Ciao, il database di cui parli in un certo senso esiste già: se hai e/o avete un pochino di tempo, a mio avviso, troverete una miriade di informazioni sulla storia dei rotabili veri e le produzioni di modelli in scala N italiana. Sia industriali che artigianali: https://scalaenne.wordpress.com/

Da ex ennista, mi sono riavvicinato a questa scala di recente; ho potuto constatare che l’evoluzione dei modelli in scala H0 è stata riportata anche su quelli in N. Di recente ho acquistato alcuni rotabili di diverse nazionalità e costruttori, notando appunto, un notevole salto qualitativo sia negli stampi che nella meccanica, rispetto a quelli che avevo venti anni fa.

Il prezzo si alza notevolmente, ma immagino che questo sia anche la risultante di numeri di vendita inferiori rispetto alla più diffusa H0; comunque basta aspettare per trovare prezzi più abbordabili.
Per quanto riguarda l’italiano non credo sia morto, anzi: ACME, PIRATA e ITModels hanno recentemente avviato un programma per la scala N italiana davvero interessante.

Parliamo di produzione industriale al passo coi tempi, ed in particolare vorrei segnalare quanto segue:
ACME ha appena realizzato 2 varianti della carrozza letto MU 1973 ( logo inclinato e livrea CIWl )
PIRATA ha prodotto le Carrozze GC in livrea TEE ( Mediolanum ) e si appresta a produrre quelle in livrea bandiera insieme ad una nuova E444; molto belle anche le carrozze del TEE Cisalpin prodotte per loro da LS models. Ci sono anche diversi rotabili artigianali come il D214, davvero belli.
ITModels è un marchio tutto nuovo che ha già presentato dei campioni in scala N delle Fanta ( anche in XMPR ).

Per non citare poi le molte realizzazioni a livello artigianale che solo in parte hanno colmato una grossa lacuna; ma per questo vi rimando al link di cui sopra.

Ciao

Ecco io la penso in maniera diametralmente opposta a snajper.

Per me la N italiana, in stile italiano, francese, americano, giapponese o alto è ben viva.

Ci sono due Associazioni a livello nazionale che promuovono questa scala che conta circa un migliaio di praticanti.

Certo non abbondano materiali in stile Italiano per le epoche precedenti a quella che stiamo vivendo dove il diffondersi delle compagnie private e l'unificazione europea dei mezzi permette un'ambientazione corretta.

Per quanto riguarda la mancanza di un programma industriale purtroppo è vero, ma redo che sia proprio un problema dei produttori "industriali" che non se la sentono di investire.

In Francia è stato fatto e il risultato c'è stato in pochi anni hanno colmato le alcune che avevano (simili a quelle italiane).

Per quanto passare alla scala 0..... il buon snajper ha ragione....

A presto

Io sono rimasto letteralmente così quando ho scoperto che quel che sto progettando in H0 dovrebbe essere quasi uguale come dimensioni in N perchè il famigerato carro siluro ha appena un centimetro meno di quello in H0... Poi ci ho fatto così: Capirai, 120 euri contro 20 per lo stesso ingombro...
Non ho detto che la N è morta, ho detto che si è settarizzata dentro delle associazioni sulla cui politica avrei qualcosa da ridire. So che non possono vendere che ai soci perchè non sono negozi, ma lo stesso contribuiscono a dare un'idea di "numero chiuso".
Ho detto anche che almeno chi "fa americano", abituato a doversi arrangiare (cosa che anche gli stessi modellisti americani, pur giocando in casa spesso fanno), è rimasto indipendente e può rimanere fedele a questa scala. Se ci sono altri che con altre ambientazioni riescono ad approvvigionarsi... bravi!

Io ho problemi con una roba relativamente semplice come una siviera a replicarla in N per un amico che fa americano (appunto!) e ne vorrebbe un carro con quella, ma solo perchè ormai quasi non vedo cosa faccio. I micromanipolatori non sono economici...

Segnalo il materiale di questo utente di Shapeways:
ubi miNor (major cessat)

Seguo la N ormai da parecchio. Questo non è certo uno dei periodi migliori, qualche anno fa c'era una vivacità maggiore sebbene mai nessuno dei marchi industriali (a parte l'effimero tenativo di Tibidabo / Mehano) ha mai messo in cataologo una produzione autenticamente Italiana / FS.

Oggi se ci si ritrae nel variegato mondo dei merci di epoca contemporanea, ci si può comunque divertire ma tutto il resto è molto più difficile e artigianale.

Tuttavia con pazienza e rinunciando alla qualità del prodotto industriale, scava scava, ci si accorge che quello che c'è oggi di acquistabile è probabilmente al di sopra delle capacità di spese di molti di noi. Ci vuole molta pazienza e un po' di flessibilità.

Vado a memoria ma credo che sia possibile trovare (come usato o come prodotti artigianali di discreta qualità) le seguenti locomotive: E626, E636, E646/645, E656, E633, E428, E444, E444R, E424, E402A, E402B. Se però si va a cercare del 636 quello con prese d'aria e finestrini strettamente coerente con gli anni 60-65 o di un certo deposito... non dedicatevi alla N, non è roba per voi.

Salve a tutti,
va' bene l' obsoleto, l' artigianale ... fin troppo artigianale, per non dire abborracciato, l' autocostruito da lastrine, etc., ma...
Se un qualcheduno di belle speranze ( non io, beninteso, che non ho particolare vocazione al martirio ... ) volesse dedicarsi alla scala N italiana, con quali modelli di produzione recente, sia industriali che artigianali di buon livello potrebbe iniziare ?
Perché se, come suppongo, Tizio produce le GC, ma non c' e' Caio che produce la E444 per trainarle, XXX realizza i carri F, ma non c' e' YYY che produce la D341 per tirarli, siamo alle solite, meglio lasciar perdere e dedicarsi ad altro...
Piacciono i modelli di treno ? Piace la scala N ? Di treni in N ce ne e' un mondo...Come ha fatto notare Cross, perfino giapponesi in gran varieta'. E un plastico con un' ambientazione giapponese sarebbe senz' altro esotico ed affascinante...
Altrimenti rischia di diventare l' hobby della volpe e l' uva...mi piacerebbe, ma non posso...
Saluti
Stefano.

Con che iniziare oggi? Bel quesito... Un plastico contemporaneo con teorie di carri merci italiani e stranieri e locomotive (Siemens 1216, 189 e Vectron o Bombardier Traxx) immatricolate in Italia da diverse IF private si può fare con materiale industriale di ottima qualità... è anche uscita da poco un'occhialuta FNM da parte di Trix. Però è un'italianità che (come al reale) ha un fascino forse modesto e nessuna locomotiva è "nata FS". In produzione a prezzi abbordabili (semi-artigianali o semi-industriali...) oggi di loco da treno si trova solo la D341 dei Pirati e parecchio di Lorenzo Colli (LocoModels) ma sul materiale trainato passeggeri - qualsiasi epoca si scelga - si va subito in crisi.

Con nulla.
Il vuoto pneumatico che si è prodotto negli ultimi decenni fa si che qualunque, ipotetico, pezzo singolo sia inutile.
Occorrerebbe un programma garantito, non estesissimo ma coerente, che è al di da delle possibilità e/o della convenienza di produttori anche grandi (ammesso che tale aggettivo abbia oggi senso in questo ambito).
È un peccato perché le attuali tecnologie da un lato, la contrazione degli spazi mediamente a disposizione dall'altro, rendono la N forse l'unico sbocco futuro possibile.
Ma tantè.
Ovviamente mi auguro di sbagliare.

Mi fa piacere scoprire artigiani come Alberto Collo, che hanno a catalogo un assortimento di rotabili assolutamente interessante, ma...
Il "nerbo" di un parco rotabili FS in scala N deve essere composto da prodotti artigianali, con, a corollario, qualche sporadico prodotto industriale ! L' esatto contrario di quello che dovrebbe essere...
Nulla e' cambiato negli ultimi 50 anni, ossia da quando e' nata la scala N !
Non che, aprendo, questo topic mi aspettassi granche', ma, per lo meno, speravo che ci fossero programmi per una qualche produzione industriale futura un minimo articolata. Niente di tutto questo...
Saluti "sconsolati"
Stefano.

Quando saranno disponibili cose come questa, a questi prezzi ed a questi livello, potremo riparlare di N italiana...

.

Spari sulla Croce Rossa!
Di N inglese (e la scala compensa esatta la sagoma: ho una 9F che ho usato con carrozze DRG) si trova da tempo con quella qualità. E se il decoder non serve, i prezzi erano davvero incredibili, nel senso che non pensavo di portare a casa modelli nuovi a quei prezzi. Sono passati anni ma non credo che sia cambiato molto.
Ti dico cosa ho preso: Class 86 (elettrica) a 100 spedita; Class 9F (vapore) a 120 spedita; Class 08 (Diesel da manovra), due esemplari 135 spediti; Classe 14xx + vettura pilota (locotender) a 90 spediti; Class 52 o Western (Diesel da treno) a 86 spedita; Class 66 (Diesel da treno) 82 spedita, Pannier (locotender) 90 spedita.
Escludo il materiale rimorchiato (ho preso solo carri)...
Ecco: arriviamo per l'italiano a questi prezzi per la N e ne riparliamo: penso che una Western sia ben più difficile da modellare di una D.345, forse più problematica da motorizzare viste le dimensioni, ma non penso tanto...
Io non riesco più ad apprezzarle, ma è questione sanitaria mia...

Ragazzi, scusatemi, ma cerchiamo di non mettere il carro avanti ai buoi...
Qui il problema non e' potere avere modelli di una ottima qualita' a buoni prezzi, ma semplicemente potere avere modelli...
Stefano.

in realtà Stefano secondo me il problema è proprio quello invece.

Modelli artigianali "di massa": esistono (soprattutto mezzi di trazione), i costi potrebbero anche essere accettabili ma il livello di dettaglio è lontano dai prodotti industriali odierni. Per carità, onore ai modellisti che si impegnano a farli e che ottengono risultati certamente superiori a quanto farebbe la maggioranza di noi,ma è inutile girarci attorno. Siamo lontani, lontanissimi da prodotti industriali.E ciò è difficile da accettare soprattutto per chi viene dalle scale maggiori dove oramai siamo abituati benissimo.

Modelli artigianali " di lusso":qualcosa trovi (Euromodell FP, Fine Scale ecc), ma a che prezzo?

Lastrine e kit vari: permettono di avere buoni risultati, ma soltanto a chi ha il dono di una straordinaria abilità modellistica, tempo e pazienza.

Insomma,quello che servirebbe (come è stato già detto) è una "base" semplice ma fatta bene. Una macchina FS vera (io farei una E636) e qualche carrozza adatta. Qualità industriale, prezzo di mercato. Poi si tirano le somme...

ps. Attendo con ansia la E444R dei Pirati perchè dovrebbe spostarsi più verso il prodotto industriale che quello artigianale, speriamo!