Roberto, dimmi un po', ma tu ce l'hai con me?
Dai ,dillo, confessa, che ti costa?
Va là che scherzo.
Allora, partiamo dai raccordi Mascarella (Ricordo quei Raccordi, potrebbe essere un buon titolo
per un libro....)
Manifattura Tabacchi: Non ho la piu' pallida idea se abbiano avuto macchine da manovra.
Propenderei per il no, tu mi dici di si, Tronconi non ne parla (ricontrollero'...)
Sicuro che fossero Badoni-Badoni?
Officine di Casaralta : La capitale della trazione "non convenzionale".
Inizialmente (parlo di un mucchio di anni fa) una macchina da manovra esisteva senz'altro
anche se di tipo a me ignoto.
Su questo argomento ne ho sentite letteralmente di tutti i colori ma nulla di documentato.
Poi, dagli anni 60, si iniziarono ad usare "locotrattori" di fabbricazione inglese,
sorta di tricicloni (locopulsor) azionati da un motore a benzina, con un gancio sollevabile
da incastrare sul telaio o su un respingente del rotabile da spostare.
Non ho foto sottomano, ma qualcuno di voi credo che abbia capito a cosa mi riferisco.
Al resto provvedeva l'argano del ponte trasbordatore(a 2 vie) , oppure un muletto
o qualunque espediente potesse servire.
Sui raccordi, naturalmente, operavano solo i mezzi ATC.
Per quanto riguarda la Casalecchio Vignola, adesso vedo un po' se Imageshack è in vena oppure no.
Ciao a tutti
PS: Roberto, indovina un po' cosa producevano alle officine Cevolani (vedi la foto dell'L915 su Photorail)?