmente fitto, quindi sicuramente qualche IC, l'occasionale Frecciabianca, una buona dose di regionali per i pendolari ma un discreto traffico merci, soprattutto negli orari notturni.

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Per questo motivo non ho scelto di realizzare una stazione nascosta così grande: come potete vedere dallo schema qui sopra -realizzato con SCARM- si tratta in pratica di una stazione passante da 6 binari, il più corto dei quali è lungo 4m. Pertanto, ciascuno di essi sarà in grado di ospitare due convogli brevi oppure un convoglio lungo. Caratterizzata da un piano del ferro posto a quota -20cm rispetto alla stazione principale, la stazione ombra, che rappresenta nella finzione modellistica le stazioni all'estremità della linea, sarà collegata alla parte in vista da due elicoidali a doppio binario.

Immagine

Lo schema della stazione, che vedere sintetizzato qui sopra, è concepito per permettere ingressi ed uscite simultanee sia da A che da B. In pratica, i treni in uscita dalla stazione nascosta sia verso A che verso B, non incrociano mai le linee in ingresso: infatti tutti i treni provenienti da A e diretti alla stazione nascosta fanno il loro ingresso sul binario rosso superiore, dove sostano fino alla liberazione di un itinerario di ingresso in stazione. A questo punto impegnano la racchetta di destra ed entrano in stazione pronti per riemergere dallo stesso lato da cui sono usciti. Un percorso analogo fanno i treni in ingresso da B. I treni reversibili hanno due opzioni: possono entrare direttamente in stazione se l'itinerario di ingresso è libero, oppure completare il percorso esterno e mettersi in attesa.
In questo schema infatti (sicuramente già pensato da un modellista tedesco trenta e passa anni fa...) le due racchette di ritorno possono essere utilizzate sia per l'inversione dei convogli, sia per realizzare una circolazione esterna continua, ottima per far sgranchire i motori delle loco.

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Come potete vedere dallo schema qui sopra, il doppio binario che collega la stazione ombra a Ponte Messa, in  realtà, è un falso doppio binario, nel senso che, se si trattasse di una alimentazione analogica, entrami i binari sarebbero alimentati con la stessa polarità. Ho fatto questa scelta perché mi piacerebbe poter rappresentare senza problemi anche la marcia parallela, come mi è capitato di vedere in stazione a Cesena alle 14:20 dell'11 maggio di quest'anno. Poiché nella foto si vede molto in piccolo, vi consiglio di andare a guardare l'originale: vedrete che sul primo binario è in arrivo da Rimini un regionale a traino di una E464.

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Tornando allo schema del plastico, potete vedere che tra la stazione di Ponte Messa e Caprazzino ho inserito un'altra piccola stazione ombra. Ho fatto questa scelta perché nella "realtà" tra queste due stazioni ci sono un bel po' di chilometri: di conseguenza mi pareva brutto che un treno uscito da Ponte Messa, arrivasse subito a Caprazzino senza avere la possibilità di fare almeno un incrocio con un treno discendente. A dire il vero però ho fatto qualcosa di più, visto che lo spazio non manca.

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Invece che limitarmi ad un raddoppio, ho scelto di fare tre binari: in questo modo è possibile simulare un orario abbastanza veritiero tra le due stazioni a vista. Infatti, tra Caprazzino e Ponte Messa possono circolare contemporaneamente fino a 4 treni, due ascendenti e due discendenti, dando all'osservatore la sensazione che il percorso che separa le due stazioni sia molto maggiore che nella realtà. Inoltre questa stazione, in assenza del modulo che ospita la stazione di Caprazzino, può tornare utile per simulare il traffico da e verso questa località.

Un escamotage simile l'ho adottato per la mia parte di plastico tra le stazioni di Caprazzino e Frontino. Poiché i chilometri che le separano sono decisamente di meno, in questo caso ho scelto di installare un solo binario di sorpasso per permettere l'incrocio tra il treno ascendente e quello discendente. Col tempo spero di riuscire ad arrivare a realizzare anche la stazione di Carpegna, termine dell'antenna non-elettrificata: già ora il progetto è abbastanza impegnativo, quindi non voglio mettere troppa carne sul fuoco. Intanto il progetto c'è, poi si vedrà.

A presto!


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 Oggetto del messaggio: Re: PLASTICO: Il plastico di Caprazzino
MessaggioInviato: mercoledì 16 novembre 2016, 14:36 
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Iscritto il: giovedì 4 febbraio 2016, 15:03
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Ciao
a parte i complimenti per il bel lavoro ed i suggerimenti che dai, molto utili, posso chiederti che tipo di caviglie hai usato per fissare i binari, a mio parere danno un effetto realistico allo scambio.
Se non ti è di disturbo dove li hai comperati? ho visto quelli della Peco ma mi dicono che sono fine serie, poi ho visto su Club Proto 87 che li vendono ma non riesco a vederli in dettaglio....
Grazie anticipatamente Franco


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