tra l'altro, rispetto al passato, sono spariti i prototipi di 680 e 681...

L'annoi scorso avevo avuto la medesima impressione ...però in un anno qualcosa si è mosso.

Si sará pur mosso qualcosa in un anno ma le ALe 540 sono sempre latitanti .....e non solo da un anno
Giovanni

Francamente mi sembra inutile rimestare sempre sulle solite cose ... me se ti fa sentire meglio ovviamente non c'è problema

Tornando all'850, io ci ho fatto l'esame della patente "da privatista": era azzurra !
Era il 1979, bei ricordi !
Ricky

Stiamo fuori tema,però della 850 io ricordo due cose: quando uscì, su TOPOLINO, c'era una storia in cui Paperino l'andava a ritirare alla Fiat e che una amica di mia madre aveva preso la versione Idroconvert cioè col cambio automatico,modello che aveva anche un vicino di casa perchè era portatore di handicap....

Scusate, nello stand di OS.Kar le 623/625/640 esposte erano la versione con distribuzione "Caprotti" ?

Pier

Non credo proprio,sarebbero una VERA novità....

A proposito di cessi, se uscite dal padiglione dei plastici, nei pressi della saletta dove gli amici della Scala N fanno i clinics, e andate nel prato verso il circuito del vapore vivo, c’è un gabbiotto dei cessi in cui non c’è mai coda.

Io quest'anno a novegro non c'ero.
Ho sentito degli amici e...si è stato un po' deludente.
Tirando le somme potrei trovarmi d'accordo con chi parla di una crisi senza precedenti, del non ricambio generazionale...insomma delle solite storie periodiche ed altalenanti che come dice qualcuno si sentono e si scrivono dai primi tempi di italmodel, la Traversini o treni Talia bettiart...la differenza? Che negli ultimi 15 anni abbiamo avuto pur con spesso qualche disattenzione, un' abbondanza senza precedenti. 691 e 626 in un anno sono cose che nel 99 o 2000 avrebbero fatto gridare al miracolo. Ebbene...dopo questa lunga premessa una mia considerazione del tutto personale...meno novità, ma di spessore...una 691 inimmaginabile fino a qualche mese fa e una 626 che esteticamente è meglio di una micro...poi approfondisci...e ti chiedi, senza mettermi ad elencare pregi e soprattutto difetti, se chi propone sul mercato non abbia l'esclusivo intento di massimizzare i guadagni ad ogni costo non guardando al futuro...motori da tre euro su loco da 400 al pubblico, bicchieri nella distribuzione non incollati...sbiellamenti....buone intenzioni....
Cerco di essere ottimista...un famoso modellista disse tempo fa che piano piano saremmo arrivati ad una esigua élite che avrebbe continuato la nostra passione. Non ci credevo quando lo scrisse. Ora molto di più.
Passione e amore per i treni modello non vuol dire essere polli.

Notte
Armando

Tutto sommato credo sia un momento di stanca come spesso ne capitano. Abbiamo avuto la concomitanza della difficoltà di due aziende e questo, su un mercato piccolissimo, fa la differenza. Per fortuna una delle due, da tangibili segni di ripresa e segna il mercato, come giustamente sottolineato, con una inaspettata novità.
Sono anche dell'idea che se un soggetto inizia a produrre, inevitabilmente gli altri si accoderanno innescando la competizione. La battaglia dei 636, delle 402A etc, portò una messe di modelli, sfornati in quantità, e offerti a prezzi competitivi. Per innescare il circolo virtuoso ci vuole soprattutto la materia prima, cioè le aziende disposte a rischiare e quindi a produrre; i clienti ci sono (magari non molti, ma ci sono); quello di cui abbiamo bisogno sono le aziende che competono.
Ho visitato la fiera di Novegro nella giornata di Sabato e non ho visto il vuoto cosmico. Parecchia gente di tutte le età che girava tra gli stand , molti ragazzini soprattutto vicino al vapore vivo all'aperto; la passione può nascere anche da li, non possiamo pretendere che a 11 anni si leggano riviste e libri a tema e ci si appassioni alle vicende degli ATR100: tempo al tempo per ogni cosa.
Nel frattempo, non ci resta che godere di quello che è stato accumulato.... al di là dei motori farlocchi, quanti anni ci vorrebbero a "consumare" tutto quello che abbiamo acquistato in questi ultimi anni?

Ciao a tutti,
per la prima volta dopo oltre 10 anni ho disertato Novegro.
La sensazione che sarebbe stato un evento magro per tutti mi risuonava da tempo.
Forse proprio la Pacific FS, uscita come un fulmine a ciel sereno, mi ha dato l'idea che qualcosa di diverso era nell'aria. Personalmente credo che ad oggi sia stato fatto tutto quanto fa numero, tutto quanto fa cassa, tutto quanto poteva solleticare i desideri del modellista generico medio come dell'esperto integralista. Si, manca quell'ETR, quella Ale, quella locomotiva da manovra. Ma chi investe oggi 200.000 euro per vendere 2000 modelli in 3 anni?
Credo che i produttori si siano un pò scavati la fossa da soli, saturando il mercato con decine di versioni, proponendo il doppione se non triplone dello stesso pezzo, realizzando modelli tecnologicamente datati a prezzi da ESU.
Hanno prodotto in 10 anni quello che avrebbero dovuto diluire in 20.
Un pò come la new economy degli anni 2000.
Inoltre, dopo diverse bastonate, molti acquirenti hanno capito che è meglio attendere un pò per valutare quel modello da urlo, anche nel prezzo, che poi si rivelerà non all'altezza delle aspettative, lento a vendere, non proprio interessante.
Non è raro pagare modelli nuovi la metà del prezzo di lancio.
E un pò tutti i produttori ci sono dentro; dalle diverse vaporiere passando per i trifase fino agli ETR.
Infine, proprio per evitare ulteriori docce fredde, consiglierei ai produttori di farsi un giro nel panorama fermodellistico di massa, escludendo la nicchia degli accoliti, dipendenti appassionati e progettisti manager.
Si renderebbero conto subito che il mercato è cambiato, forse non c'è proprio più, e che le politiche stile anni 90/00 sono lontane dalla realtà, molto lontane.
Non svegliarsi in tempo, potrebbe essere doloroso.
Saluti e salute a tutti.

L'analisi di James ritengo sia molto schietta,reale e soprattutto serena,priva di astio o quanto di detrivo a volte si legge qui ed altrove.

Sono d' accordo con d 341 ionica. I modelli proposti ultimamente sono belli esteticamente, ma sovente "deboli" e realizzati con componenti scadenti.Del resto ormai è cosi' per tutti i prodotti che l'industria ci offre, dalle auto agli elettrodomestici. La nostra è una societa' fondata sull'apparenza, non sulla sostanza. La componentistica è studiata per rompersi dopo lassi di tempo ragionevolmente brevi (ragionevolmente per garantire al produttore nuove produzioni e quindi vendite).E' finito il tempo delle Fiat 127 che camminavano sempre o dei frigoriferi Zoppas indistruttibili, e dobbiamo farcene una ragione...

Nella casa in Sila che mia moglie ha avuto dai suoi c'è proprio un frigo Zoppas che bene o male funziona ancora ed ha 50 anni,mentre a proposito di auto,un mio paziente ha rimesso in moto dopo 30 anni senza grossi problemi una Fiat 1100E del 1963...