ste.klausen21 ha scritto:
Grazie nanniag (ed anche snajper) per le informazioni sulle acciaierie.
Si comincia a capire che quegli impianti, così strani, sgraziati, enormi e, per certi versi, preoccupanti, hanno una notevole bellezza tecnica.
nanniag, belle le tue foto.
Ma, ora che molti altiforni sono stati dismessi, dove viene prodotto il grosso dell' acciaio ?
In paesi più economici oppure sempre da noi, ma con sistemi diversi ?
Stefano Minghetti
Ad entrambe le domande si dovrebbe rispondere sì.
Il "dio mercato" ha reso antieconomico in occidente il cosiddetto "ciclo integrale", da minerale a finito, ma da qualche parte il metallo pur deve venire. Addirittura le famose acciaierie di Pittsburgh sono spartie (dicono che siano state preservate sei ciminiere per ricordare il passato industriale della città).
In alcuni casi si lavora riciclando i rottami, in impianti più piccoli e con forni elettrici.
Tuttavia, se la situazione internazionale dovesse degenerare? Con la crisi del 1929 le industrie erano spesso in stand-by, ma c'erano: allo scoppio della guerra sono tornate a funzionare. Se oggi (come a Thionville) al posto di un'acciaieria a ciclo integrale ci sono villette a schiera, in caso di un conflitto come si fa? Ricostruire tutto richede tempo, le industrie pesanti nascono già grandi. Questo è un motivo per cui, alla faccia della globalizzazione, sono dell'idea che ogni stato debba preservarsi una sia pur embrionale attività industriale pesante per far fronte ad eventuali difficoltà. Il problema è economico e politico, non tecnico.